È stata presentata stamani l’edizione 2022 della Biennale di Venezia: la 59. Esposizione Internazionale d’Arte, dal titolo Il latte dei sogni, a cura di Cecilia Alemani e organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta da Roberto Cicutto, sarà aperta al pubblico da sabato 23 aprile a domenica 27 novembre 2022. Il titolo è preso a prestito da un libro di favole di Leonora Carrington, in cui l’artista surrealista descrive un mondo magico di esseri ibridi e fantastici nel quale la vita viene costantemente reinventata attraverso l’immaginazione e nel quale è concesso cambiare, trasformarsi, diventare altro. L’esposizione Il latte dei sogni sceglie le creature fantastiche di Carrington (e la Carrington stessa), insieme a molte altre figure della “come compagne di un viaggio immaginario attraverso le metamorfosi dei corpi e delle definizioni dell’umano”, spiega Alemani.
La mostra si articolerà tra il Padiglione Centrale ai Giardini e l’Arsenale, includendo 213 artiste e artisti provenienti da 58 nazioni. Le donne sono la stragrande maggioranza: 191 contro soltanto 22 uomini. Sono 26 le artiste e gli artisti italiani, 180 le prime partecipazioni nella Mostra Internazionale, 1433 le opere e gli oggetti esposti, 80 le nuove produzioni. La cinquantanovesimam Biennale nasce dalle numerose conversazioni intercorse con molte artiste e artisti in questi ultimi mesi. “Da questi dialoghi”, spiega ancora Alemani, “sono emerse con insistenza tantissime domande nate dalla situazione storica che stiamo vivendo e da questa pausa, forse anche creativa, che abbiamo vissuto e che ho cercato di riassumere in alcune domande: Come sta cambiando la definizione di umano? Quali sono le differenze che separano il vegetale, l’animale, l’umano e il non-umano? Quali sono le nostre responsabilità nei confronti dei nostri simili, delle altre forme di vita e del pianeta che abitiamo? E come sarebbe la vita senza di noi? Questi sono alcuni degli interrogativi che agitano la mostra, che sono nate da queste conversazioni con gli artisti e che fanno da guida a questa edizione della Biennale Arte, la cui ricerca si concentra in particolare attorno a tre aree tematiche, che si intrecciano in modo fluido e armonico nel percorso della mostra: la rappresentazione dei corpi e le loro metamorfosi; la relazione tra gli individui e le tecnologie; i legami che si intrecciano tra i corpi e la Terra”.
Sul primo tema, la mostra affonda le proprie radici nel pensiero e nella filosofia post-umana: molti artisti contemporanei stanno immaginando una visione che mette in discussione “la figura universale e prettamente occidentale dell’essere umano e in particolare dell’essere bianco occidentale come misura del mondo” (così Alemani). A questo “modello illuminista e rinascimentale”, come lo ha chiamato la curatrice, vengono contrapposti esseri fantastici e ibridi e creature permeabili. La seconda tematica riguarda la relazione tra l’umano e la tecnologia, molto complessa, che se prima del Covid forse era vissuta con grande ottimismo, adesso viene interpretata come un rapporto complicato, poiché ci siamo accorti come i nostri corpi siano fragili e mortali dinnanzi a una forza invisibile, e la tecnologia in questo frangente ci ha reso più vicini ma ci ha anche separati. Il terzo tema continua l’idea del post-umano: molti artisti immaginano un mondo in cui dichiarano la fine dell’antropocentrismo dichiarando una nuova comunione tra gli esseri, il pianeta e altre forme di vita in un rapporto che non sia gerarchico ed estrattivo, ma che sia un rapporto di armonia e simbiosi.
