Salento, via alla terza edizione di Yeast Photo Festival: il tema è l'impatto delle nostre abitudini alimentari


Dal 19 settembre al 3 novembre 2024 torna nelle città di Matino e Lecce la terza edizione di Yeast Photo Festival - From Planet to Plate. Questo anno i fotografi esplorano temi su cibo, sistemi di produzioni, filiere, consumi e salute. 

A Palazzo Marchesale Del Tufo, nella città di Matino (Lecce), parte la terza edizione di Yeast Photo Festival - From Planet to Plate, dal 19 settembre al 3 novembre 2024. Nella nuova edizione del festival, i fotografi puntano l’obiettivo su sistemi di produzioni, filiere, consumi che stanno alterando sempre di più il complesso rapporto tra uomo e ambiente e consegnando allo spettatore 15 progetti per la prima volta in mostra in Italia. Non abbiamo spesso consapevolezza di quello che mangiamo e ignoriamo che dietro un frutto conosciuto come l’avocado vi siano storie di criminalità organizzata e sfruttamento delle risorse idriche. La carne che consumiamo e che spesso importiamo dal Brasile ha esiti devastanti sull’ambiente, alimentando la crisi climatica che a sua volta costringe a sperimentare nuove colture tropicali in Sicilia. Queste alcune delle riflessioni che animano il festival.

"Per la terza edizione di Yeast Photo Festival”, afferma la direttrice artistica Edda Fahrenhorst, direttrice artistica, “ci concentriamo più che mai sulla questione che riguarda l’impatto delle abitudini alimentari individuali sul nostro Pianeta, e non solo, anche su come il consumo di cibo degli esseri umani abbia un effetto in ambito sociale e, non ultimo, sulla crescente catastrofe climatica. In quindici lavori provenienti da molti Paesi del mondo saranno presentati diversi aspetti della questione per stimolare la riflessione e la discussione”.

I progetti fotografici in mostra

Il tema della salute è al centro del lavoro di Pablo E. Piovano che ha documentato l’impatto degli agrofarmaci. In The Human Cost esposto a Palazzo Marchesale Del Tufo, il fotografo documentarista argentino in tre anni ha esplorato il Nord, il Centro e le coste dell’Argentina. Il risultato della sua ricerca è un reportage che mette a fuoco e denuncia le gravi conseguenze sulla salute umana dovute all’uso degli agrofarmaci, come il glifosato. Dove viene prodotto il nostro cibo? E come viene distribuito nel mondo? In Food for Thoughts in mostra a Palazzo Marchesale Del Tufo, il fotografo e regista Kadir van Lohuizen segue l’intero processo in Kenya, Stati Uniti, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Cina e Paesi Bassi, suo Paese d’origine, e indaga sull’impatto che il nostro consumo alimentare ha sull’ambiente, sulla salute pubblica e sull’economia. Il progetto Waha di Seif Kousmate, artista visivo cresciuto nel Sud del Marocco, vuole approfondire la conoscenza della vita intorno alle oasi. Un lavoro durato 4 anni che attraverso nuovi processi e narrazioni visive mira a comprendere il complesso rapporto tra l’uomo e il suo ambiente. Il progetto è in collaborazione con ArtWork e in mostra nel Chiostro dell’Antico Seminario a Lecce. Il regista tedesco Axel Javier Sulzbacher è andato nella regione dei Michoacán in Messico documentando in Green Shades, lavoro esposto a Palazzo Marchesale Del Tufo, non solo la devastazione delle foreste abbattute per far posto ai campi, ma anche le infiltrazioni dei cartelli della droga, attratti dagli enormi profitti generati dal commercio dell’oro verde e l’enorme pressione delle coltivazioni estensive dell’avocado.

Pablo Ernesto Piovano, A girl runs across the fields. April 15, 2015, Misiones, Argentina. Dalla serie The Human Cost © Pablo Ernesto Piovano
Pablo Ernesto Piovano, A girl runs across the fields. April 15, 2015, Misiones, Argentina. Dalla serie The Human Cost © Pablo Ernesto Piovano
Axel Javier Sulzbacher, Dalla serie Green Shades © Axel Javier Sulzbacher
Axel Javier Sulzbacher, Dalla serie Green Shades © Axel Javier Sulzbacher
Jean-Marc Caimi & Valentina Piccinni, Dalla serie Tropicalia © Jean-Marc Caimi & Valentina Piccinni
Jean-Marc Caimi & Valentina Piccinni, Dalla serie Tropicalia © Jean-Marc Caimi & Valentina Piccinni

