Il Teatro Regio e il Teatro Due di Parma e il Teatro Municipale Valli di Reggio Emilia si trasformeranno in spazi onirici ed espositivi in occasione del capitolo finale de Il Bestiario della Terra di Yuval Avital (Gerusalemme, 1977), progetto dell’anno del Reggio Parma Festival. Dal 18 novembre all’11 dicembre 2022 si terranno infatti i tre weekend del Mostrario di Yuval Avital, l’imponente opera multidisciplinare in tre parti che coinvolge i principali teatri delle due città, dal foyer al palcoscenico, con performance dal vivo, installazioni, sculture, sonorità e opere di grandi dimensioni.
Grazie al lavoro corale dei teatri, con il coinvolgimento di tutte le maestranze e di molte realtà creative dei territori, si avrà l’opportunità di vivere da vicino un’esperienza speciale con attori, danzatori, cantanti, musicisti e burattinai al lavoro insieme per dar vita a un vero atto poetico. Un’esplorazione fantastica in continuo divenire dei temi fondanti la relazione tra essere umano e animale: temi che hanno caratterizzato l’intero progetto de Il Bestiario della Terra. Il Mostrario è infatti il capitolo finale della imponente meta-opera realizzata da Avital.
Muovendosi liberamente alla scoperta dell’anima più profonda dei teatri, con l’opportunità di accedere anche ad ambienti solitamente non visitabili al pubblico, i visitatori potranno partecipare a un’esperienza inedita costituita da performance dal vivo con cantanti e musicisti internazionali, installazioni, sculture, sonorità e opere di grandi dimensioni, pensate e create appositamente dall’artista. Ciascun Mostrario è diverso dagli altri, è un’esperienza a sé e un percorso soggettivo, in cui ognuno vive a suo modo la relazione profonda tra l’arte di Avital e gli spazi che la accolgono: gli ambienti dei teatri, dal foyer al palcoscenico, prendono così vita in un modo inaspettato e il pubblico potrà entrare e uscire liberamente, scegliendo la propria strada attraverso il Mostrario.
Durante i tre weekend gli spazi dei teatri di Parma e Reggio Emilia diventeranno luogo del viaggio tra creature e storie che popolano Il Bestiario della Terra, in un ribaltamento di ruoli e in una sovversione di schemi. Lo studio della simbologia dei bestiari medievali ha condotto l’artista a dare vita a una raccolta di diciotto scene bestiali, ambientazioni inedite che intendono rielaborare l’iconografia tradizionale in chiave contemporanea, generando un laboratorio vivente e relazionale alla scoperta della natura animale insita in quella umana. All’interno di ogni scena, immaginata e rappresentata dall’artista, tutto parla: ogni creatura è inserita in un universo di segni e di senso, non è statica ma dialoga con lo spazio che crea e che abita. Figure antropomorfe, animali ed esseri ibridi tra umano e animale, prendono vita come catapultati all’interno dei teatri da un mondo onirico.
Al Teatro Regio di Parma (18, 19 e 20 novembre) prenderanno vita sei scene che animeranno le sale e il palcoscenico in un percorso libero. Ad accogliere il pubblico saranno le Sirene, mitiche adescatrici che nel Mostrario di Avital diventano vittime di adescamento per dare voce alle donne sfruttate dal traffico della prostituzione. Alla salamandra, anfibio che resiste al fuoco e simbolo di autocontrollo e purezza, è dedicato un lungometraggio girato a Salsomaggiore, sul cui stemma civico campeggia, con il coinvolgimento di numerosi cittadini. Nella discoteca degli Sciapodi, umanoidi con un solo piede ballano insieme ai visitatori in una silent disco, mentre un pianoforte fa risuonare nell’aria una melodia composta da Yuval Avital. Flauti e vetri scintillanti creeranno la suggestione di un coro di uccelli che si unisce a uno stormo di mostri alati in un potente incontro-scontro tra gli opposti, mentre sul palcoscenico dominerà il gigante Argos la cui enorme figura sarà composta dagli occhi di tutti coloro che, rispondendo alla call del Teatro, presteranno il proprio sguardo al mitico mostro che diventa così contemporaneo, specchio dello smarrimento del nostro tempo.
Al Teatro Due di Parma (2, 3 e 4 dicembre) nasceranno nuove vive creature da diverse forme teatrali, in sinergia con le molteplici discipline coinvolte da Avital. Il pubblico potrà incontrare alcuni mostri mitici radicati nell’immaginario collettivo, come Medusa o L’uomo nero, e conoscerne di nuovi. Una classe di diavoletti, realizzati e interpretati dai burattini e dai burattinai della Fondazione Famiglia Sarzi, mostrerà i perfidi meccanismi del bullismo nei confronti di un inerme capro espiatorio. Sarà uno stralunato clown ebreo, l’attore Ivan Zerbinati, a raccontare le origini del Golem, conducendo, insieme a musicisti e danzatori, la performance che a partire dal gigante d’argilla, plasmato per proteggere il popolo ebraico, propone nuovamente la domanda che domina tutto il percorso: chi è il mostro?
Le sette scene al Teatro Municipale Valli di Reggio Emilia (10 e 11 dicembre) saranno caratterizzate dalla singolarità del percorso, che accentua le dimensioni forse più perturbanti del Mostrario. Questo tocca infatti spazi alquanto inconsueti, come i sotterranei e i ballatoi dell’alcova di palco, stabilisce situazioni di profonda immersività, fa ricorso a tecnologie nella produzione di immagini e suoni. Il tutto a sottolineare con componenti non umane e detournements la costante domanda che può diventare: chi è chi?
Tra le scene dal vivo, Il campo delle Mandragole vede la partecipazione delle soprano Monica Benvenuti e Silvia Pepe: mandragole urlanti strappate alla terra che le ha generate e immagini di mostri ibridi generate da intelligenza artificiale. La Città dei Peluche, con otto danzatori dell’Agorà della Michele Merola Contemporary Dance Company come luogo di un’inquietante ambiguità, sotto la tenera apparenza dei pupazzi. La stessa compagnia è nell’installazione icono-sonora La sala della Vipera e dei Vermi giganti, vertiginosa come un pozzo che piomba da altitudini a fondi abissi. Le Libellule e Ninfee, figure fiabesche estenuate e macilente in contrasto con la mendace suadenza di un avatar digitale. Il Giardino segreto dei conigli, un’isola felice e turbata da presenze enigmatiche. I Topi itineranti. Il mondo sonoro di un Porcile...
Un viaggio nell’immaginario di un artista in grado di sondare i nessi tra il mondo umano e il mondo animale, in un continuo rimando simbolico che oscilla tra fascinazione e timore: il Mostrario, nelle sue tre diverse parti, si pone come conclusione del percorso voluto da Reggio Parma Festival che, in tappe diverse e complementari, ha accompagnato il pubblico alla scoperta delle possibilità e dei limiti dell’umanità.
Per info: www.reggioparmafestival.it
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