A Torino torna la ventisettesima edizione di Luci d'Artista


In arrivo dal 25 ottobre al 12 gennaio 2025 la ventisettesima edizione di Luci d’Artista di Torino. La manifestazione presenta due installazioni inedite di Luigi Ontani e Andreas Angelidakis.

Dal 25 ottobre al 12 gennaio 2025, Torino torna a illuminarsi e trasforma ancora una volta il suo cielo con installazioni luminose di diversi artisti con la ventisettesima edizione di Luci d’Artista, una manifestazione a cura di Antonio Grulli. Anche per questa edizione la Fondazione Torino Musei è stata incaricata dalla Città di Torino a operare per la valorizzazione e realizzazione del progetto più longevo e rappresentativo del ruolo dell’arte contemporanea per la vita culturale della città. Luci d’Artista è progetto e patrimonio della Città di Torino, realizzato da Fondazione Torino Musei con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT, Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino, Unione Industriali Torino e Torino 2025 FISU Games Winter. Main sponsor: Gruppo Iren. 

Luci d’Artista è oltre a ciò, nell’ambito del nuovo Piano strategico della Fondazione Torino Musei, la quinta linea culturale e ha l’obiettivo di trasformare la manifestazione in una vera istituzione di ricerca artistica permanente. In questa nuova edizione saranno confermate e implementate le linee guida di indirizzo stabilite già nella 26° edizione: saranno ancor più rafforzate tutte le iniziative al fine di valorizzare una collezione unica e raggiungere una visibilità nazionale e internazionale stabile, rendendo la manifestazione ancora più inclusiva ed ecologicamente sostenibile. La sezione Costellazione si avvarrà di nuove collaborazioni istituzionali come quelle con Consulta per la Valorizzazione Beni Artistici e Culturali di Torino e Unione Industriali Torino insieme ad Artissima, con il MAUTO Museo Nazionale dell’Automobile, con la GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, e con il MAO - Museo d’Arte Orientale.

Accademia della Luce è probabilmente la sezione che maggiormente ha beneficiato della nuova linea curatoriale, permettendo a Luci d’Artista di collaborare attivamente con i Dipartimenti Educazione dei musei e delle fondazioni per l’arte contemporanea della città e di vivere tutto l’anno, raggiungendo un grande successo nei suoi due appuntamenti rivolti al pubblico: la conferenza dedicata a Giovanni Anselmo e la giornata realizzata per il Solstizio d’Estate, entrambe negli spazi della GAM. Continua anche il processo di aggiornamento tecnologico delle Luci, che saranno ancora più sostenibili e a basso impatto ecologico. L’obiettivo realizzato grazie all’impegno del Gruppo Iren che da oltre vent’anni è al fianco di Luci d’Artista, si sviluppa con il processo di restauro, recupero e rifacimento delle Luci della collezione, per le quali anche quest’anno sarà fondamentale il contributo della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino e di Unione Industriali Torino. La presenza delle due istituzioni torinesi, da anni a sostegno di Luci d’Artista, permetterà di restaurare uno dei simboli di Torino, ovvero Il volo dei numeri di Mario Merz posizionata sulla Mole Antonelliana.

Dopo il successo della 26° edizione, è sempre il torinese Studio Fludd a creare sia l’identità visiva di questa edizione, che la grafica di quelle che sono le due novità di Luci d’Artista: il nuovo sito internet e soprattutto il primo logo di Luci d’Artista, che rappresenta il rapporto tra le arti e la luce, un segno che vuole essere trasversale alle tante attività annuali comprese oggi nella manifestazione. Il nuovo logo è stato sviluppato in continuità con l’identità visiva della 26° edizione, con l’intento di richiamare il tema della materialità della luce attraverso un bagliore che ne anima la superficie. L’evento si arricchisce oltre a ciò di due nuove installazioni luminose firmate da grandi artisti selezionati dal Comitato Scientifico di Luci d’Artista che in quest’ultimo anno si è rinnovato ed è composto da Chiara Bertola e Francesco Manacorda, rispettivamente direttori della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea e del Castello di Rivoli – Museo d’Arte Contemporanea, ai quali si aggiunge Antonio Grulli, curatore di Luci d’Artista.

La selezione dei due nuovi artisti si è raggiunta in seguito a una serie di incontri tra i membri del Comitato scientifico: i nomi sono quelli di Luigi Ontani (Vergato, 1943) e di Andreas Angelidakis (Atene, 1968) con le rispettive luci Scia’Mano e VR Man. L’opera Scia’Mano di Luigi Ontani è legata alla figura dello Sciamano ed è connesso al lavoro su figure, immagini e concetti universali su cui Ontani ha sempre lavorato. L’opera VR Man di Andreas Angelidakis, realizzata in occasione e con il supporto di Torino 2025 FISU Games Winter è ripresa dall’iconografia classica della scultura greca e romana, immaginario su cui l’artista lavora da molti anni. L’opera si ispira alla pratica atletica, considerata come il fondamento dei giochi olimpici e come una disciplina strettamente legata all’attività intellettuale e spirituale, in linea con la concezione del periodo classico greco. Durante la manifestazione Luci d’Artista ricorda Rebecca Horn (Michelstadt, 1944 – Bad König, 2024) con l’accensione straordinaria, da lunedì 9 fino a domenica 15 settembre, della Luce da lei ideata per il Monte dei Cappuccini nel 1999. Rebecca Horn è stata una Maestra dell’arte il cui lavoro, fondato sulla tematica del corpo e sulle possibilità di ampliamento e superamento dello stesso, ha anticipato molte questioni oggi cruciali. La sua opera Piccoli Spiriti Blu del 1999, restaurata nel 2022 grazie al contributo della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino, è una delle Luci più amate. Da anni domina la città di Torino, e ne è diventata uno dei simboli, dall’alto del Monte dei Cappuccini. Luci d’Artista è anche grado di instaurare importanti rapporti con le principali realtà di Torino. In quest’ottica, prende vita una importante sinergia con il Comitato Organizzatore dei Giochi Mondiali Universitari invernali di Torino 2025, manifestazione sportiva in passato conosciuta come Universiade. L’evento vedrà la realizzazione di una Luce d’Artista simbolica, evocativa dell’unione indissolubile tra Sport e Sapere, della pratica atletica che è contemporaneamente fondamento dei Giochi ed elemento fondante dell’elevazione intellettuale e spirituale umana. La nuova installazione entrerà a far parte negli anni successivi della collezione delle Luci della Città, come ulteriore eredità lasciata dai Torino 2025 FISU Games Winter al territorio.

