Banksy ha confermato la paternità dei murali che sono comparsi a Parigi lo scorso 25 giugno, in occasione della Giornata Mondiale del rifugiato: tra gli altri, una bambina che copre una svastica con una vernice spray, un uomo che offre la sua gamba amputata a un cane, un topo che vola sopra un tappo di spumante, e una reinterpretazione del Napoleone che valica le Alpi di Jacques-Louis David (raffigurato con il volto coperto, probabile allusione alle politiche sulla copertura del volto adottate in Francia nel 2010: il tema invece probabilmente è stato scelto in riferimento al viaggio che i migranti compiono attraverso le Alpi per recarsi in Francia).
La conferma è arrivata nei giorni scorsi dall’ufficio stampa e quindi, subito dopo, lo sfuggente street artist, il cui nome è ignoto ma che è ormai diventato una star dell’arte mondiale, ha pubblicato le foto dei suoi lavori sul suo account Instagram. Banksy è sempre stato molto sensibile sul tema dei migranti, e malgrado il fenomeno sia in diminuzione rispetto agli anni passati, in Europa la paura delle migrazioni è ancora molto alta.
Banksy conferma, sono suoi i murali sui migranti comparsi a Parigi lo scorso 25 giugno |