Coltivazioni tropicali che stanno crescendo rapidamente anche in Sicilia come conseguenza dell’adattamento ai cambiamenti climatici: è uno dei temi protagonisti di Tropicalia, in collaborazione con Cantina San Donaci e Masserie Le Stanzíe a Supersano, progetto del duo fotografico Jean-Marc Caimi e Valentina Piccinni. Il progetto fotografico, tra i finalisti della categoria Ambiente, è stato esposto al Museo Diocesano di Milano in occasione della mostra collettiva itinerante Sony World Photography Awards 2024. Per la prima volta a Yeast Photo Festival - From Planet to Plate sarà presente come mostra personale esposta a Masseria Le Stanzíe. La produzione del cibo e le sue conseguenze sul clima vengono affrontate da Carolina Arantes in Holy Cow, a cura di Lars Lindemann presso Palazzo Marchesale Del Tufo a Matino. L’esposizione racconta come viene prodotta la carne che mangiamo oggi nel mondo e da chi. Una bistecca su quattro infatti proviene dal Brasile e quindi l’industria dell’esportazione di carne è di grande impatto per l’ambiente e l’alimentazione. L’anno scorso il mercato brasiliano della carne ha raggiunto il record di 9,75 miliardi di dollari e oltre 2,25 milioni di tonnellate di carne esportata. Il rapporto tra essere umano e natura è al centro anche del progetto in mostra nella Macelleria Ex Nau a Matino, Mijn Duifje (my dove / my lovely) - A pact between a man and a bakery di Nynke Brandsma, fotografa e artista visiva olandese. Il suo lavoro parla di giudizi, di sicurezza, di cibo, di possibilità, di ricerca e soprattutto dell’amore di una persona per un volatile. A Palazzo Scarciglia a Lecce, anche Merci pour ton agréable visite, les jolies fleurs et les délicieuses fraises, a cura di Edda Fahrenhorst & Veronica Nicolardi, in collaborazione con ArtWork di Sarah Boutin è un lavoro fotografico. Si tratta di un progetto sviluppato per più di due anni con un approccio poetico-documentaristico all’interno del convento dell’ordine delle Suore della Carità del Québec dove l’artista visiva e ricercatrice canadese ha avuto occasione di conoscere un’amica d’infanzia della nonna scomparsa, Jacqueline. I tre giorni trascorsi con lei nella casa di riposo del convento hanno dato a Boutin la possibilità di avvicinarsi a un tempo di serenità passata.

Reportage fotografici di denuncia, storie della crisi climatica, l’impatto dell’industria alimentare sul pianeta e storie che celebrano la resistenza indigena alla devastazione dell’ecosistema, come il lavoro The Forest Knows, realizzato con il contributo di Comune di Racale e in collaborazione con OTM Company, grazie a Fondazione Guglielmo Giordano e Aboca. È la vicenda del popolo Asháninka del villaggio di Apiwtxa, narrata attraverso gli scatti di Nicoló Lanfranchi, esposti nella Chiesa di Santa Maria La Nova a Recale. I fondatori del villaggio, i fratelli Piyãko hanno piantato milioni di alberi lottando per preservare il territorio e la cultura degli Asháninka. Un impegno che ha permesso di trasformare terre un tempo devastate in una rigogliosa foresta ricca di cibo, frutta e piante medicinali. Il villaggio di Apiwtxa ha così raggiunto la sicurezza alimentare e l’autonomia e il suo popolo ha potuto mantenere un equilibrio tra il loro stile di vita, la loro cultura e la modernità. A Palazzo Marchesale Del Tufo si potrà ammirare anche il lavoro di Florian W. Müller che presenta , dove diversi organi e singole parti di un animale vengono innalzate su un piedistallo e possono così entrare in dialogo con lo spettatore. Il progetto fotografico, che affianca l’immagine del cuore, è stato realizzato in esclusiva per Yeast International Photo Festival. L’impatto della crisi climatica sui vigneti di Château Palmer è lo sfondo da cui prende le mosse Henrike Stahl con L’Arc Sera Parmi Les Nuages, a cura di Inas Fayed, in mostra all’interno dell’Ex Oleificio Barone a Matino. La fotografa tedesca si è ispirata ai metodi naturali utilizzati dall’azienda: ha immerso le stampe nel vino o nell’acqua del vicino fiume Garonna. Stahl disporrà le stampe in una bottiglia di vino per poi riporla in cantina con gli altri contenitori: il suo messaggio è per posteri.

Carolina Arantes, Dalla serie Holy Cow © Carolina Arantes
Carolina Arantes, Dalla serie Holy Cow © Carolina Arantes
Nicolò Lanfranchi, Dalla serie The Forest Knows © Nicolò Lanfranchi
Nicolò Lanfranchi, Dalla serie The Forest Knows © Nicolò Lanfranchi
Henrike Stahl per la residenza INSTANTS, Château Palmer e Leica
Henrike Stahl per la residenza INSTANTS, Château Palmer e Leica
Alessia Rollo, Casa delle agricolture, Andrano, Province of Lecce, Italy, Dalla serie Don't Play with Food © Alessia Rollo
Alessia Rollo, Casa delle agricolture, Andrano, Province of Lecce, Italy, Dalla serie Don’t Play with Food © Alessia Rollo

