Un nuovo acquisto per la Galleria degli Uffizi di Firenze: il museo toscano è infatti riuscito a portare nelle proprie collezioni un capolavoro di Daniele da Volterra (vero nome Daniele Ricciarelli, Volterra, 1509 - Roma, 1566), l’Elia nel deserto, realizzato attorno al 1543. Si tratta di un’opera che presenta una rara iconografia tratta dal Libro dei Re (capitolo 19), dove si dice che il profeta Elia, durante la propria meditazione nel deserto, riceveva gli alimenti di cui si nutriva da un angelo che si era preso cura di lui (e in questo caso la focaccia e la brocca che Elia ha con sé richiamano il tema dell’eucaristia, particolarmente importante in epoca di Controriforma). È un dipinto che palesa evidenti ascendenze michelangiolesche (forme e colori sono suggeriti dall’esempio degli affreschi della Cappella Sistina) ma anche raffaellesche (soprattutto nel paesaggio).
Il dipinto apparteneva alla raccolta della famiglia Pannocchieschi d’Elci di Siena, e assieme a un altro dipinto di Daniele da Volterra della stessa collezione, la Madonna col Bambino, san Giovannino e santa Barbara di poco posteriore, era stato esposto lo scorso anno alla mostra Daniele da Volterra. I dipinti d’Elci, tenutasi alla Galleria Nazionale di Palazzo Corsini a Roma (qui la nostra recensione, con ulteriori informazioni sull’opera: peraltro in quello stesso articolo caldeggiavamo l’acquisto dell’opera, che era sul mercato, da parte dello Stato). L’opera era però stata protagonista anche di altre esposizioni: per esempio, la monografica Daniele da Volterra, amico di Michelangelo a Casa Buonarroti (Firenze) tra il 2003 e il 2004, oppure la recente rassegna L’Eterno e il tempo tra Michelangelo e Caravaggio tenutasi ai Musei San Domenico di Forlì nei primi mesi del 2018. Il dipinto verrà destinato alle sale del Cinquecento e arricchirà la raccolta degli Uffizi in maniera significativa.
L’acquisizione è stata presentata dal direttore degli Uffizi, Eike Schmidt insieme ad Anna Di Bene, soprintendente di Siena, Grosseto e Arezzo, Alessandro Bagnoli, funzionario della stessa Soprintendenza, e due studiose esperte di Daniele da Volterra che hanno dedicato diversi studi all’opera appena acquisita, ovvero Barbara Agosti, associata di Museologia e critica artistica e del restauro all’Università di Roma “Tor Vergata”, e Vittoria Romani, ordinario di storia dell’arte all’Università degli studi di Padova.
“Nel 1979”, ha sottolineato Barbara Agosti, “l’allora Soprintendenza per i Beni Storico Artistici di Siena e Grosseto propose il vincolo per i due straordinari dipinti di Daniele da Volterra, che provenivano dalla casa del pittore (Madonna col Bambino, San Giovannino e Santa Barbara e l’Elia nel deserto). Questo ormai lontano atto amministrativo ha finalmente dato i suoi frutti, perché sta alla base dell’odierna entrata dell’Elia nel deserto nella collezione degli Uffizi, acquisizione che l’Ufficio territoriale di tutela ha in tutti i modi favorito”.
“Con la nuova sala di Michelangelo da poco inaugurata”, ha dichiarato Eike Schmidt, “il tempismo dell’acquisto del capolavoro di Daniele da Volterra non potrebbe essere migliore. Infatti, nei nuovi spazi dedicati alla pittura del Cinquecento, che in questo momento stiamo preparando, l’Elia nel deserto avrà un posto d’onore accanto alla Strage degli Innocenti (1557) già ab antiquo nelle collezioni medicee, anch’esso una rarità tra i dipinti su tavola o tela pervenutici (meno di dieci) della mano del maestro, amico carissimo di Michelangelo, la cui gravitas scultorea egli interpreta in maniera esemplare”.
Nuovo acquisto per gli Uffizi, arriva un capolavoro di Daniele da Volterra |