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Redazione
, scritto il 07/04/2018
Categorie: Arte e artisti
Presentato a Pisa, nei laboratori dell'Opera della Primaziale Pisana, il restauro dello spettacolare Trionfo della Morte di Buonamico Buffalmacco, l'affresco del 1336-1341 danneggiato durante la seconda guerra mondiale dai bombardamenti alleati.
È stato presentato stamattina a Pisa, presso i laboratori di restauro dell’Opera della Primaziale Pisana, il restauro del Trionfo della Morte di Buonamico Buffalmacco, lo spettacolare affresco dipinto tra il 1336 e il 1341 per il Camposanto Monumentale di piazza dei Miracoli. È dunque giunto a conclusione il lungo progetto di restauro del ciclo pittorico che orna le pareti del Camposanto e al quale parteciparono alcuni dei più grandi artisti del Tre e del Quattrocento in Toscana, da Taddeo Gaddi a Spinello Aretino, da Francesco Traini a Benozzo Gozzoli. Un’operazione che va avanti dalla fine del secondo conflitto mondiale, quando un bombardamento degli alleati provocò serissimi danni che coinvolsero il prezioso ciclo di affreschi e resero necessario un intervento di restauro durato sino al giorno d’oggi: il Trionfo della Morte era il “tassello” mancante.
Si tratta di un’opera di grande impatto, memore delle visioni della Commedia dantesca, con la morte che incombe su tutta l’umanità, senza distinzioni di classe, posizione, censo o età, e offre all’osservatore una delle più terribili immagini di tutta l’arte medievale, non priva, peraltro, di una considerevole carica di critica sociale che risente delle opere del letterato Domenico Cavalca, frate e scrittore pisano vissuto tra le fine del Duecento e gli inizi del Trecento, forte fustigatore delle vanità mondane. L’attenzione del riguardante è catturata anche dalla vivacità narrativa che lo porta a seguire stupito ogni singolo dettaglio, e dalla vivacità dei colori, che lo inducono a meditare sul tema della precarietà della vita e del dolore.
Gli interventi, realizzati dai tecnici dell’Opera della Primaziale Pisana e, dal 2009, col controllo della Direzione Lavori presieduta da Antonio Paolucci e con la supervisione dei capi restauratori Carlo Giantomassi e Gianluigi Colalucci, hanno restituito all’opera la sua leggibilità, riuscendo a risarcire buona parte dei danni. Un’opera problematica già in antico: si ha testimonianza che addirittura nel Quattrocento furono condotti interventi per eseguire alcune riparazioni, e nel Settecento vennero eseguiti ulteriori restauri, necessari per fermare un degrado che, altrimenti, forse avrebbe finito col rovinare irrimediabilmente l’affresco. Tuttavia è stato solo il restauro conclusosi in queste settimane che ha permesso il pieno recupero del dipinto. Il Trionfo della morte sarà quindi ricollocato nel Camposanto nel mese di giugno, in concomitanza con i festeggiamenti per il patrono di Pisa, san Ranieri.
La Direzione Lavori subentrata nel 2009 ha offerto un contributo fondamentale per il recupero del ciclo di Buffalmacco, che oltre al Trionfo della Morte comprende anche le Storie degli anacoreti, il Giudizio universale e l’Inferno. Infatti, come ha spiegato questa mattina Carlo Giantomassi, il miglior stato di conservazione del ciclo ha imposto un ripensamento delle varie fasi di intervento: si è dunque deciso per cambiare la tecnica di distacco sino a quel momento adottata (prevedeva molti passaggi e fasi operative che rischiavano d’incidere in maniera troppo invasiva sulla pellicola pittorica) e di procedere anche a una modifica del supporto, introducendo nuovi supporti in vetroresima e alluminio (aerolam). Per la pulitura si è invece adottato un innovativo sistema di batteri mangiatori, messo a punto dal microbiologo Giancarlo Ranalli dell’Università del Molise: “addestrati” a mangiare il materiale organico, i batteri, applicati sulla superficie del dipinto per circa tre ore, hanno consentito l’eliminazione di tale materiale senza danneggiare le cromie originali. Risolto, infine, il problema delle condense, legato alla ricollocazione dell’opera nel Camposanto: un team composto dall’ingegner Roberto Innocenti e dal dottor Paolo Mandrioli del CNR e dall’ingegner Giuseppe Bentivoglio dell’Opera della Primaziale ha progettato un sistema di retro riscaldamento della superficie dell’affresco, che a seguito del verificarsi delle condizioni favorevoli alla formazione della rugiada, alza la temperatura superficiale di due o tre gradi sopra la temperatura dell’ambiente evitando così la formazione delle condense che rischierebbero di alterare la superficie dell’opera. È un sistema originale gestito da sensori che ogni dieci minuti rilevano umidità dell’ambiente e temperatura delle superfici, e nel caso in cui le condizioni oltrepassino la soglia di guardia, attiva automaticamente il sistema di retro riscaldamento.
“Credo che sia giusto dire”, ha commentato durante la presentazione Antonio Paolucci, “che il prossimo 16 giugno, durante la festa del santo patrono Ranieri, l’ultima ferita inferta dalla seconda guerra mondiale al patrimonio artistico italiano e non ancora risarcita, sarà risanata”. Di seguito, una selezione fotografica del Trionfo della Morte dopo il restauro. Nei prossimi giorni, su Finestre sull’Arte un approfondimento dedicato all’opera.
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Il Trionfo della Morte di Buonamico Buffalmacco alla presentazione nei laboratori di restauro dell’Opera della Primaziale Pisana |
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Il team dei restauratori e dell’Opera della Primaziale davanti al Trionfo della Morte di Buonamico Buffalmacco |
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Il Trionfo della Morte di Buonamico Buffalmacco alla presentazione nei laboratori di restauro dell’Opera della Primaziale Pisana |
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Buonamico Buffalmacco, Trionfo della Morte Dettaglio |
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Buonamico Buffalmacco, Trionfo della Morte Dettaglio |
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Buonamico Buffalmacco, Trionfo della Morte Dettaglio |
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Buonamico Buffalmacco, Trionfo della Morte Dettaglio |
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Buonamico Buffalmacco, Trionfo della Morte Dettaglio |
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Il Trionfo della Morte prima del restauro |
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Pisa, lo spettacolo del Trionfo della Morte di Buffalmacco. Terminato il restauro dell'ultima ferita della seconda guerra mondiale |
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