Si chiama Antelami a Fidenza. Rivivere la passio di San Donnino l’iniziativa che la Diocesi di Fidenza promuove in occasione di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020+21 per valorizzare i luoghi e le opere di Benedetto Antelami (Valle d’Intelvi, 1150 circa - Parma, 1230) in città. La Cattedrale di Fidenza (all’epoca la città si chiamava Borgo San Donnino) ha sulla sua facciata un singolare patrimonio iconografico attribuito proprio ad Antelami e alla sua officina. Le opere raccontano la passio di san Donnino martire, patrono della diocesi e della città, e i recenti restauri hanno permesso di approfondirne la conoscenza soprattutto dal punto di vista storico e artistico.
Il patrimonio di Antelami viene ora raccontato in un nuovo percorso museale al Museo Diocesano di Fidenza focalizzato sul significato del martirio di san Donnino per riscoprirlo in chiave moderna, rintracciandone i segni nel borgo nato sulle spoglie del santo, nelle sue inventiones e sulle sue sepolture. Il percorso, curato dagli architetti Manuel Ferrari e Barbara Zilocchi, con la collaborazione della direttrice del Museo Diocesano di Fidenza, Alessandra Mordacci, e con il sostegno di Fondazione Cariparma, vuole avvicinare i visitatori alla storia del martirio di san Donnino e alla fondazione del borgo sul martirion. Donnino abbandona la corte dell’imperatore Massimiano per servire Deo, e dopo un viaggio irto di pericoli viene raggiunto dai soldati imperiali e decapitato; miracolosamente, con la propria testa in mano, riesce a raggiugere il luogo della sua sepoltura al di là del fiume Stirone, sulla quale verrà edificata la prima chiesa. Da qui nasce Borgo san Donnino, oggi Fidenza. La vita del martire, come detto, è raccontata sulla facciata della Cattedrale dalle sculture di Benedetto Antelami e della sua officina nei primi anni del XIII secolo. Viaggio e fuga, martirio e liberazione,sono le trame che scorrono in un racconto iconografico di rara forza e bellezza.
Il nuovo percorso racconterà tutto questo cocn pannelli descrittivi, installazioni sonore e proiezioni, a partire dal 10 ottobre 2020. Nell’allestimento del Museo Diocesano sarà proiettato un video che illustrerà le fasi costruttive della chiesa con i contributi emersi dalle recenti scoperte archeologiche di Nadia Montevecchi e di Barbara Zilocchi, mentre voci narranti accoglieranno i visitatori per introdurli al prezioso calice renano di san Donnino, alla Madonna in trono dell’Antelami, conservata nel museo, e al fonte battesimale situato al primo piano dell’istituto. Nel percorso di collegamento con la Cattedrale troverà spazio un’esposizione di oggetti e manoscritti sulla storia della fondazione di Borgo San Donnino sul martirion. Da qui si potrà poi raggiungere la sagrestia e, dopo uno sguardo agli arredi e ai soffitti lignei di grande pregio, sarà possibile raggiungere il presbiterio sopraelevato della Cattedrale dove, entro la fine dell’anno, sarà traslocato dietro l’altare maggiore, alla base della nicchia del catino absidale, il Cristo Pantocratore oggi collocato a 10 metri di altezza. Grazie all’autorizzazione concessa della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Parma e Piacenza la statua, di dimensioni rilevanti (131,5 x 60 x 3 0cm) e peso presunto di 523 kg, potrà essere ammirata da vicino per la prima volta nella storia. L’opera,di grandissimo interesse,è stata attribuita da Carlo Arturo Quintavalle al Maestro del pulpito di Reggio Emilia e del timpano con la deposizione della croce del Sant’Andrea a Vercelli.
Il percorso proseguirà nella prima sala del matroneo nord, dove documenti d’archivio e pannelli descrittivi racconteranno la storia delle sepolture del santo. In una seconda sala del matroneo sarà proiettato il racconto artistico e teologico presente nella facciata che potrà essere consultato grazie ad una proiezione touch: i visitatori potranno ‘interrogare’ con un semplice tocco le scene iconografiche e leggerne la descrizione. A seguire, nel punto in cui il matroneo si apre sulla navata centrale, alcune selezioni in scala del velario della facciata, che venne utilizzato come rivestimento dei ponteggi durante il restauro, consentiranno di ammirare vis a vis le opere dell’Antelami. I visitatori potranno infine conoscere nel dettaglio la vita di san Donnino (dalla corte di Massimiano, alla conversione e alla persecuzione, al martirio, all’inventio) raccontata con proiezioni che si susseguiranno alternandosi tra il matroneo nord e quello sud. Il percorso si concluderà scendendo lungo la scala della torre nord, lungo la quale i visitatori potranno sostare davanti alla cappella del vescovo Garimberti, per poi confluire all’interno della Cattedrale dove potranno ammirare le due sepolture del martire Donnino: l’una, quella più antica, rimpiegata quale altare maggiore; l’altra, quella risalente al XV secolo, recentemente traslata dalla cripta all’interno della cappella della “Ferrata”.
Per arricchire l’esperienza ci saranno poi momenti musicali e incontri con storici e critici d’arte. Aprirà il ciclo di conferenze lo storico Carlo Arturo Quintavalle, che l’8 ottobre presenterà in Cattedrale il volume L’officina Benedetto Antelami della Cattedrale di Fidenza. Studi ricerche restauro, a cura di Barbara Zilocchi. Per tutto il mese di ottobre avranno luogo numerosi interventi di carattere scientifico tra i quali si citano il racconto della nascita di un locus sancti nelle sculture della facciata della Cattedrale (a cura di Carlotta Taddei); le peculiarità dell’antichissimo calice di San Donnino (a cura di Alessandra Mordacci); la ricostruzione delle fasi dei cantieri medievali della Cattedrale (a cura di Nadia Montevecchi); il restauro della Madonna in trono di Antelami (a cura di Paola Franca Lorenzi), fino alla datazione del sarcofago paleocristiano, prima sepoltura nota del martire (a cura di Roberta Conversi). Domenica 18 ottobre in Cattedrale l’Ensemble Oktoechos, uno dei maggiori gruppi italiani specializzati nel repertorio musicale del Medioevo, terrà invece il concerto O viridissima virga. Musiche medievali in onore della Vergine, riservando spazio a una preziosità finale: l’Antifona di San Donnino, da un codice del XIII secolo.
Per tutte le informazioni è possibile visitare il sito del Museo Diocesano di Fidenza.
Nell’immagine, un dettaglio della Madonna in trono di Benedetto Antelami.
Fidenza, un percorso alla scoperta delle opere di Benedetto Antelami per Parma 2020+21 |