Lungo il percorso espositivo al Padiglione Centrale e alle Corderie, il pubblico potrà visitare cinque piccole mostre tematiche a carattere storico, che costituiscono una serie di costellazioni nelle quali opere d’arte, oggetti trovati, manufatti e documenti sono raccolti per affrontare alcuni dei temi fondamentali della mostra. Concepite come delle capsule del tempo, queste micro-mostre vogliono fornire strumenti di approfondimento e introspezione, intessendo rimandi e corrispondenze tra opere storiche, con importanti prestiti museali e inclusioni inusuali, e le esperienze di artiste e artisti contemporanei esposti negli spazi limitrofi. Le capsule tematiche arricchiscono la Biennale con un approccio trans-storico e trasversale che traccia somiglianze ed eredità tra metodologie e pratiche artistiche simili, anche a distanza di generazioni, creando nuove stratificazioni di senso e cortocircuiti tra presente e passato: una storiografia che procede non per filiazioni e conflitti ma per rapporti simbiotici, simpatie e sorellanze.
“La mostra”, prosegue Cecilia Alemani, “è stata concepita e realizzata in un periodo di grande instabilità e incertezza. La sua genesi ed esecuzione hanno coinciso con l’inizio e il continuo protrarsi della pandemia di Covid-19 che ha costretto La Biennale di Venezia a posticipare questa edizione di un anno, un evento che, sin dal 1895, si era verificato soltanto durante la Prima e la Seconda guerra mondiale. Che la mostra possa aprire è di per sé un fatto straordinario: non tanto il simbolo di una ritrovata normalità, quanto piuttosto il segno di uno sforzo collettivo che ha qualcosa di miracoloso. In questi interminabili mesi passati di fronte a uno schermo mi sono chiesta più volte quale fosse la responsabilità dell’Esposizione Internazionale d’Arte in questo momento storico e la risposta più semplice e sincera che mi sono riuscita a dare è che la Biennale assomiglia a tutto ciò di cui ci siamo dolorosamente privati in questi ultimi due anni: la libertà di incontrarsi con persone da tutto il mondo, la possibilità di viaggiare, la gioia di stare insieme, la pratica della differenza, della traduzione, dell’incomprensione e quella della comunione. Il latte dei sogni non è una mostra sulla pandemia ma registra inevitabilmente le convulsioni dei nostri tempi. In questi momenti, come insegna la storia della Biennale di Venezia, l’arte e gli artisti ci aiutano a immaginare nuove forme di coesistenza e nuove, infinite possibilità di trasformazione”.
“La Mostra di Cecilia immagina nuove armonie, convivenze finora impensabili e soluzioni sorprendenti”, dichiara il presidente della Biennale, Roberto Cicutto, “proprio perché prendono le distanze dall’antropocentrismo. Un viaggio alla fine del quale non ci sono sconfitti, ma si configurano nuove alleanze generate dal dialogo fra esseri diversi (alcuni forse prodotti anche da macchine) con tutti gli elementi naturali che il nostro pianeta (e forse anche altri) ci presenta. I compagni di viaggio (le artiste e gli artisti) che si aggregano alla Curatrice provengono da mondi molto diversi fra loro. Cecilia ci dice che c’è una maggioranza di artiste donne e soggetti non binari, una scelta che condivido perché riflette la ricchezza della forza creativa dei nostri giorni. Molte opere sono nuove produzioni appositamente create per questa edizione. Un segno importante e la prova di una grande attenzione alle nuove generazioni di artiste e artisti. Non a caso la Curatrice ha accettato di studiare e realizzare il primo College Arte nella storia della Biennale, che si affianca a quelli di Cinema, Danza, Teatro e Musica. I risultati dei College degli ultimi anni, sotto la diretta responsabilità dei Direttori Artistici coadiuvati da tutor, sono stati molto positivi. L’augurio per questa 59. Esposizione Internazionale d’Arte è che con essa ci si possa immergere nel ’re-incantesimo del mondo’ evocato da Cecilia nella sua introduzione. Forse un sogno, che è un altro degli elementi costitutivi della Mostra”.
