La Galleria dell’Accademia di Firenze partecipa alle celebrazioni ufficiali per i cinquecento anni dalla scomparsa di Pietro Vannucci, detto il Perugino (Città della Pieve, 1450 circa - Fontignano, 1523), di cui conserva la Pala di Vallombrosa, datata 1500 e commissionata al pittore umbro dall’abate generale vallombrosano don Biagio Milanesi (1444-1523) per l’altare maggiore dell’Abbazia.
Lunedì 13 marzo, dalle 17 alle 18.30, si terrà infatti un pomeriggio di studio con interventi di Marco Pierini, direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria e del professor Francesco Salvestrini, docente di Storia Medievale dell’Università di Firenze. Ingresso libero fino a esaurimento posti.
Marco Pierini, curatore della mostra Il meglio maestro d’Italia. Perugino nel suo tempo (inaugurata lo scorso 4 marzo alla Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia e aperta fino all’11 giugno 2023), parlerà dell’artista, tra i maggiori del Rinascimento italiano, e della sua attività al tempo della realizzazione della pala di Vallombrosa. Francesco Salvestrini tratterà invece della figura storica di Biagio Milanesi, protagonista della vita politica e culturale del Quattrocento, ricordato come raffinato mecenate committente di opere d’arte e del Perugino.
Per l’occasione verrà aperta straordinariamente la Sala del Colosso, per permettere ai visitatori di ammirare la Pala di Vallombrosa qui esposta. L’opera venne realizzata tra il 1497 e il 1500, e costituisce uno degli esempi più rappresentativi del periodo fiorentino del pittore. Raffigura al centro l’Assunzione della Vergine con ai piedi i santi Bernardo degli Uberti, monaco e cardinale vallombrosano, Giovanni Gualberto, fondatore del monastero di Vallombrosa, Benedetto, ispiratore della Regola, Michele, patrono della vicina abbazia di Passignano. Trafugata da Napoleone Bonaparte e trasportata in Francia dopo la soppressione del convento (1810), al suo rientro in Italia nel 1817 venne collocata alla Galleria dell’Accademia. Alla base del dipinto sono presenti i soli due scomparti superstiti della predella, dove compaiono i ritratti di don Biagio Milanesi, committente del dipinto, e del monaco Baldassare di Angelo, figura di spicco dell’ordine. I due scomparti sono riconosciuti come capolavori indiscussi della ritrattistica del tempo.
Immagine: Pietro Perugino, Assunzione della Madonna e Santi, dettaglio
Alla Galleria dell'Accademia di Firenze un pomeriggio di studio dedicato al Perugino |