Gay e lesbiche nella storia dell'arte: al Prado è di scena lo sguardo dell'altro


In occasione del World Pride di Madrid, al Prado s’inaugura un itinerario volto a scoprire capolavori sul tema dell’omosessualità nella collezione permanente.

In occasione del World Pride 2017, il grande evento mondiale della comunità LGBT, che quest’anno si terrà a Madrid da domani, 23 giugno, fino al 2 luglio, il Museo del Prado propone uno speciale itinerario espositivo volto a far emergere il lato omosessuale della propria collezione. L’operazione, intitolata La mirada del otro. Escenarios para la diferencia (“Lo sguardo dell’altro. Scenari per la differenza”) e curata da Carlos G. Navarro e Álvaro Perdices, riguarderà trenta opere della raccolta permanente che hanno a che fare col tema dell’omosessualità: si spazia dall’antichità fino all’Ottocento.

Sono cinque gli argomenti affrontati. L’itinerario inizia con Amistades inmortales (“Amicizie immortali”), che ci parla di relazioni sentimentali dello stesso sesso tra personaggi dell’antichità: ecco quindi i busti di Antinoo e Adriano, la scultura che raffigura Oreste e Pilade, il dipinto di Lawerence Alma-Tadema (La siesta) e un ulteriore busto di un anonimo del sedicesimo secolo che ha rappresentato la poetessa Saffo. Si continua poi con Perseguir los deseos (“Perseguitare i desideri”), percorso dedicato alla persecuzione contro l’omosessualità operata dall’Inquisizione e ai processi per sodomia subiti da alcuni grandi artisti: spazio quindi a Botticelli, Caravaggio, Baccio Bandinelli e altri (tra i quali l’anonimo leonardesco che ha dipinto la Gioconda di Madrid). Si continua poi con Engañosas apariencias (“Apparenze ingannevoli”), percorso votato a esplorare il tema dell’androginia: il compito è affidato a opere come la famosissima Maddalena Ventura di José de Ribera, l’Ermafrodito di Matteo Bonuccelli o l’Achille tra le figlie di Licomede di Pieter Paul Rubens. Amar como los dioses (“Amare come gli dèi”) è invece la sezione sugli amori omosessuali degli dèi della mitologia: sono soprattutto i dipinti di Rubens (Il ratto di Ganimede, La morte di Giacinto, Diana e Callisto) a indagare sulle relazioni gay e lesbiche dei protagonisti delle favole antiche. Infine, l’ultima sezione (Otras miradas, “Altri sguardi”) include due opere: il cosiddetto Maricón de la tía Gila di Francisco Goya, un uomo dall’aspetto deforme da cui deriverebbe l’uso dell’appellativo “maricón” affibbiato in spregio agli omosessuali, e il Cid, un allusivo leone di Rosa Bonheur, pittrice francese lesbica e capace di intrattenere senza problemi le sue relazioni in una società ostile all’omosessualità.

A completare il tutto ci saranno conferenze a tema e percorsi guidati che si terranno a cadenze regolari per tutto il periodo dal 23 giugno al 5 luglio. Il catalogo (112 pagine, 9,50 euro) si può acquistare direttamente dal sito dello store ufficiale del Prado. Sul sito del museo sono disponibili tutte le informazioni relative a La mirada del otro. Escenarios para la diferencia, con descrizioni, schede e immagini delle opere.

Immagine: Una delle opere dell’itinerario: Caravaggio, Davide con la testa di Golia (1600 circa; olio su tela, 110,4 x 91,3 cm; Madrid, Museo del Prado)

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