Palazzo Spinola tra arte e poesia. L'Ercole di Tinti incontra la voce di Haber


Sabato 15 giugno 2019 alle ore 17 Palazzo Spinola propone un incontro tra arte e poesia, dove i dipinti di Gregorio de Ferrari sono ispirazione per le poesie di Tinti. 

In occasione del XXV° Festival Internazionale di Poesia, curato da Claudio Pozzani, la Galleria Nazionale di Palazzo Spinola, a Genova, presenta Ercole, una serie di poesie che lo scrittore e poeta Gabriele Tinti ha composto ispirandosi ai dipinti di Gregorio de Ferrari conservati nel palazzo. Le tele raffigurano quattro episodi legati al mito di Ercole: Ercole e Anteo, Ercole e il toro di Creta, Ercole e l’Idra di Lerna e infine Ercole sul rogo funebre, e i testi inediti saranno letti sabato 15 giugno 2019 alle ore 17 da Alessandro Haber, tra i maggiori attori in Italia.

Un’occasione unica per ammirare i dipinti di Gregorio de Ferrari ascoltando i versi di Tinti recitati da Haber. 

L’evento di Palazzo Spinola rientra nel progetto complessivo dello scrittore incentrato sui capolavori del mondo antico. Il progetto ha visto coinvolti, negli ultimi anni, alcuni importanti attori, tra cui Joe Mantegna, Marton Csokas, Robert Davi, Burt Young, Vincent Piazza, Franco Nero, Enrico Lo Verso, Luigi lo Cascio e Alessandro Haber, e alcuni dei più importanti musei al mondo, come il Metropolitan di New York, il J. Paul Getty Museum e il LACMA di Los Angeles, il British Museum di Londra, il Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo e di Palazzo Altemps, i Musei Capitolini, il Museo dell’Ara Pacis, il Museo Archeologico di Napoli e molti altri. 

Il poeta ha definito con queste parole la sua serie Ercole: “Questa serie di poesia ecfrastica tenta di riattivare l’aura oramai persa dell’opera d’arte, di tutte quelle reliquie di mondi ed eroi - di un’umanità - che non ci sono più. Il tragico senso di morte, di vacuità, che appartiene persino ai nostri capolavori che si vorrebbero eterni, l’indeterminatezza che ha circondato spesso le loro attribuzioni, il carattere talvolta puramente ipotetico degli studi, la frammentarietà mutilata con la quale quasi sempre dall’antichità sono giunti sino a noi, mi hanno fornito lo spunto per parlare della caducità della vita, di ogni opera dell’uomo, del significato del tempo per noi. Neanche le nostre opere ne sono immuni, così come ciò che più veneriamo. Nonostante il nostro disperato tentativo di preservarle e di resistere”.

Ingresso libero fino a esaurimento posti. 

Alle ore 16 è prevista la visita guidata alle opere di Gregorio de Ferrari, per la cui partecipazione è obbligatoria la prenotazione al numero 010.2705300.

Immagine: Gregorio de Ferrari, Ercole e l’Idra di Lerna (fine XVII secolo; olio su tela, Genova, Palazzo Spinola)

 

Palazzo Spinola tra arte e poesia. L'Ercole di Tinti incontra la voce di Haber
Palazzo Spinola tra arte e poesia. L'Ercole di Tinti incontra la voce di Haber


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