Rebecca Horn, Piccoli spiriti blu, opera permanente, Monte dei Cappuccini. Foto: Gianluca Minuto
Rebecca Horn, Piccoli spiriti blu, opera permanente, Monte dei Cappuccini. Foto: Gianluca Minuto

Note sugli artisti

Luigi Ontani, vive a Roma e Riola di Vergato. Figura iconica, è uno dei più influenti e riconosciuti artisti italiani nel mondo, con una carriera eclettica che spazia dalla pittura alla performance, dalla fotografia alla scultura. Negli anni Sessanta inizia a dedicarsi alla fotografia e al video rivoluzionandone i linguaggi, e nel 1969 realizza il suo primo Tableau Vivant, Ange Infidèle, con cui apporta innovazioni radicali all’arte della performance. I Tableaux Vivants di Luigi Ontani sono dei veri e propri “dipinti” viventi, delle performance firmate o fotografate in cui l’artista è il protagonista della scena, travestito da personaggio storico, letterario o mitologico personificando temi storici, mitologici, letterari e popolari. Le sue radici affondano nelle tradizioni culturali italiane, ma la sua opera si apre a una visione globale, abbracciando l’Oriente e l’esotico. Alla fine del 1974 affronta il primo viaggio in India per arrivare, in seguito, anche in Indonesia dove rimane affascinato dall’arte e dalla cultura dell’isola di Bali. Tra le numerose mostre, ha esposto alla Biennale di Venezia nel 1972, 1978, 1984, 1986, 1995, 2003; Identité Italienne: Art en Italie depuis 1959, Centre Pompidou Paris 1981; Italian Art Now: An American Perspective, Guggenheim Museum New York, 1982; Manifesta 2008; A bigger Splash: Painting after Performance, TATE Modern London, 2012. Tra le mostre personali, si segnala Ganesham USA 1965-2001, MoMA PS1 Contemporary Art Centre, New York; Auroboruserpentine Map Marathon, The Serpentine Gallery, Londra; Rivoltartealtrove, Castello di Rivoli, Torino, 2012.

Andreas Angelidakis, vive e lavora ad Atene. Si definisce un architetto che non costruisce, ma che contempla l’architettura come una pratica per indagare la psicologia di un luogo e degli elementi che lo costituiscono e lo abitano, esaminando l’idea di rovina, sia delle società antiche che di quelle contemporanee. Le sue opere indagano lo spazio dove arte e architettura si sovrappongono e in cui le nuove tecnologie influenzano l’architettura e il modo di vivere, creando opere che riflettono sulla sociologia e la storia del modernismo nell’architettura, nella cultura urbana e nei media digitali. Nel suo lavoro presenta riconsiderazioni delle rovine greche sotto forma di video digitale, sculture morbide, e mobili, dando vita a una interpretazione giocosa che offre un’esperienza fisica diretta al visitatore. Ha partecipato come artista a diverse mostre internazionali, tra cui: The State of the Art of Architecture alla prima Biennale di Architettura di Chicago, la 12° Triennale del Baltico al Centro d’Arte Contemporanea di Vilnius e Super Superstudio al PAC Milano nel 2015, oltre a documenta14 ad Atene e a Kassel nel 2017. Nel 2019 ha partecipato a Bergen Assembly, contribuendo con un sistema di sedute sociali multifunzionali al Parlamento dei corpi di Paul B. Preciado per documenta14, nonché alla Biennale dell’Immagine in Movimento alle OGR di Torino. Nel 2022 ha realizzato la grande mostra POST-RUIN Bentivoglio a Palazzo Bentivoglio a cura di Antonio Grulli e nello stesso anno Center for the Critical Appreciation of Antiquity l’opera d’arte più ambiziosa mai realizzata, commissionata da Audemars Piguet Contemporary a Parigi. Tra le mostre che l’artista ha curato ricordiamo The System of Objects alla Deste Foundation di Atene, Super Superstudio al PAC di Milano, Fin de Siècle allo Swiss Institute di New York, Period Rooms al Het Nieuwe Instituut di Rotterdam e OOO Object Oriented Ontology alla Kunsthalle di Basilea.


Se ti è piaciuto questo articolo abbonati a Finestre sull'Arte.
al prezzo di 12,00 euro all'anno avrai accesso illimitato agli articoli pubblicati sul sito di Finestre sull'Arte e ci aiuterai a crescere e a mantenere la nostra informazione libera e indipendente.
ABBONATI A
FINESTRE SULL'ARTE



MAGAZINE
primo numero
NUMERO 1

SFOGLIA ONLINE

MAR-APR-MAG 2019
secondo numero
NUMERO 2

SFOGLIA ONLINE

GIU-LUG-AGO 2019
terzo numero
NUMERO 3

SFOGLIA ONLINE

SET-OTT-NOV 2019
quarto numero
NUMERO 4

SFOGLIA ONLINE

DIC-GEN-FEB 2019/2020
Finestre sull'Arte