È stato presentato a Milano il programma della città per le celebrazioni del 2019, anno in cui cade il cinquecentesimo anniversario della scomparsa di Leonardo da Vinci (Vinci, 1452 - Amboise, 1519). Si tratta di un programma intitolato Milano e Leonardo, che vede mostre ed eventi incentrati soprattutto sul rapporto tra Leonardo e il capoluogo lombardo, dove l’artista giunse nel 1482 al servizio di Ludovico il Moro (si sarebbe poi trattenuto in città fino al 1500). Milano e Leonardo, dichiara una nota, è “un connubio che va ben oltre il titolo del palinsesto di iniziative che la città dedica al cinquecentenario della morte del genio più eclettico della storia. Nessun’altra città ha avuto il privilegio di una presenza così lunga e così feconda. Un legame durato circa vent’anni, durante la sua età matura, mentre Leonardo stava esplorando tutti i campi del sapere ed era in grado di offrire al duca Ludovico il Moro il meglio della sua capacità creativa. Molte le tracce della sua attività a Milano, innumerevoli le suggestioni e le eredità immateriali che ci ha lasciato, numerosi gli interventi sul territorio giunti sino a noi, che ancora guardiamo con stupore e meraviglia: dal sistema di navigazione dei Navigli lombardi al Cenacolo nel Refettorio di Santa Maria delle Grazie, dal Ritratto di Musico all’invenzione grafica e pittorica della Sala delle Asse al Castello Sforzesco”. Il programma prenderà il via nel maggio del 2019, durerà fino al gennaio 2020 e avrà il suo cuore nel Castello Sforzesco, dove si trova la Sala delle Asse che sarà straordinariamente riaperta al pubblico il 2 maggio 2019 (a 500 anni esatti dalla scomparsa di Leonardo) dopo un lungo periodo di studi e restauri, iniziato nel 2013 (ma sospeso durante i sei mesi di Expo 2015 per permettere a oltre 355.000 visitatori di ammirare uno dei capolavori leonardeschi).
Il 2 maggio rappresenterà anche l’avvio ufficiale di Milano e Leonardo. Fino al 2 gennaio 2020, nella Sala delle Armi sarà allestito un percorso multimediale che porterà il visitatore nella Milano di Leonardo: si potrà così scoprire la Milano di fine Quattrocento, ma non solo, perché il percorso ha anche la finalità di spronare il pubblico a visitare la Milano di oggi per ritrovarvi nessi e legami con quella di Ludovico il Moro, e visitandone i luoghi (musei, chiese, edifici) che contengono testimonianze dell’epoca. Pochi giorni dopo, ci sarà l’apertura della mostra Leonardo e la Sala delle Asse tra Natura, Arte e Scienza, in programma dal 16 maggio al 18 agosto 2019 nella Cappella Ducale. L’esposizione consentirà di individuare le relazioni iconografiche e stilistiche tra le decorazioni artistiche della Sala delle Asse e la cultura figurativa di altri maestri di ambito toscano, dei Paesi d’Oltralpe e della stessa Milano, grazie a una selezione di disegni originali di Leonardo da Vinci, di leonardeschi e di altri artisti del Rinascimento, provenienti da importanti istituzioni italiane e straniere.
A Palazzo Reale ci saranno due mostre a tema leonardesco. La prima è Il meraviglioso mondo della natura prima e dopo Leonardo, che ha come filo conduttore il modo in cui Leonardo è stato in grado di modificare la percezione e la rappresentazione della natura nella Lombardia del Cinquecento. La mostra, in programma dal 4 marzo al 23 giugno 2019, seguirà le tracce dell’eredità leonardesca fino più o meno al 1570, data in cui si colloca la realizzazione della pala di San Marco di Paolo Lomazzo. Fondamentale sarà anche il rapporto con il Museo di Storia Naturale, dove il rimando agli elementi naturali (animali impagliati, fossili, minerali) potrà aggiungere senso alla comprensione delle opere d’arte. La seconda mostra, intitolata La Cena di Leonardo per Francesco I: un capolavoro in seta e argento, in programma dal 7 ottobre 2019 al 23 gennaio 2020, presenterà per la prima volta dopo il suo restauro la copia del Cenacolo di Leonardo realizzata ad arazzo fra il 1505 e il 1510 su commissione di Luisa di Savoia e di Francesco Duca d’Angouleme, poi re Francesco I di Francia. L’arazzo, che fu tessuto probabilmente in Fiandra su cartone di un artista lombardo (forse Bramantino), rappresenta una delle prime copie del capolavoro di Leonardo, realizzata per soddisfare le esigenze della corte francese che intendeva portare con sé l’immagine di un’opera che non poteva in alcun modo essere trasportata. Donato nel 1533 a Papa Clemente VII, l’arazzo fece ritorno in Italia e da allora non è mai uscito dai Musei Vaticani.
Al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia (che peraltro è intitolato proprio a Leonardo da Vinci) ci sarà la Leonardo da Vinci Parade, un’iniziativa curata e realizzata dal Museo in collaborazione con la Pinacoteca di Brera: si tratta di una mostra che mette in dialogo, in una visione d’insieme inedita, i modelli storici e gli affreschi di pittori lombardi del XVI secolo, concessi in deposito nel 1952 da Fernanda Wittgens, allora direttrice della Pinacoteca, a Guido Ucelli, fondatore del Museo. Un’insolita “parata” in cui si esibiscono sul palco del Museo modelli e affreschi, in un accostamento inconsueto di arte e scienza. Un percorso che permetterà di attraversare i diversi campi di interesse e studio di Leonardo sul tema dell’ingegneria e della tecnica, valorizzando la collezione storica con cui il Museo apriva al pubblico nel 1953, in occasione dei 500 anni dalla sua nascita.