Come detto, Il latte dei sogni si divide in piccole mostre-capsule distribuite tra i Giardini e l’Arsenale alternate a produzioni storiche. Nelle capsule sono raggruppate opere di artiste e artisti del Novecento (con qualche eccezione) sui temi della mostra, per dare l’idea di uno sviluppo storico di tali tematiche, e per interrogare la centralità di alcune storie che si sono imposte nella storia dell’arte, oltre che per raccontare storie considerate minori. Attorno alle capsule ci saranno le opere degli artisti contemporanei. Sarà dunque una mostra trans-storica che metterà in dialogo storia e contemporaneo. Gli allestimenti delle capsule e di tutto il resto della mostra è stato fatto in collaborazione col duo Formafantasma, che per le capsule hanno creato atmosfere molto speciali e molto diverse dal resto della mostra (“sarà come entrare in un’altra dimensione temporale”, ha detto Alemani). La mostra inizia dalla prima capsula storica, La culla della strega (da un’opera di Maya Deren), al Padiglione Centrale, che includerà opere di una trentina di artiste, scrittrici, danzatrici e figure culturali che adottano la metamorfosi, l’ambiguità e la frammentazione del corpo “per contrastare l’idea dell’uomo unitario rinascimentale, e in opposizione celebrano il dominio del meraviglioso e del fantastico, superando i dualismi tra mente e corpo, umano e non umano, maschile e femminile che pervadevano il pensiero rinascimentale in favore di un ibridismo e di un’individualità fluttuante” (così Alemani). Si tratta di artiste connesse a movimenti di avanguardia del primo Novecento come il futurismo e il surrealismo, ma anche il Bauhaus, la Négritude, l’Harlem Renaissance. Tra le artiste presenti nella prima capsula: Leonora Carrington, Remedios Varo, Leonor Fini, Gertrud Arndt, Ithell Colguhoun, Carol Rama, Jane Graverol, Meta Warrick Fuller, Lois Mailou Jones, Dorothea Tanning, Baya Mahieddine. Nelle stanze del padiglione, fuori dalla capsula, tra le varie artiste contemporanee: Christina Quarles, Andra Ursuta, Aneta Grzeszykowska, Ovartaci, Shuvinai Ashoona, Birgit Jürgenssen, Akosua Adoma Owusu, Sara Enrico, Chiara Enzo
La seconda capsula si chiamerà Tecnologie dell’incanto e introduce il tema della relazione tra corpo e tecnologia, riflettendo sull’idea di membrana e di schermo. Racchiude un gruppo di artiste italiane degli anni Sessanta vicine all’arte programmata e all’arte cinetica e che attraverso il linguaggio astratto e cibernetico hanno riflettuto sulle relazioni tra astrazione e corpo, anticipando molti preoccupazioni dell’era digitale. Tra le altre: Grazia Varisco, Laura Grisi, Nanda Vigo, Marina Apollonio, Lucia Di Luciano, Dadamaino. Nella parte contemporanea della mostra, tra le altre: Ulla Wiggen, Agnes Denes, Lilian Schwartz, Lenora de Barros. La terza capsula, Corpo orbita, raccoglierà artiste e scrittrici che nel XIX e XX secolo hanno utilizzato forme espanse di linguaggio come strumenti di emancipazione. Si tratta di una mostra ispirata anche alla mostra Materializzazione del linguaggio tenutasi ai Magazzini del Sale di Venezia nel 1978, curata da Mirella Bentivoglio, con 80 artiste donne che lavoravano con la poesia visiva e la poesia concreta cercando di decostruire la linearità del linguaggio spezzando le frasi tradizionali e occupando la pagina in modo più fisico e materiale. Tra le altre artiste in capsula: Tomaso Binga, Mirella Bentivoglio, Ilse Garnier, Mary Ellen Solt, Linda Gazzera, Eusapia Palladino, Josefa Tolrá, Unica Zurn, Minnie Evans. Tra le contemporanee: Sable Elyse Smith, Bronwyn Katz, Amy Silman, Jacqueline Humphries, Carla Accardi, Vera Molnár, Paula Rego, Cecilia Vicuña, Merikokeb Berhanu, Mrinalini Mukherjee, Simone Fattal, Alexandra Pirici.
