L'antico Ospedale di Parma diventa un'enorme installazione di Studio Azzurro


In occasione di Parma 2020+21, l’antico Ospedale Vecchio diventa un’enorme installazione di Studio Azzurro, che racconta la storia di questo prezioso luogo della città.

S’intitola Hospitale - Il futuro della memoria l’installazione che Studio Azzurro ha progettato per Parma Capitale Italiana della Cultura 2020+21: apre dal 5 settembre all’8 dicembre 2020 ed è la più grande installazione di Parma 2020+21, pensata appositamente per la crociera dell’Ospedale Vecchio che, dal 2016, è oggetto di un importante intervento di rigenerazione urbana che darà vita a un museo multimediale permanente dedicato alla memoria della città.

L’installazione di Studio Azzurro, prodotta dal Comune di Parma col contributo di Fondazione Cariparma, si configura come una video-narrazione, articolata in più parti, che racconta la storia dell’Hospitale nato dalle acque, attraverso la presenza virtuale degli attori Marco Baliani e Giovanna Bozzolo, che assumeranno di volta in volta il ruolo di “io narrante” o di testimoni degli eventi. Otto grandi superfici tessili, che occuperanno le pareti della navata centrale, diventeranno gli schermi sui quali si articolerà, da diversi punti di vista, il racconto della storia dell’Ospedale Vecchio.

All’ingresso, il visitatore si trova di fronte alla riproduzione, in un’unica immagine sincronizzata, della facciata frontale dell’ospedale come appare nell’acquerello settecentesco di Alessandro Sanseverini e completata con immagini attuali, accompagnate da una colonna sonora appositamente ideata. Giunti all’altare, s’incontra un allestimento caratterizzato dalla presenza di otto quinte semitrasparenti in tulle: il primo gruppo è disposto al centro dello spazio, proprio sotto la cupola, a formare l’ideale sviluppo dell’altare anticamente presente in quel punto. Gli altri quattro teli, disposti agli angoli dell’incrocio dei bracci, diventano schermi che riproducono le silhouette delle quattro statue (proprio nel luogo dove erano collocate) che ritraevano La Compassione, L’Aiuto, La Carità, L’ Amore per il prossimo.

Il Testimone è, infine, lo spazio per gli otto racconti della storia dell’Ospedale. Nella parte più vasta della navata centrale sono presentate otto videoproiezioni sincronizzate: gli otto temi che racchiudono la storia dell’Ospedale Vecchio dai tempi della sua fondazione fino alle epoche più recenti. È il racconto di una storia quasi sconosciuta agli stessi abitanti della città: la Parma dell’assistenza religiosa e poi civile, ma anche della rivolta popolare.

Studio Azzurro è un gruppo di ricerca artistica, fondato nel 1982, a Milano da Fabio Cirifino, Paolo Rosa e Leonardo Sangiorgi: con la sua ricerca indaga le possibilità poetiche ed espressive che così fortemente incidono sulle relazioni e i modelli di messa in rete della nostra epoca. Seguendo pratiche affini all’estetica relazionale con particolare attenzione per le conseguenze sociali delle azioni e dei lavori artistici, progetta e realizza dapprima videoambienti, poi ambienti sensibili, spettacoli teatrali e film. Oltre allo sviluppo di opere sperimentali, il gruppo si caratterizza per esperienze più divulgative come la progettazione di musei e di mostre tematiche, attraverso le quali, senza rinunciare alla ricerca, ha potuto costruire un contesto comunicativo che permetta un’attiva e significativa partecipazione dello spettatore all’interno di un impianto narrativo ispirato all’ipertestualità e all’oscillazione tra elementi reali e virtuali.

L’Ospedale Vecchio è uno dei complessi monumentali più importanti di Parma, nonché l’edificio simbolo della storia ospedaliera della città e dei servizi umanitari dispensati nei secoli. Posto nel quartiere dell’Oltretorrente, è stato l’ospedale cittadino dal XV secolo fino al 1926. Fu fondato nel 1201 da Rodolfo Tanzi; sulle rovine di questo edificio, nella seconda metà del XV secolo, si inizia a costruire il primo nucleo del complesso che vediamo oggi. L’intera nuova struttura è organizzata intorno alla grande Crociera a croce latina sormontata da una cupola centrale: 120 metri di lunghezza per 100 metri di larghezza, con volte a 12 metri e, al centro dei due bracci della croce, l’altare. L’Ospedale era distinto in due sezioni: l’Ospedale della Misericordia e l’Ospedale degli Esposti. Il primo era composto da quattro reparti per infermi, inferme, feriti e orfani e poteva ospitare circa 300 ammalati. L’Ospizio degli Esposti era destinato ai soli trovatelli: il termine “esposto”, infatti, indicava il bambino abbandonato in tenera età o non riconosciuto alla nascita.

Il recupero dell’intero complesso dell’Ospedale Vecchio, parte del progetto Il Futuro della Memoria (approvato nel 2015 dall’Amministrazione comunale su proposta dell’Assessorato alle Politiche di Pianificazione e Sviluppo del Territorio e delle Opere Pubbliche ed ora in fase di realizzazione ad opera di Parma Infrastrutture S.p.A), ha previsto il restauro strutturale della Grande Crociera (quest’ultimo promosso dalla Regione Emilia-Romagna tramite il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e fondi ministeriali del Piano Periferie col contributo di Fondazione Cariparma), la riorganizzazione della Biblioteca Civica, nella Corte del Sapere; il trasferimento dell’Istituto Storico della Resistenza e delle associazioni partigiane nel Chiostro della Memoria Sociale Civile e Popolare ; un nuovo spazio destinato a caffetteria e vari ambienti per esposizioni e incontri. Nella Corte troveranno spazio varie associazioni culturali cittadine. In occasione di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020+21, l’Ospedale Vecchio diviene così opportunità per il benessere della comunità grazie alla cultura.

“Hospitale ha rappresentato, nel dossier di Parma 2020”, dichiara Michele Guerra, assessore alla Cultura del Comune di Parma, “il progetto pilota pensato con Studio Azzurro da cui scaturiva il senso della gran parte dei progetti che ci hanno portati ad essere Capitale Italiana della Cultura. Ripartire da qui, oggi, dopo il mutamento di paradigma cui abbiamo assistito in seguito all’emergenza socio-sanitaria, assume per noi un significato ancora più simbolico: Parma riparte da dove era nato il pensiero di una cultura che batte il tempo e riparte da un luogo come l’Ospedale Vecchio che ci racconta una storia di ospitalità e cura ancora più potente e attuale di quanto potevamo immaginare”.

“Hospitale, come un’overture musicale, anticipa l’annuncio della nuova destinazione dello storico Ospedale Vecchio di Parma”, sottolinea Leonardo Sangiorgi di Studio Azzurro. “Hospitale è una sfida allo spazio e al tempo, intrapresa fondendo insieme l’antico e teatrale strumento della narrazione a voce e le moderne tecnologie digitali che fanno rivivere inaspettate storie attraverso grandi figure parlanti”.

Nell’immagine, una parte dell’installazione di Studio Azzurro.

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