Si è verificato questa mattina nei chiostri dell’ex convento di San Paolo Maggiore a Napoli un crollo che ha coinvolto cinque operai, per fortuna tutti fuori pericolo: solo uno di loro è in codice rosso (è stato l’unico a rimanere sepolto sotto le macerie) ma, al pari degli altri, non rischia la vita, e rimarrà sotto osservazione in ospedale, assieme a un altro dei colleghi (per il più grave, la prognosi rimane tuttavia riservata). I due feriti hanno 33 e 45 anni.
A cedere sarebbe stata una porzione di muratura di uno dei chiostri dell’antico convento, sul quale gli operai stavano eseguendo alcuni lavori di restauro nell’ambito del progetto di valorizzazione del sito UNESCO del centro storico di Napoli, promosso dal Comune (al termine di tali lavori è previsto l’inserimento del complesso di San Paolo Maggiore all’interno di un sistema museale). Sul posto sono intervenute le autorità per eseguire rilievi e accertamenti, anche in considerazione del fatto che la struttura viene abitualmente frequentata da religiosi e studenti (alcune delle stanze dell’ex convento vengono infatti affittate).
Rimangono ancora ignote le cause del crollo, ma si pensa a una fessurazione che non è stata adeguatamente controllata. I chiostri fanno parte del complesso di San Paolo Maggiore, uno dei principali monumenti religiosi della città: la basilica, realizzata a cavallo tra il XVI e il XVII secolo, è uno dei maggiori esempi del barocco in città e all’interno accoglie capolavori degli artisti della scuola locale (Massimo Stanzione, Andrea Vaccaro, Francesco Solimena, Ferdinando Fuga e molti altri nomi di spicco della Napoli artistia del Sei e del Settecento).
Nell’immagine: la facciata della basilica di San Paolo Maggiore. Ph. Credit
Napoli, crollo nell'ex convento di San Paolo Maggiore, coinvolti cinque operai, fuori pericolo |