Torna visibile dopo il lungo restauro la Madonna con san Giovanni Evangelista e san Gregorio Taumaturgo, l’opera del Guercino (Giovanni Francesco Barbieri; Cento, 1591 - Bologna, 1666) che venne rubata il 3 agosto del 2014 dalla chiesa di San Vincenzo a Modena, il luogo che la conservava, e che fu ritrovata in Marocco nel 2017. La grande tela (quasi tre metri di altezza) venne rubata nel tentativo di rivenderla, e nel periodo in cui è stata in possesso dei ladri ha subito danni pesantissimi, dal momento che è andata perduta più del 30% della pellicola pittorica.
Dopo il ritrovamento, l’opera è stata restaurata nei laboratori dell’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro (ISCR), sotto la direzione di Maria Grazia Gattari, funzionario restauratore conservatore della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara (a questa pagina è possibile trovare una lunga intervista sul restauro). A occuparsi invece materialmente del restauro è stata la restauratrice Carla Zaccheo dell’ISCR. Il dipinto, realizzato tra il 1629 e il 1630, prima di tornare nella chiesa sarà esposto per qualche tempo nella Sala del Bernini alla Galleria Estense di Modena, dove è stato presentato questa mattina.
“Siamo orgogliosi che il nostro museo sia stato scelto come luogo in cui presentare alla cittadinanza il lungo lavoro di restituzione del Guercino”, ha dichiarato Martina Bagnoli, direttrice delle Gallerie Estensi di Modena e Ferrara. “Il museo diventa così luogo deputato per condividere insieme le gioie e dolori della città”. Alla presentazione questa mattina erano presenti, oltre alla direttrice Bagnoli, anche il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, il vice comandante del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri, colonnello Alberto Deregibus, la soprintendente Cristina Ambrosini, il direttore dell’ISCR Luigi Ficacci, il vicario generale dell’Arcidiocesi di Modena e Nonantola, monsignor Giuliano Gazzetti, e i tre professionisti dell’ISCR che hanno seguito il restauro, ovvero la già citata Carla Zaccheo, il chimico Fabio Talarico e la storica dell’arte Angelandreina Rorro.
Contrariamente a quanto si pensava inizialmente, le lacune del dipinto non sono state risarcite e i restauratori hanno preferito concentrarsi nel sistemare le porzioni che erano state danneggiate ma potevano ancora essere recuperate (si tratta principalmente di brani della pellicola pittorica che hanno subito un distacco parziale, per i quali si è potuto procedere con reintegrazioni).
Nell’immagine: Guercino, Madonna col Bambino e i santi Giovanni Evangelista e Gregorio Taumaturgo, dopo il restauro (1629-1630; olio su tela, 293 x 184,5 cm; Modena, San Vincenzo)
L'opera del Guercino rubata nel 2014 torna visibile dopo il restauro. Esposta alla Galleria Estense di Modena |