FEAST NO MORE Ipertrofia alimentare nella Collezione di Fotografia Vernacolare di Jean-Marie Donat, a cura di Krzysztof Candrowicz ed esposto a Palazzo Marchesale Del Tufo propone la collezione di fotografie vernacolari con una selezione di immagini in mostra realizzata in esclusiva per il festival. Vivaci scatti di mucche sorridenti e di galline divertite, ritratti su manifesti pubblicitari, esempio dalla narrazione capitalista della felicità consumistica. Kateřina Sýsová propone Kukbuk, una guida visiva alla cultura culinaria ceca, in collaborazione con Centro Ceco di Roma, Comune di Castrignano de’ Greci e Kora Centro del Contemporaneo e il supporto di ECOSERVIS spol. s.r.o. Le immagini in mostra all’interno di Kora Centro del Contemporaneo a Castrignano de’ Greci, sono composte sotto forma di sketch visivi ed esplorano le usanze e le convenzioni tipiche della ristorazione ceca. Sýsová concepisce le proprie fotografie come opere che possono essere lette da molteplici punti di vista. Alessia Rollo con Don’t Play With Food esposto in outdoor a Matino, esplora le diverse relazioni che il cibo può attivare, ma anche comprendere i vari aspetti di un luogo, le abitudini culturali e sociali, le questioni ambientali che passano attraverso il cibo. Tra i progetti da segnalare ancora Welcome to Yesterday, prima personale in Italia del fotografo Alexander Yegorov, vincitore del Premio IRINOX SAVE THE FOOD, in collaborazione con MIA Photo Fair e Irinox. Il lavoro esposto a Matino, rappresenta una elaborazione poetica e visiva sulla tradizione di riunirsi per gustare il cibo. Non c’è posto per i conflitti quando si mangia insieme. In tale contesto, le fotografie degli avanzi sono la prova che qualcosa di positivo sta accadendo, l’artefatto del passato e la speranza per il futuro.

Sabato 21 settembre dalle ore 10:00 alle ore 13:00 tornano le letture portfolio di Yeast Photo Festival, nella Sala Scuderie del Palazzo Marchese del Tufo, in Piazza San Giorgio a Matino. Tutti gli iscritti avranno la possibilità di presentare i propri lavori a photo editor e professionisti nazionali e internazionali. Un’occasione per capire come muoversi nell’odierno panorama fotografico. I “lettori” di questa edizione sono Krzysztof Candrowicz, curatore interdisciplinare, sociologo, ricercatore, facilitatore di progetti e attivista. Cofondatore e membro della Foundation of Visual Education e del Fotofestiwal di Lodz, ex direttore dell’Art Factory e del Lodz Art Center in Polonia. Claudio Composti, fondatore e direttore artistico di mc2gallery a Milano, galleria specializzata in fotografia e fondatore della piattaforma online Periscope Photoscouting per la scoperta e valorizzazione di giovani artisti fotografi, italiani e internazionali. Veronica Daltri ha lavorato come photo editor per la rivista Internazionale e ora al quotidiano il manifesto, dove oltre al giornale, segue la sezione di fotografia online. Collabora spesso con la casa editrice Rvm e altre realtà indipendenti.

La prima giornata del festival verrà inoltre presentata con la conferenza di apertura (ore 18.00) a Palazzo Scarciglia a Lecce dove interverranno i co-direttori del festival, Flavio&Frank e Veronica Nicolardi, la direttrice artistica Edda Fahrenhorst, Dario Babbo - vice presidente ArtWork, Don Antonio Montinaro - presidente Fondazione Splendor Fidei, Johnny Toma - sindaco del Comune di Matino, la fotografa canadese Sarah Boutin. L’evento è realizzato con il patrocinio del Ministero della cultura, Regione Puglia, Provincia di Lecce, Comune di Lecce, Comune di Matino, Comune di Racale, Comune di Castrignano de’ Greci. Official Partner è Cantina San Donaci. Main Sponsor sono Banca Popolare Pugliese, SPS Manifatture, GialPlast, Officine Tamborrino, CAM – Mercedes. Il festival è accompagnato dal catalogo Yeast Photo Festival 2024. A cura di Edda Fahrenhorst, edito da OTM Company srl.

Per informazioni consultare il sito www.yeastphotofestival.it

Informazioni pratiche

Orario:

Chiostro dell’Antico Seminario, Lecce - Tutti i giorni 9-21

Palazzo Scarciglia, Lecce _ Tutti i giorni 10-16 (orari in attesa di conferma)

Chiesa di Santa Maria La Nova - Racale (Le) - Lunedì chiuso; Da martedì a venerdì 16-19; Sabato e domenica 10-12.30 e 16-20 (orari in attesa di conferma)

Esposizioni a Matino - Lunedì chiuso; Da martedì a venerdì 16-19; Sabato e domenica 10-12.30 e 16-20

Kora Centro del Contemporaneo, Castrignano de’ Greci - Lunedì chiuso; Martedì e mercoledì 10-18; Giovedì e venerdì 10-20; Sabato e domenica 18-22

Tariffe:

Intero: 10 €

Ridotto: 8 €


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