Nella chiesa di Santa Verdiana di Firenze giovedì 27 e venerdì 28 settembre 2018 alle ore 21 si tiene lo spettacolo teatrale, in prima nazionale, "Filippo Brunelleschi. Uomo nel futuro".
L’evento rientra nell’ambito della manifestazione "Nel Chiostro delle Geometrie" ed è affidato alla Compagnia Teatro Studio Krypton.
La drammaturgia originale è di Giancarlo Di Giovine, l’attore protagonista è Roberto Visconti diretto da Giancarlo Cauteruccio.
Quest’ultimo celebra in questo spettacolo uno dei più grandi maestri del Rinascimento, analizzando la vita, il carattere e l’attività artistica: secondo l’indagine su Brunelleschi, egli distruggeva i suoi testi, costruiva macchine straordinarie di cui non rivelava i segreti, era un principe delle arti.
Di Giovine ha dichiarato: "Sappiamo tutto di Leonardo, Raffaello e Michelangelo, i grandi artisti del Rinascimento, sappiamo invece molto meno della vita di Filippo Brunelleschi. Eppure Brunelleschi anticipa questi artisti, li prepara, li indirizza verso la nuova strada, senza insegnargli niente e senza lasciare loro nulla. Distrugge i suoi testi o usa codici segreti per impedire che vengano copiati, esattamente come farà Leonardo, brevetta i suoi progetti, costruisce macchine straordinarie di cui non rivela i segreti meccanismi nemmeno ai committenti.Il suo talento è completo, non trova confini, come lo sarà quello di Leonardo, spazia dall’architettura alla scultura, si dedica allo studio del cosmo e su richiesta non disdegna di dedicarsi anche all’arte della guerra.
Quello che ci lascia non sono solo cupole, cattedrali e loggiati, è soprattutto un’idea di città e un’idea di mondo che vede al suo centro l’umano. E’ un’idea che viene da lontano, dalle armonie e le proporzioni dei templi di Roma Antica, che Brunelleschi recupera e perfeziona. Attraverso l’uso della prospettiva l’architetto può elaborare un nuovo tipo di bellezza, non più dettata dal caso, dall’ombra e dalla fede, ma dalla ragione, il calcolo, la matematica, la luce. ll gotico è morto, nasce lo stile rinascimentale. L’artista deve distinguersi dai borghesi mercanti, non deve pensare ai traffici, alla famiglia, deve mettersi al servizio dei nobili ma solo per cercare la loro protezione e poter realizzare le sue opere grazie ai loro fiorini. In questo modo perde quell’aura sacra e misteriosa dell’anonimo costruttore che con la sua confraternita erigeva cattedrali d’ombra, secondo regole tramandate nel silenzio e assurge a principe delle arti che firma le sue opere e trasporta il suo nome nei secoli".
Per info: www.teatrostudiokrypton.it
Ingresso libero.
Filippo Brunelleschi. Uomo nel futuro: spettacolo teatrale in scena a Firenze |