Sabato 5 novembre, al Teatrino di Palazzo Maffei - Casa Museo a Verona si terrà un incontro speciale, aperto al pubblico, interamente dedicato a Emilio Vedova (Venezia, 1919 – 2006) e al suo universo creativo, promosso in collaborazione con la Fondazione Emilio e Annabianca Vedova.
L’incontro, che terminerà con la proiezione del docufilm Emilio Vedova, dalla parte del naufragio, realizzato nel 2019 per il centenario dell’artista (con la partecipazione straordinaria di Toni Servillo), intende proporre un dialogo sull’artista tra Gabriella Belli, presidente del comitato scientifico di Palazzo Maffei Casa Museo, il Presidente della Fondazione Vedova Alfredo Bianchini e Tomaso Pessina, regista del film.
Veneziano, Vedova è stato tra i fondatori della “Nuova Secessione Italiana” poi denominata “Fronte Nuovo delle Arti”. Ha poi preso parte al “Gruppo degli Otto”, costituito da Lionello Venturi, al quale aderirono anche Afro, Santomaso e Turcato. Con la sua pittura gestuale, le esplosioni di pennellate contrastanti, i cicli pittorici dai titoli evocativi, la costante curiosità sulle possibilità espressive dei materiali e l’incessante ricerca, Vedova fu in grado di interpretare il malessere e le criticità della società, anticipando aspetti linguistici che furono al centro dell’interesse delle nuove generazioni artistiche. Tra i numerosi riconoscimenti ottenuti, il premio per giovani pittori alla Biennale di San Paolo nel 1951, il Guggenheim International Award nel 1956, il premio per la pittura alla Biennale di Venezia nel 1960. Diversi i ruoli prestigiosi ricoperti, tra cui quello di direttore dell’Internationale Sommerakedemie a Salisburgo, le svariate conferenze nei campus degli Stati Uniti e l’attività di insegnamento presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Ha infine ricevuto le onorificenze di “Cavaliere di Gran Croce della Repubblica Italiana per meriti culturali” e la “Medaglia d’oro ai benemeriti della cultura e dell’arte”.
Nel percorso di Palazzo Maffei, accanto all’importante opera di Vedova appartenente alla serie Ciclo’60 (B.8), si aggiunge ora un altro capolavoro dell’artista entrato recentemente nella Collezione Carlon. Si tratta uno dei grandi Tondi (Tondo ’85-3) realizzati tra il 1985 e il 1987, testimonianza di un momento cruciale nel suo complesso percorso artistico, poiché impegnato per alcuni anni in una sorta di sfida verso la figura archetipa del cerchio: simbolo di perfezione contrapposto alla visione di un universo lacerato, asimmetrico e in transito.
Immagine: Emilio Vedova al lavoro (1985; Venezia). Foto di Paolo Mussat Sartor
Verona, a Palazzo Maffei un evento tutto dedicato a Emilio Vedova |