All’Arsenale e alle Corderie ci sarà il resto della mostra, con artiste e artisti che guardano al rapporto tra individui e terra. Tra gli altri: Belkis Ayón, Ficre Ghebreyesus, Portia Zvavahera, Gabriel Chaile, Egle Budvytyte, Zheng Bo, Britta Marakatt-Labba, Jaider Esbell. Ma ci saranno anche altre due capsule: la quarta si intitolerà Una foglia, una zucca, un guscio, una rete, una borsa, una tracolla, una bisaccia, una bottiglia, una pentola, una scatola, un contenitore, citazione da un libro di Ursula Le Guin che rilegge la storia della nascita della civiltà umana e della tecnologia invertendo la storia dell’origine (non più individuando la prima invenzione tecnologia nelle asce o nelle lance, bensì in tutti gli oggetti menzionati). Tra le artiste storiche: Ruth Asawa, Toshiko Takaetzu, Bridget Tichenor, Maria Bartuszová, Aletta Jacobs. Tra i contemporanei: Frantz Zéphirin, Magdalene Odundo, Pinaree Sanpitank, Saodat Ismailova, Roberto Gil de Montes, Felipe Baeza, Delcy Morelos, Prabhakar Pachpute, Ali Cherri, Ibrahim El-Salahi. L’ultima capsula storica s’intitola La seduzione di un cyborg, con opere di artiste che nel corso del Novecento hanno immaginato nuove combinazioni tra l’umano e l’artificiale creado avatar di un futuro post-gender e post-umano. Ci saranno opere Bauhaus, Dada, futuriste nonché opere più recenti. Tra le artiste storiche: Marianne Brandt, Marie Vassileff, Anna Colemann Ladd, Alexandra Exter, Regina Cassolo Bracchi, Anu Pöder, Kiki Kogelnik. Tra i contemporanei: Marguerite Humeau, Raphaela Vogel, Tetsumi Kudo, Mire Lee, Tishan Hsu, Geumhyung Jeong, Lynn Hershman Leeson, Diego Marcon, Barbara Kruger, Robert Grosvenor, Precious Okoyomon.
Gli Eventi Collaterali ammessi dalla Curatrice e promossi da enti e istituzioni nazionali e internazionali senza fini di lucro, sono organizzati in numerose sedi della città di Venezia e propongono un’ampia offerta di contributi e partecipazioni che arricchiscono il pluralismo di voci che caratterizza la Mostra. Ci sarà anche per questa edizione il Progetto Speciale Forte Marghera: Elisa Giardina Papa, tra le artiste presenti in concorso all’Esposizione Internazionale, è stata invitata da Cecilia Alemani per un intervento specifico a Forte Marghera, all’interno della Polveriera austriaca.
Il catalogo ufficiale, dal titolo Il latte dei sogni, è composto di due volumi. Il Volume I, a cura di Cecilia Alemani, è dedicato alla Esposizione Internazionale e comprende, oltre al contributo originale della Curatrice, un’ampia serie di illustrazioni e saggi critici di un gruppo di scrittrici e pensatori oggi all’avanguardia. Il Volume II è dedicato alle Partecipazioni Nazionali e agli Eventi Collaterali. Nel catalogo ci saranno le presentazioni storiche di Matthew Biro, Jennifer Higgie, Alyce Mahon, Azalea Seratoni, Christina Sharpe, e i saggi critici di Cecilia Alemani, Mel Y. Chen, Silvia Federici, Silvia Rivera Cusicanqui, Manuela Hansen, Jack Halberstam, Igiaba Scego, Chiara Valerio, Marina Warner, Rosi Braidotti, Donna Haraway, Katherine Hayles, Yuk Hui, Anders Dunker, Achille Mbembe. La Guida della Mostra è studiata per accompagnare il visitatore lungo il percorso espositivo. L’identità grafica della Biennale Arte 2022 e il design delle pubblicazioni si devono allo studio A Practice for Everyday Life, di Londra. L’identità grafica esplora i concetti di fluidità, identità, umano e non umano, re-incanto e frammentazione, mettendo le opere delle artiste e degli artisti al centro dell’immagine. Pur essendo lavori molto diversi fra loro, i particolari di alcune opere di Belkis Ayón, Felipe Baeza, Tatsuo Ikeda e Cecilia Vicuña hanno in comune la rappresentazione dell’occhio, simbolo di importanti temi che attraversano la mostra: sogni, identità, corpo e riflessione. I tre volumi sono editi da La Biennale di Venezia.
