Un ricco programma di eventi in Emilia celebra Luigi Ghirri a trent'anni dalla scomparsa


Per tutto il 2022 si celebrerà tra Reggio Emilia, Modena e Parma uno dei maggiori fotografi del Novecento, Luigi Ghirri, a trent’anni dalla sua scomparsa. Vedere Oltre, questo il titolo del programma tra mostre, seminari e una pubblicazione.

Nel trentennale della morte di Luigi Ghirri (Scandiano 1943 – Reggio Emilia 1992), tra i maggiori fotografi del Novecento, al via alle celebrazioni attraverso una ricca programmazione di eventi, tra mostre, seminari e una pubblicazione, dal titolo Vedere Oltre. Un programma che si protrarrà per tutto il 2022 su tre città (Reggio Emilia, Parma e Modena), promosso con il sostegno di Regione Emilia-Romagna e Apt Servizi Emilia-Romagna.

Si parte con un percorso di mostre inedite che si snoda lungo la Via Emilia: Reggio Emilia dedica un’esposizione al progetto fotografico realizzato da Ghirri nel parco tematico di Rimini, Italia in miniatura. La rassegna, dal titolo In scala diversa. Luigi Ghirri, Italia in miniatura e nuove prospettive, sarà ospitata nel Palazzo dei Musei. La città inaugurerà anche il Premio Ghirri per la Giovane Fotografia Italiana nell’ambito del Festival della Fotografia Europea. A Modena invece aprirà una mostra con opere fotografiche di FMAV-Fondazione Modena Arti Visive, infine Parma presenterà un calendario di incontri e seminari di studio, oltre a una mostra fotografica a cura dello CSAC dell’Università di Parma. Il tributo a Ghirri vedrà protagonista anche l’attore Stefano Accorsi, dal 2020 testimonial dell’Emilia-Romagna, che dedicherà al celebre fotografo di Scandiano un video, pubblicato prossimamente sui suoi profili social.

Reggio Emilia: da Italia in miniatura al Premio Ghirri

La sezione di fotografia di Palazzo dei Musei di Reggio Emilia ricorda Luigi Ghirri con la mostra In scala diversa. Luigi Ghirri, Italia in miniatura e nuove prospettive, a cura di Ilaria Campioli, Joan Fontcuberta, Matteo Guidi, realizzata in collaborazione con Fototeca Biblioteca Panizzi, Archivio Eredi Luigi Ghirri, ISIA Urbino. Aperta dal 29 aprile 2022 all’8 gennaio 2023, la mostra riunisce le fotografie che Ghirri realizzò nel contesto del parco tematico Italia in miniatura, pensato e progettato da Ivo Rambaldi nelle vicinanze di Rimini, inaugurato nell’estate del 1970. È l’essenza stessa del parco che presumibilmente ha portato Ghirri a esplorarlo in più riprese, dalla fine degli anni Settanta alla prima metà degli Ottanta. In mostra fotografie anche inedite provenienti dalla serie In scala, in dialogo con una selezione dei materiali dell’archivio del parco, prodotti da Ivo Rambaldi in quegli stessi anni. Oltre a mappe, schizzi, appunti e altri documenti, spiccano le fotografie realizzate da Rambaldi in viaggio per l’Italia. A completare la mostra, i progetti fotografici realizzati da un gruppo di lavoro formato da artisti emergenti, catalizzato da Joan Fontcuberta e Matteo Guidi a partire da un workshop all’ISIA di Urbino. Sempre a Reggio Emilia, Ghirri sarà protagonista ai Chiostri di San Domenico di Giovane Fotografia Italiana, in programma in concomitanza con il Festival Fotografia Europea, dal 29 aprile al 12 giugno 2022. La nona edizione dell’open call dedicata ai migliori artisti e artiste della fotografia contemporanea under 35 in Italia, si presenta con un’importante novità: l’istituzione del Premio Luigi Ghirri, grazie alla collaborazione con l’Archivio Eredi Luigi Ghirri. Il premio verrà attribuito, nelle giornate inaugurali del festival, a uno dei sette artisti, tra Marcello Coslovi, Chiara Ernandes, Claudia Fuggetti, Caterina Morigi, Giulia Parlato, Riccardo Svelto, Giulia Vanelli, selezionati da una giuria internazionale e in mostra nel complesso domenicano. Infine ai Chiostri di San Pietro sono previsti workshop e nuovi progetti fotografici per l’autunno 2022. Il Comune di Reggio Emilia inviterà alcuni artisti a realizzare nuove produzioni attraverso workshop e modalità di partecipazione attiva della cittadinanza: i risultati verranno successivamente esposti ai Chiostri di San Pietro.

A Modena in mostra le opere fotografiche della Fondazione Arti Visive

Fu a Modena che Ghirri inaugurò nel 1972 la sua prima mostra. Oggi la città gli dedica un’esposizione che sarà allestita dal 16 settembre al 16 ottobre 2022 negli spazi di FMAV-Fondazione Modena Arti Visive di Palazzo Santa Margherita. A cura di Daniele De Luigi, la rassegna parte dalle fotografie presenti nelle collezioni gestite da FMAV (la Raccolta della Fotografia della Collezione Galleria Civica del Comune di Modena e la Collezione Fondazione di Modena). Le fotografie del periodo iniziale saranno affiancate da immagini e pubblicazioni riguardanti il rapporto di Ghirri con gli artisti concettuali modenesi. La serie di Colazione sull’erba, presentata nelle sale ex Sip di Piazza Grande nel 1975, sarà il punto di partenza per esporre cataloghi e documenti che raccontano il suo ruolo di animatore delle attività sulla fotografia alla Galleria Civica, insieme a Oscar Goldoni. L’esposizione si concluderà con alcune fotografie di paesaggio e architettura degli anni Ottanta, tra cui quelle della celebre serie Versailles.

Parma: tra incontri, giornate di studio e una mostra sulla fotografia di paesaggio

Il rapporto di Luigi Ghirri con Parma, iniziato agli esordi della sua vicenda, è stato prima di tutto rapporto con l’Università, con il CSAC fondato da Arturo Carlo Quintavalle, con Massimo Mussini, con l’istituzione che ebbe il grande fotografo come interlocutore d’eccellenza, non solo per la donazione di quasi duemila stampe che fanno del CSAC la maggiore raccolta di sue fotografie vintage. La città ospiterà una serie di incontri e giornate di studio pubblici che vedranno studiosi, artisti, scrittori, riflettere sull’opera ghirriana e sul grande impatto che questa ebbe sulla cultura, non solo visiva, del secondo Novecento. Con i materiali conservati negli archivi CSAC, sarà allestita una mostra e pubblicato un volume, per restituire l’intenso e complesso rapporto di Luigi Ghirri con l’Università di Parma e con la generazione di autori che nel corso degli anni Settanta definirono con lui una nuova fotografia di paesaggio: il modello della foto di Walker Evans, la definizione di un approccio differente alla storia della fotografia, gli autori della sua generazione che tra ricerca concettuale e riflessione sui media inventarono un nuovo vedere.

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