Alla Veneranda Biblioteca Ambrosiana ci sarà un programma speciale di valorizzazione del patrimonio di opere di Leonardo da Vinci e degli artisti leonardeschi: quattro mostre di elevato profilo scientifico che cominceranno già nel dicembre 2018, con un progetto dedicato ai disegni realizzati da Leonardo e dagli artisti della sua cerchia, mentre nel marzo 2019 una mostra dedicata al Codice Atlantico a cura del Collegio dei Dottori della Veneranda Biblioteca Ambrosiana proporrà 23 tra i fogli più significativi della raccolt (dagli studi ingegneristici e militari, ai progetti architettonici, fino ai celebri studi per la macchina volante, ripercorrendo la carriera dell’artista nella sua quasi totalità, dagli anni fiorentini fino all’ultimo periodo trascorso in Francia al servizio di Francesco I). E proprio su questo tema si concentrerà la terza rassegna, a cura di Pietro C. Marani (uno dei massimi esperti mondiali di Leonardo da Vinci), che presenterà una selezione di 23 fogli dal Codice Atlantico databili al soggiorno francese di Leonardo. Si tratterà quindi di un approfondimento sugli ultimi anni di attività del maestro, con l’obiettivo di realizzare una pubblicazione che includa tutti i fogli del Codice databili a questo periodo. A settembre, il ciclo espositivo si concluderà con una seconda mostra dedicata ai fogli più celebri del Codice Atlantico, in continuità con la precedente e sempre curata dal Collegio dei Dottori della Veneranda Biblioteca Ambrosiana.
A Palazzo Litta nell’autunno 2019 si terrà la mostra La corte del gran maestro. Leonardo da Vinci, Charles d’Amboise il quartiere di Porta Vercellina, che omaggerà la figura del mecenate Charles d’Amboise e, grazie all’esposizione di due fogli del Codice Atlantico nei quali Leonardo traccia il disegno dell’isolato della sua residenza milanese (l’attuale Palazzo Litta), ricostruirà attraverso materiale ottocentesco inedito l’aspetto del quartiere di Porta Vercellina (corso Magenta) ai tempi di Leonardo. Ancora, l’Ente Raccolta Vinciana organizzerà a Palazzo Reale, tra novembre e dicembre 2019, un convegno internazionale di studi sull’ultimo decennio di vita di Leonardo da Vinci.
Ci sarà anche spazio per l’arte contemporanea: tra aprile e giugno 2019 la Fondazione Stelline ospiterà la mostra L’Ultima Cena dopo Leonardo, che sottolineerà come Leonardo da Vinci sia stato (e sia tuttora) fonte di ispirazione per artisti di diversa tradizione culturale, come Anish Kapoor, Nicola Samorì, Wang Guangyi, Yue Minjun, Zhang Huan.
Non solo mostre: il Piccolo Teatro di Milano ha programmato il progetto Il miracolo della cena, produzione del Piccolo Teatro che vedrà nell’autunno 2019 l’attrice Sonia Bergamasco leggere (sia al Museo del Cenacolo Vinciano che al Teatro Grassi) scritti, appunti e note di Fernanda Wittgens, storica dell’arte che divenne una figura di cruciale importanza sia nell’opera di protezione della Pinacoteca di Brera e dei principali luoghi e monumenti milanesi, sia nel sostenere con passione l’urgenza della loro ricostruzione. All’Ultima Cena di Leonardo e al suo restauro dopo le profonde ferite belliche diede un tributo fondamentale che lei stessa descrive con “una quantità di forza vitale” sacrificata, per otto anni, a Leonardo. Un’altra produzione, in scena nel gennaio 2019, è dedicata ai ragazzi e alla passione per il volo, e s’intitola Il volo di Leonardo: scritto, diretto e interpretato da Flavio Albanese, il progetto racconterà la vita, le peripezie, i miracoli e i segreti del più grande genio dell’umanità e, soprattutto, la ragione della sua voglia di volare. Il Piccolo Teatro Studio Melato, infine, dal 2 al 5 maggio 2019 ospiterà lo spettacolo Essere Leonardo da Vinci. Un’intervista impossibile, diretto e interpretato da Massimiliano Finazzer Flory. L’intervista, scritta in una lingua che ricostruisce il parlato dell’epoca rinascimentale, sarà condotta da Gianni Quillico e Jacopo Rampini, mentre la sceneggiatura è costruita su testi originali di Leonardo, in particolare dal Trattato di Pittura.
Il programma di “Milano e Leonardo”, in stretta connessione con il Comitato Nazionale per la celebrazione dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci, è realizzato grazie all’azione del Comitato di Coordinamento “Milano e l’eredità di Leonardo 1519-2019” – istituito da Comune di Milano|Cultura, Regione Lombardia|Direzione Generale Autonomia e Cultura e Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (Segretariato Regionale per la Lombardia e Polo Museale Regionale della Lombardia) – e del Comitato Territoriale (Milano e Lombardia) che accoglie altre istituzioni coinvolte nella realizzazione di iniziative di valorizzazione dell’eredità di Leonardo: Ente Raccolta Vinciana, Museo Nazionale Scienza e Tecnologia “Leonardo da Vinci”, Veneranda Biblioteca Ambrosiana, Basilica di Santa Maria delle Grazie, Fondazione Stelline, Triennale di Milano, Comune di Vaprio d’Adda e Comune di Vigevano.
Nell’immagine: un foglio del Codice Atlantico
Milano e Leonardo, presentato il programma delle celebrazioni per il 2019: tante le mostre sul genio del Rinascimento |