Torino, le OGR presentano il programma espositivo per il 2023


Un programma espositivo di respiro internazionale per le OGR di Torino, che annunciano tutte le mostre per il 2023: ecco chi esporrà nel grande spazio piemontese.

Le OGR Torino, dopo la mostra RHAMESJAFACOSEYJAFADRAYTON, prima personale in un’istituzione italiana dedicata all’artista statunitense Arthur Jafa, presentano per il 2023 un programma espositivo di respiro internazionale. Apertura fissata per il 29 marzo con la rassegna Perfect Behaviors. La vita ridisegnata dell’algoritmo, una mostra collettiva a cura di Giorgio Olivero: si tratta di un’indagine sul cambiamento dei comportamenti individuali e collettivi in una società in cui si è costantemente classificati, misurati, simulati e riprogrammati.

A settembre 2023 la programmazione artistica prosegue con la mostra collettiva Mutating Bodies, Imploding Stars, a cura di Samuele Piazza. A partire dall’ecologia femminista e dalla teoria degli affetti queer, la mostra espande le possibili nozioni del concetto di corpo, accettando la vulnerabilità e il desiderio come fattori centrali della relazione con l’altro. Infine, a novembre 2023, in concomitanza con Artissima e la Torino Art Week, le OGR presentano due mostre personali dedicate a Sarah Sze e Sara Enrico, entrambe artiste impegnate in una riflessione sui limiti della scultura, con un vocabolario personale in grado di creare forme, spesso instabili, che invitano il pubblico a riconsiderare il modo in cui percepiamo la realtà.

“Nel 2023 le OGR Torino proseguono con forza e ambizione il lavoro avviato negli anni precedenti: esplorare le nuove frontiere dell’espressione artistica e amplificare la capacità collettiva di analisi e lettura del presente per acquisire una prospettiva più profonda sul futuro”, dichiara Massimo Lapucci, CEO delle OGR Torino. “Questo processo si consolida con l’esplorazione di nuovi megatrend quali l’ArTechnology - coniato proprio alle OGR - per esprimere il punto di vista strategico tra cultura, arte e tecnologia. Con Perfect Behaviors l’attività dell’area espositiva delle OGR aggiunge una preziosa ed energica nota umanistica al lavoro portato avanti dalle OGR Tech, dove una costante attività di ricerca e numerosi programmi di accelerazione sostengono l’innovazione con l’obiettivo di stimolare la crescita e orientarne l’impatto positivo sulle persone”.

“La sperimentazione artistica”, afferma Fulvio Gianaria, Presidente delle OGR Torino, “è una forma di rivoluzione culturale e sociale. Esprime l’esigenza umana di esplorare, di cercare la relazione con l’altro per poi attivare ulteriori ricerche: per questo è significativo che si soffermi su temi di grande attualità come le intelligenze artificiali, dove l’incertezza di quelli che saranno gli sviluppi futuri può farci interrogare e attirarci allo stesso tempo. Accettare questa vulnerabilità è un fattore centrale nel nostro essere umani, e mostre come Perfect Behaviors – che ci mettono di fronte a domande, non a soluzioni o interpretazioni – svolgono un ruolo sociale importante nell’attivare un pensiero in linea con principi non solo artistici e culturali, ma umani”.

Perfect Behaviors offre uno spazio di indagine sul cambiamento dei comportamenti individuali e collettivi in una società in cui si è costantemente classificati, misurati, simulati e riprogrammati. Fino al 25 giugno 2023, nei Binari 1 e 2 delle ex officine, la mostra presenta opere di Universal Everything (Regno Unito), Paolo Cirio (Italia), Eva e Franco Mattes (Italia), Brent Watanabe (Stati Uniti), Geumhyung Jeong (Corea del Sud) e James Bridle (Regno Unito) orientate al raggiungimento di un obiettivo comune: restituire al visitatore narrazioni alternative al determinismo tecnologico dominante, contribuendo a rendere visibile ciò che è invisibile, anche se vicino. In un contesto in cui la quantificazione della vita quotidiana è ad opera di sistemi sempre più sofisticati di raccolta dati, la mostra mette in discussione l’idea di intelligenza artificiale come potente creatura autonoma all’interno di opache scatole nere, sottolineando invece come, dietro agli strumenti di misurazione delle interazioni, ci sia sempre l’intervento di qualcuno.

A settembre 2023, la mostra collettiva Mutating Bodies, Imploding Stars, a cura di Samuele Piazza, prosegue alcune ricerche avviate dalle OGR nel 2018 con il progetto dancing is what we make of falling. Le opere di Eglė Budvytytė (Lituania), Guglielmo Castelli (Italia) e Raúl de Nieves (Messico), attraverso media e linguaggi che spaziano dalla pittura alla videoinstallazione, indagano nuove forme di soggettività in costante evoluzione. A partire dall’ecologia femminista e dalla teoria degli affetti queer, la mostra espande le possibili nozioni del concetto di corpo, accettando la vulnerabilità e il desiderio come fattori centrali della relazione con l’altro. La mostra prende il titolo da uno dei lavori esposti, Song For a Compost di Eglė Budvytytė: un’esplorazione video ipnotica che affronta alcuni temi centrali del progetto come la riflessione sull’interdipendenza, l’abbandono, la morte e l’idea di decadimento, attraverso forme di coscienza non umane annidate all’interno di un sistema simbiotico.

Le OGR Torino accolgono nel Binario 1 la prima mostra personale in un’istituzione italiana, di Sarah Sze (Boston, 1954), a cura di Samuele Piazza. Dalla fine degli anni Novanta, l’artista americana ha sviluppato un linguaggio visivo caratteristico che sfida la staticità della scultura. In concomitanza con l’esplosione di informazioni che caratterizza il nostro presente, il lavoro di Sze sembra navigare e simultaneamente rimodellare l’incessante flusso di informazioni della vita contemporanea. Attraverso complesse costellazioni di oggetti e una proliferazione di immagini, l’artista rielabora la mole di narrazioni visive che immagazziniamo quotidianamente, dalle riviste, dalla televisione, dagli smartphone, dal cyberspazio e dalla realtà materiale. La sua pratica evoca il processo generativo della creazione di immagini in un mondo in cui il consumo e la produzione sono sempre più interdipendenti e in cui, in un continuum, la scultura dà origine alle immagini e le immagini alla scultura. Parte centrale della mostra in Italia sarà una nuova opera co-commissionata e co-prodotta dalle OGR Torino, Artangel, Londra e ARoS, Aarhus Art Museum, con il supporto della Victoria Miro Gallery.

La mostra personale di Sara Enrico (Biella, 1979), a cura di Samuele Piazza, presentata nel Binario 2 delle OGR è prodotta con il supporto di Fondazione Sviluppo e Crescita CRT – sostenitrice di una fellowship a favore di artisti piemontesi per un periodo di residenza all’American Academy di Roma. Le opere dell’artista, realizzate tramite una sofisticata manipolazione di materiali, dal tessuto al cemento fino alla gommapiuma, vengono allestite in un’ideale processione lungo il percorso espositivo. Il rapporto con la superficie degli oggetti, le tensioni delle strutture e le interconnessioni tra elementi eterogenei invitano a riconsiderare le canoniche categorie percettive immergendo i visitatori in un’esperienza sensoriale, visiva ma quasi tattile.

Per tutte le informazioni è possibile visitare il sito delle OGR.

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