Dal 12 al 17 novembre 2019 si terrà a Firenze la XII edizione de Lo schermo dell’arte Film Festival.
Non solo film, ma anche incontri, tavole rotonde e una mostra andranno a comporre il ricco programma del festival, che porta nella città toscana una comunità internazionale di artisti, registi, curatori, direttori di museo, produttori, distributori che lavorano con le moving images. Un momento molto atteso anche dal vivace pubblico del festival che riunisce giovani, studenti, amanti dell’arte contemporanea, cinefili, collezionisti.
In programma una selezione di documentari e film d’artista con un importante approfondimento sulla produzione italiana. Al centro dei film il crescente interesse degli artisti verso i cambiamenti e le tematiche sociali, geo-politiche e ambientali che interessano il mondo contemporaneo.
La prima mondiale di Romanistan di Luca Vitone (2019, nell’immagine), progetto promosso dal Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, vincitore della IV edizione del bando Italian Council (2018), concorso ideato dalla Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane (DGAAP) del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, per promuovere l’arte contemporanea italiana nel mondo. Il film, che sarà presentato in concomitanza con l’inaugurazione della personale dell’artista al Centro Pecci (7 novembre 2019 – 2 febbraio 2020), racconta il suo viaggio in auto intrapreso tra maggio e luglio 2019 con una troupe, per ripercorrere a ritroso il tragitto di emigrazione iniziato nell’VIII secolo dal popolo Rom, dall’India nord occidentale all’Europa.
La prima italiana di That Which Is To Come Is Just A Promise del collettivo Flatform (2019), presentato nella Quinzaine des Realisateurs all’ultimo Festival di Cannes. In un lungo piano sequenza sull’isola di Funafuti si avvicendano fluidamente lo stato di siccità e quello di allagamento, senza interruzioni. L’isola, nell’arcipelago polinesiano di Tuvalu, è teatro da qualche anno di un fenomeno unico dalle conseguenze drammatiche: per effetto dell’innaturale surriscaldamento del mare, l’acqua salata risale dal sottosuolo, sgorga attraverso le porosità dei terreni e li allaga, mettendo a rischio il futuro della vita sull’isola e lasciando gli abitanti in un continuo stato di attesa e sospensione.
Tra i documentari, l’anteprima italiana di Ettore Spalletti di Alessandra Galletta (2018) che, da un lato, si sofferma sulla realtà quotidiana, metodica, contemplativa dell’artista definito “l’artista degli artisti” anche per il suo uso leggendario del colore, e dall’altra lo accompagna in Abruzzo per immergersi nell’inesauribile espandersi delle sue opere, tra Roma, Napoli, Bologna, Parigi, Londra, Madrid e Strasburgo.
Il Focus on 2019 sarà dedicato all’artista Turner Prize 2004 Jeremy Deller che torna al festival, dopo il successo di Bom Bom’s Dream nel 2017, con un talk con il pubblico e una selezione dei suoi lavori, in cui emerge la connessione tra musica e arte ma anche l’interesse per i meccanismi che regolano la società contemporanea e i rapporti fra gli individui.
Tra le opere che saranno presentate, il film commissionato e prodotto da Frieze e Gucci Everybody in the Place: An Incomplete History of Britain 1984-1992 (2018) in cui Deller esplora l’eredità contemporanea della “Summer of Love”, raccontando la nascita del fenomeno culturale della musica house nel Regno Unito e mettendolo in relazione con i grandi cambiamenti sociali che hanno sconvolto il paese negli anni Ottanta. Materiali d’archivio rari o inediti raccontano la storia, dai movimenti di protesta ai rave party nei capannoni abbandonati, l’agitazione degli operai che tracima nello sfogo caotico sulla pista da ballo (Courtesy of the Artist, Gucci, Frieze and The Modern Institute/Toby Webster Ltd, Glasgow).
E ancora The Bruce Lacey Experience, realizzato con Nicolas Abrahams nel 2012, ispirato alla originale figura dell’artista e performer inglese Bruce Lacey, inventore, pittore, scultore e regista d’avanguardia che ha collaborato con moltissime band musicali, tra cui i Beatles.
Si conferma l’impegno del Festival verso le nuove generazioni con la VIII edizione di VISIO. European Programme on Artists’ Moving Images, curata da Leonardo Bigazzi, rivolta ad artisti under 35 che lavorano con video e cinema. Nell’ambito del progetto, sarà assegnato il VISIO Young Talent Acquisiton Prize della Seven Gravity Collecton e si terrà una mostra con le opere degli artisti partecipanti.
Lo schermo dell’arte è realizzato con il contributo Regione Toscana, Comune di Firenze, Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, FST Mediateca Toscana Film Commission, e con il sostegno di In Between Art Film, ottod’Ame, Findomestic, Unicoop Firenze, Famiglia Cecchi, B&C Speakers.
Fonte: comunicato
Firenze: al via la XII edizione de Lo schermo dell’arte Film Festival |