La 59. Esposizione Internazionale d’Arte è realizzata anche con il sostegno di Swatch, Partner della manifestazione. Main Sponsor della manifestazione è illycaffè. Sponsor: Bloomberg Philantropies, Vela-Venezia Unica. Ringraziamenti a Maharam and Cleary Gottlieb Steen & Hamilton LLP.
La Biennale numero 59 sarà particolarmente green e attenta alle misure anti-Covid. “Abbiamo acquisito in questi due anni un’esperienza straordinaria nel riuscire a organizzare in presenza eventi con decine e centinaia di migliaia di visitatori”, ha dichiarato il presidente Roberto Cicutto. “Quest’anno seguiremo attentamente e metteremo in atto tutte quelle procedure e quei controlli che consentiranno a chi lavora per la mostra di poterla vedere in sicurezza. Ci sarà un aspetto in più, che è il rispetto e l’attenzione per il raggiungimento di obiettivi sulla neutralità carbonica. Abbiamo cominciato con la mostra di cinema, continuato con la Biennale di Architettura, abbiamo raccolto tutti i dati che ci possono consentire di monitorare le emissioni che i nostri eventi producono. Non riusciremo ovviamente a mettere in atto tutte quelle misure concrete che possano ridurre queste emissioni, ma abbiamo attivato delle compensazioni economiche finanziando delle iniziative che già sono attive e si sviluppano nel mondo per lo scopo della riduzione delle emissioni. Tutto questo lavoro ci porterà, speriamo, nell’arco del 2022 ad arrivare a dei risultati importanti: il primo è che ci siamo già mossi e abbiamo già realizzato il fatto che tutta l’energia utilizzata dalla Biennale sia un’energia di fonti green. Noi forniremo a tutti coloro che partecipano, lavoratori, visitatori e artisti, dei protocolli di comportamento, che non saranno delle imposizioni ma dei suggerimenti a cui speriamo le persone si atterranno perché saranno comportamenti che ci aiuteranno a raggiungere questo scopo”.
Swatch ritorna, in qualità di main partner, alla Biennale di Venezia per la sesta volta consecutiva. Il produttore svizzero di orologi, che ha sempre considerato la passione per gli artisti e i loro lavori un pilastro fondamentale del marchio, presenterà diverse opere d’arte in entrambe le sedi dell’appuntamento più importante dell’arte internazionale. Nelle Sale d’Armi dell’Arsenale, Swatch Faces ospiterà le opere di ex-residenti dello Swatch Art Peace Hotel, mentre ai Giardini sarà presentata The Description of the World, un’installazione studiata appositamente per quel luogo, progettata dall’artista thailandese Navin Rawanchaikul.
Da Shanghai a Venezia: Dal momento della sua apertura, nel novembre del 2011, lo Swatch Art Peace Hotel ha ospitato oltre 450 artisti provenienti da 54 paesi. Allo scopo di incoraggiare lo scambio creativo, artisti di tutte le discipline sono invitati a vivere e lavorare all’interno di appartamenti-atelier, per un periodo variabile da tre a sei mesi, in uno degli edif ici simbolo di Shanghai. Swatch Faces 2022 presenterà una selezione di artisti selezionati da questa residenza unica. Swatch ha invitato Navin Rawanchaikul ai Giardini, dove l’artista thailandese, come detto, creerà The Description of the World, un’installazione specifica per quel luogo. L’opera d’arte sarà sicuramente sorprendente, una vera icona pop coinvolgente, con una storia da raccontare. Come è ormai tradizione da alcune edizioni, Swatch presenterà un’edizione Swatch Art Special, nonché un modello di orologio ispirato all’identità grafica della Biennale Arte 2022.
