Sarà dunque un’azione di governo all’insegna dei beni culturali considerati in virtù del loro potenziale turistico. In serata Lega Nord e Movimento 5 Stelle hanno dato il via libera all’ultima bozza che dovrebbe anticipare la stesura definitiva: sono stati colorati i nodi che i due leader, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, devono ancora risolvere. Nessuna evidenziazione per i beni culturali: appare dunque confermata la linea che si poteva leggere nella bozza diffusa ieri dall’Huffington Post. Di seguito il testo definitivo:
"Il patrimonio italiano rappresenta uno degli aspetti che più ci identificano nel mondo. Il nostro Paese è colmo di ricchezze artistiche e architettoniche sparse in maniera omogenea in tutto il territorio, e in ogni campo dell’arte rappresentiamo un’eccellenza a livello mondiale, sia essa la danza, il cinema, la musica, il teatro. Tuttavia, nonostante tali risorse l’Italia oggi non sfrutta a pieno le sue possibilità, lasciando in alcuni casi i propri beni ed il proprio patrimonio culturale nella condizione di non essere valorizzati a dovere.
I beni culturali sono uno strumento fondamentale per lo sviluppo del turismo in tutto il territorio italiano nonché alla formazione cittadino in continuità con la nostra identità. Tuttavia lo Stato non può limitarsi alla sola conservazione del bene, ma deve valorizzarlo e renderlo fruibile attraverso sistemi e modelli efficaci, e grazie ad una gestione attenta ed una migliore cooperazione tra gli enti pubblici e i privati. Occorre mettere in campo misure in grado di tutelare il bene nel lungo periodo, utilizzando in maniera virtuosa le risorse a disposizione.
È necessario partire da un principio chiaro: la cultura è un motore di crescita di inestimabile valore, e certamente non un costo inutile. Tagliare in maniera lineare e non ragionata la spesa da destinare al nostro patrimonio, sia esso artistico che culturale, significa ridurre in misura considerevole le possibilità di accrescere la ricchezza anche economica dei nostri territori.
I nostri Musei, i siti storici, archeologici edell’UNESCO devono tornare ad essere poli di attrazione e interesse internazionale, attraverso un complessivo aumento della fruibilità e un adeguato miglioramento dei servizi offerti ai visitatori.
Tra le varie forme, d’arte lo spettacolo dal vivo rappresenta senz’altro una delle migliori eccellenze del nostro Paese. Eppure l’attuale sistema di finanziamento, determinato dalla suddivisione secondo criteri non del tutto oggettivi delle risorse presenti nel Fondo Unico per lo Spettacolo (FUS), limita le possibilità delle nostre migliori realtà e impedisce lo sviluppo di nuovi progetti realmente meritevoli. Riteniamo pertanto necessario prevedere una riforma del sistema di finanziamento che rimetta al centro la qualità dei progetti artistici".
Lega Nord-M5S, chiuso il contratto di governo. Confermata la linea sui beni culturali come strumento di sviluppo turistico |