Roma, Street Art for Rights 2022 punta sulle donne con tre artiste. Sui loro muri i diritti umani e l'Agenda 2030

Il festival Street Art for Rights 2022 di Roma pone al centro i diritti umani e punta sulle donne. Sono infatti tre le artiste di fama internazionale chiamate a realizzare le loro opere: al centro dei loro muri i diritti umani e l’Agenda 2030 ONU.

Sono Barbara Oizmud che rappresenta l’Obiettivo n.14 “la vita sott’acqua”, Natalia Rak l’Obiettivo n.15 “la vita sulla terra”, e Manuela Merlo in arte Human l’Obiettivo n.16 “Pace, giustizia e istituzioni solidali”.

Per Street Art For Rights, Manuela Merlo in arte Human vuole rendere omaggio alle donne, alla loro forza e alle loro relazioni. Realizzata nel quartiere Settecamini, la sua opera rappresenta una donna con in mano una colomba (simbolo di pace), con attorno altre colombe raffigurate in forme di origami di carta che stanno a sottolineare quanto sia fragile la pace e quanto sia importante proteggerla. La donna è anche simbolo di giustizia, rappresentata dagli orecchini pendenti a forma di bilancia. L’artista vuole rendere omaggio inoltre a Tamara de Lempicka: il muro di Human si ispira alla celebre opera di quest’ultima Donna con la colomba, ossia simbolo di purezza, tenerezza e fede, ma anche dell’amore puro e libero.

Natalia Rak ha invece realizzato nel quartiere Settecamini un muro completamente dedicato alla natura. Un bambino, o forse una creatura dei boschi mentre seduto su un tronco, come nella tradizione fiabesca, suona il flauto, e attraverso la sua melodia dà vita ad una danza di piante, fiori e farfalle. La creatura è seduta su un tronco tagliato, simbolo di deforestazione e desertificazione e suona infondendo positività e speranza: non è troppo tardi per fermarsi e dare inizio a nuova vita.

Infine l’artista Barbara Oizmud ha realizzato una riflessione capillare sulla vita sott’acqua e sulla sempre più ampia diffusione di microplastiche nei mari. L’opera sulla parete della metropolitana di Ponte Mammolo s’intitola Polline, ed è dedicata alla flora e alla fauna acquatica. L’artista ha ragionato sul quattordicesimo obiettivo dell’Agenda ONU 2030, che mira a “conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile”. Il risultato del lavoro di Oizmud è una creatura ibrida finita negli abissi, causa e al tempo stesso cura di una ferita collettiva generata dall’uomo. Polline è persona e animale, è oggetto e corallo. Polline è uno specchio della nostra società.

In questo ciclo di rimandi e di omaggi alle donne, Street Art For Rights ha scelto inoltre una donna per immortalare fotograficamente le opere, Elenoire.

Il progetto, ideato e diretto da Giuseppe Casa e curato da Oriana Rizzuto, è organizzato dall’associazione culturale Taste & Travel in collaborazione con MArteSocial e MArteGallery e prevede un programma triennale di attività volte alla futura creazione di un museo a cielo aperto, pubblico e gratuito, al di fuori dei percorsi più battuti della Capitale.

Il progetto, promosso dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale, è vincitore dell’Avviso Pubblico Contemporaneamente Roma 2020-2021-2022 curato dal Dipartimento Attività Culturali ed è realizzato in collaborazione con SIAE.

Foto di Elenoire.

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