A Montepulciano un importante convegno su Federico Zeri, al Teatro Poliziano


Il Teatro Poliziano di Montepulciano ospita, dal 5 al 7 ottobre 2018, un convegno su Federico Zeri con importanti storici dell’arte italiani.

Dal 5 al 7 ottobre, Montepulciano diventa per tre giorni capitale della storia dell’arte ospitando il convegno Nel segno di Zeri. Conversazioni sulla tutela e la storia dell’arte, tutto dedicato a Federico Zeri (Roma, 1921 - Mentana, 1998): tre intense giornate d’incontri a cura di Nino Criscenti e Roberto Longi assieme a studiosi di chiara fama (Tomaso Montanari, Franco Marcoaldi, Sandro Cappelletto, Andrea Bacchi, Alessandro Angelini, Mauro Natale, Anna Ottani Cavina). Il convegno cade nel ventesimo anniversario della scomparsa di Zeri nonché a dieci anni di distanza da un altro convegno su Federico Zeri tenutosi proprio a Montepulciano (lo studioso romano ritrovò a Parigi la Sacra Famiglia del Sodoma, una delle più belle opere del locale Museo Civico, rubata il 23 dicembre del 1970 assieme ad altri quattro dipinti e a una collezione di monete) e verterà sui temi della ricerca scientifica nella storia dell’arte e sulla tutela del patrimonio culturale. Tutti gli incontri si svolgeranno presso il Teatro Poliziano e sono promossi dall’Amministrazione Comunale di Montepulciano, dal Museo Civico Pinacoteca Crociani e dalla Fondazione Cantiere Internazionale d’Arte. Tra i promotori figurano anche la Fondazione Federico Zeri di Bologna e la Fondazione Musei Senesi.

L’apertura, venerdì 5 ottobre, sarà affidata a Tomaso Montanari (Università per stranieri di Siena), con una conversazione dal titolo «Meno male che c’è stato Napoleone»: l’indignazione di Federico Zeri per il patrimonio culturale italiano. Seguirà nel corso della giornata la proiezione di alcuni documentari della Rai tra cui Non solo Assisi, il viaggio di Federico Zeri nell’Umbria e nelle Marche colpite dal terremoto del 1997. Nel pomeriggio il poeta e scrittore Franco Marcoaldi parlerà della tutela dell’anima. In chiusura di serata, un gioco di immagini, parole e musica attorno a un dipinto del Museo Civico poliziano che a Zeri era molto caro: la Natura morta con strumenti musicali di Cristoforo Munari. Uno storico dell’arte, Tomaso Montanari, e uno storico della musica, Sandro Cappelletto, saranno sulla scena, per un dialogo sulla musica dipinta, sulle immagini del sentire. Le parole a un certo punto taceranno per far entrare i suoni degli strumenti raffigurati nei quadri che si vedranno sullo schermo del Poliziano, con giovani musicisti che eseguiranno musiche coeve ai dipinti. Il pubblico ascolterà il flauto dolce di Giampiero Allegro, il mandolino barocco di Camillo Biagioli, la chitarra di Alessandro Bruni alla chitarra, e il virginale di Anna-Rikka Santapukki.

Sabato 6 ottobre sarà tutto dedicato alla storia dell’arte con Andrea Bacchi (Università di Bologna), direttore della Fondazione Zeri dell’Ateneo bolognese, dove si conserva la biblioteca e la celebre fototeca zeriana che conta decine di migliaia di fotografie di opere d’arte di ogni epoca e scuola, con le annotazioni dello studioso sul retro. Bacchi ricorderà il metodo di lavoro di Zeri, proprio a partire dagli strumenti di indagine. A seguire, Alessandro Angelini (Università di Siena) passerà in rassegna il vasto lavoro di Zeri sulla pittura senese. Chiuderà la giornata Mauro Natale (Università di Ginevra), con una conversazione sui principali studi di Federico Zeri, dal libro su quella che chiamò “l’arte senza tempo” in Pittura e Controriforma alla celebre ricerca sulle Tavole Barberini nel saggio Due dipinti, la filologia e un nome, fino alla Percezione visiva dell’Italia e degli italiani, importante lettura critica dell’immagine del nostro paese nella storia della pittura. Tra una conversazione e l’altra si vedrà e si sentirà Zeri nelle proiezioni di alcuni documentari Rai tra cui il ritratto che gli fece Ludovica Ripa di Meana in Una vita con tanti Zeri.

La giornata di chiusura di domenica 7 ottobre sarà dedicata a Zeri tutto intero, ovvero all’uomo e allo studioso: il suo lavoro, i suoi viaggi, le sue amicizie, le sue letture, i suoi capricci. A tracciare il profilo di Zeri nella sua interezza sarà Anna Ottani Cavina, la storica dell’arte dell’Ateneo bolognese che ha aperto e diretto fino al 2014 la Fondazione Zeri di cui è attualmente presidente onorario. La rassegna si chiuderà con la voce e il volto di Federico Zeri sullo schermo del Teatro Poliziano in una preziosa e rara testimonianza documentaristica, l’intervista che gli fece nel 1993 il grande storico dell’arte francese Pierre Rosenberg, già direttore del Museo del Louvre, per l’editore Umberto Allemandi: un dialogo tra due studiosi con Zeri al tavolo di lavoro nella sua villa di Mentana. Per info: Fondazione Cantiere Internazionale d’Arte, 0578 757007, oppure Comune di Montepulciano (0578 7121, comunicazione@comune.montepulciano.si.it).

Nell’immagine, Federico Zeri ritratto in una celebre foto di Gianni Berengo Gardin.

A Montepulciano un importante convegno su Federico Zeri, al Teatro Poliziano
A Montepulciano un importante convegno su Federico Zeri, al Teatro Poliziano


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