Si chiama Amedeo Modigliani Mon Amour il particolare tour esperienziale a Livorno che la locale galleria Uovo alla Pop ha inventato per portare i partecipanti nei luoghi della Livorno di Amedeo Modigliani (Livorno, 1884 - Parigi, 1920). Il tour ha debuttato con successo di pubblico il 25 maggio, ha già conosciuto altre repliche e si appresta a compiere ulteriori date nei mesi di giugno, luglio e agosto. L’idea è quella di percorrere la città seguendo la storia del grande pittore raccontata da un insieme di street artist appositamente coinvolti.
Il tour si avvale del racconto di due guide (Libera Capezzone e Viola Barbara) che, in due modalità (a piedi o in battello), e con l’utilizzo della realtà aumentata e delle opere di street art di sette artisti che si sono appositamente uniti per raccontare il grande artista, descrivono i luoghi di Modigliani con immagini, foto e opere che appariranno grazie all’apposita applicazione di realtà aumentata sviluppata per l’occasione. Gli artisti coinvolti sono Ligama, Elisa Muliere, Giulia Oblo, Gio Pistone, Isabella Staino, Mart e Nicola Buttari.
Ligama reinterpreta l’arte divisionista (ma con i pixel) per rileggere un dipinto di Guglielmo Micheli (Livorno, 1866 - 1926) che rappresenta il porto di Livorno. Micheli, post macchiaiolo, fu il primo maestro di pittura di Modigliani, che con i suoi compagni di corso, alla ricerca di ispirazione, si addentrava spesso nella campagna livornese, e ancora più spesso, nelle viuzze più losche della città, cercando di catturare un frammento a colori di quella vità che scorreva davanti ai suoi occhi. Elisa Muliere, con un’opera astratta, letteralmente estrae su tela la palette di colori di Modigliani, il rosa caldo dei suoi nudi, l’azzurro acqua degli occhi della sua amata Jeanne Hébuterne, il blu grigio degli ultimi ritratti di Modigliani da Pierrot.
Le illustrazioni di Giulia Oblo raffigurano in stop-motion le sculture delle teste di Modigliani gettate rabbiosamente dal pittore nell’acqua dei fossi, secondo la leggenda che per sempre le circonderà. Come emergono in un foto-collage improvviso sempre a cura di Giulia Oblo i ritratti delle donne immortalate dal grande artista. Gio Pistone interpreta le figure delle Cariatidi, ispirate dalla fascinazione dell’artista per le prime sculture africane, che vide per la prima volta a Parigi. Le cronache raccontano che Modigliani non si stancava mai di guardare quei mascheroni africani, stregato dalle forme pure e semplici, che richiamavano una figura ancestrale, femminile, archetipica. Per le Cariatidi, l’artista lavorava direttamente la pietra, con tutte le difficoltà che questo provocava dalla sua salute minata dalla tisi sin da bambino. Di queste figure raccontava lui stesso: “Le teste di pietra ebbero su di me un effetto profondo, per alcuni giorni vissi con l’allucinazione di incontrare per strada persone che ne sarebbero potuti essere i modelli”. Gio Pistone interpreta le Cariatidi come delle principesse di Diana, sollevandone la spiritualità arcana.
Infine, il percorso del tour continua evocando la presenza di Modigliani nell strette strade di Livorno con Isabella Staino che sul molo di piazza Garibaldi racconta l’artista, con la sciarpa rossa, la giacca maremmana, il cappello a tesa larga. Le tracce proseguono in via della Pina d’Oro nello spazio della Riuso e continuano col segno improvviso di Mart con il suo omaggio fatto con stencil e di Nicola Buttari con una speciale video installazione ospitata all’interno della Galleria Uovo alla Pop.
Per informazioni e per prenotare un posto alle prossime date del tour è necessario collegarsi al sito della galleria Uovo alla Pop.
Modigliani Mon Amour: a Livorno un tour che racconta il grande pittore attraverso la street art |