Dopo aver annunciato il cambio di sede, ovvero la ex Caserma Dogali appena trasformata in polo espositivo, e dopo aver annunciato il tema dell’edizione 2021 (The Free Zone / La Zona Franca), Flashback, la fiera d’arte antica e contemporanea di Torino, annuncia oggi l’elenco delle gallerie che parteciperanno all’appuntamento numero IX con la mostra-mercato, dal 4 al 7 novembre 2021.
Tra i padiglioni della fiera si alterneranno dunque 800/900 Art Studio (Livorno); Aleandri Arte Moderna (Roma); Art Decoratif di Roberto Centrella (Fiumicino); Artemisia Fine Art (Dogana, San Marino); Benappi Fine Art (Londra); Biasutti & Biasutti (Torino); Caretto & Occhinegro (Torino); Flavio Gianassi – FG Fine Art (Londra); Flavio Pozzallo (Oulx); Galleria Alessandro Bagnai (Foiano della Chiana); Galleria Carlo Virgilio & C. (Roma e Londra); Galleria d’arte Niccoli (Parma); Galleria d’Arte Roccatre (Torino); Galleria Del Ponte (Torino); Galleria dello Scudo (Verona); Galleria Luigi Caretto (Torino e Madrid); Galleria Russo (Roma); Il Cartiglio (Torino); Longari Arte Milano (Milano); Lorenzo e Paola Monticone Gioielli d’epoca (Torino); MB Arte Libri (Milano); Mirco Cattai Fine Art & Antique Rugs (Milano); Miriam Di Penta Fine Art (Roma); Photo & Contemporary (Torino); Schreiber Collezioni (Torino); Secol-Art di Masoero (Torino); Studio d’Arte Campaiola (Roma); Umberto Benappi (Torino); Untitled Association (Roma); White Lands (Torino).
Dedicata alla libertà espressiva della ricerca artistica questa edizione intende soffermarsi sulla libertà del gesto, della forma, dell’imprevisto, dello sguardo per aprire al futuro perché, come ricorda Ursula K. Le Guin, “...avremo bisogno di voci capaci di vedere alternative al modo in cui viviamo ora, capaci di vedere, al di là di una società stretta dalla paura e dall’ossessione tecnologica, altri modi di essere, e immaginare persino nuove basi per la speranza. Abbiamo bisogno di scrittori che si ricordino la libertà. Poeti, visionari, realisti di una realtà più grande”. Ecco alcune anticipazioni: partendo dall’opera di Mario Sironi intitolata Periferia, del 1940 circa, portata in mostra da Aleandri Arte Moderna (tempere e pastelli a olio su carta con interventi a lametta per raschiare lo strato di colore superficiale e far emergere il sottostante) si passa al coetaneo Gino Severini con la sua Nature morte au homard sur plat bleu del 1950 circa, mosaico su cemento di 800/900 Art Studio, e si arriva al maestro dell’informale Alberto Burri con Senza Titolo del 1958, tecnica mista (acrilico, tela, vinavil) su tavola presentata da Artemisia Fine Art, che ci racconta della libertà dell’imprevisto. Si prosegue nella libertà del gesto e della forma approdando all’opera Ecce Puer di Medardo Rosso (Galleria Russo) e alle opere di Sandro Chia e Mimmo Paladino (Galleria dello Scudo), autori della Transavanguardia, corrente che opera fuori da coordinate obbligate, seguendo un atteggiamento nomade e libero con un’attenzione policentrica.
Umberto Benappi porterà i Tappeti stesi del 1992 di Aldo Mondino (olio su eraclite), un trompe-l’oeil con il quale Mondino ci mostra la possibilità di cambiare il modo di vedere le cose e la loro funzione. La trama dell’eraclite, povera e grezza, diventa la strabiliante simulazione di un nobile tappeto orientale. Tappeti “reali” sono invece presentati dalla galleria Mirco Cattai Fine Art and Antique Rugs come il tappeto Lotto della metà del XVII secolo di 156 x 114 cm con origine in Anatolia centrale. I Lotto sono tappeti caratterizzati da una composizione modulare continua a formare una griglia. Sull’illusione dello sguardo lavora anche George Rousse, autore in grado di creare un profondo legame con i luoghi che rappresenta, luoghi spesso abbandonati che si rigenerano grazie al suo sguardo trasversale. L’opera è Shodoshima del 2018, presentata dalla Galleria Photo & Contemporary. La cavalletta ci dona l’abilità di cogliere le occasioni, di muoversi secondo l’impulso e saltare in avanti con l’opera Grasshopper, un vaso di forma asimmetrica (di Art Decoratif di Roberto Centrella) in vetro doppio strato inciso ad acido e lucidato al fuoco. Il decoro di cavalletta appare poi tra le felci nei toni del rosso vino iridescente su un fondo trasparente (di produzione Artistica Gallè, anni 1890/1894).
Non potrà mancare un omaggio a Dante Alighieri nel settecentesimo anniversario della scomparsa: ecco dunque una quattrocentesca edizione della Commedia con il commento di Iacomo della Lana e le correzioni di Cristoforo Berardi, proposta della libreria antiquaria Il Cartiglio. Infine, uno sguardo trasversale su Torino, città sede della manifestazione, grazie all’opera di Marco Calderini, ricordato come il più piemontese di tutti gli artisti: Il Po a Torino, olio su tela, della Galleria Carlo Virgilio&C.
Per tutte le informazioni è possibile visitare il sito di Flashback.