1. Noor Abuarafeh
1986, Gerusalemme. Vive a Gerusalemme e Maastricht, Paesi Bassi
2. Carla Accardi
1924, Trapani, Italia – 2014, Roma, Italia
3. Igshaan Adams
1982, Città del Capo. Vive a Città del Capo, Sudafrica
4. Eileen Agar
1899, Buenos Aires, Argentina – 1991, Londra, UK
5. Monira Al Qadiri
1983, Dakar, Senegal. Vive a Berlino, Germania
6. Sophia Al-Maria*
1983, Tacoma, USA. Vive a Londra, UK
Padiglione delle Arti Applicate
7. Özlem Altın
1977, Goch, Germania. Vive a Berlino, Germania
8. Marina Apollonio
1940, Trieste, Italia. Vive a Padova, Italia
9. Gertrud Arndt
1903, Ratibor (Racibórz), Impero Tedesco (attuale Polonia) – 2000, Darmstadt, Germania
10. Ruth Asawa
1926, Norwalk, USA – 2013, San Francisco, USA
11. Shuvinai Ashoona
1961, Kinngait. Vive a Kinngait, Nunavut
12. Belkis Ayón
1967 – 1999, L’Avana, Cuba
13. Firelei Báez
1981, Santiago de los Caballeros, Repubblica Dominicana. Vive a New York City, USA
14. Felipe Baeza
1987, Guanajuato, Messico. Vive a New York City, USA
15. Josephine Baker
1906, Saint Louis, USA – 1975, Parigi, Francia
16. Djuna Barnes
1892 – 1982, New York City, USA
17. Mária Bartuszová
1936, Praga, Cecoslovacchia (attuale Repubblica Ceca) – 1996, Košice, Slovacchia
18. Benedetta
1897, Roma, Italia – 1977, Venezia, Italia
19. Mirella Bentivoglio
1922, Klagenfurt, Austria – 2017, Roma, Italia
In collaborazione con Annalisa Alloatti
1926 – 2000, Torino, Italia
20. Merikokeb Berhanu
1977, Addis Abeba, Etiopia. Vive a Silver Spring, USA
21. Tomaso Binga
1931, Salerno, Italia. Vive a Roma, Italia
22. Cosima von Bonin
1962, Mombasa, Kenya. Vive a Colonia, Germania
23. Louise Bonnet
1970, Ginevra, Svizzera. Vive a Los Angeles, USA
24. Marianne Brandt
1893, Chemnitz, Germania – 1983, Kirchberg, Germania
25. Kerstin Brätsch
1979, Amburgo, Germania. Vive a New York City, USA e Berlino, Germania
26. Dora Budor
1984, Zagabria, Croazia. Vive a New York City, USA
27. Eglė Budvytytė
1981, Kaunas, Lituania. Vive a Vilnius, Lituania e Amsterdam, Paesi Bassi
In collaborazione con Marija Olšauskaitė e Julija Steponaitytė
1989, Vilnius. Vive a Vilnius, Lituania e New York City, USA
1992, Vilnius. Vive a Vilnius, Lituania e Amsterdam, Paesi Bassi
28. Liv Bugge
1974, Oslo. Vive a Oslo, Norvegia
29. Simnikiwe Buhlungu*
1995, Johannesburg. Vive a Johannesburg, Sudafrica e Amsterdam, Paesi Bassi
Biennale College Arte
30. Miriam Cahn
1949, Basilea, Svizzera. Vive a Stampa, Svizzera
31. Claude Cahun
1894, Nantes, Francia – 1954, Saint Helier, Jersey, UK
32. Elaine Cameron-Weir
1985, Red Deer, Canada. Vive a New York City, USA
33. Milly Canavero
1920 – 2010, Genova, Italia
34. Leonora Carrington
1917, Clayton-le-Woods, UK – 2011, Città del Messico, Messico
35. Regina Cassolo Bracchi
1894, Mede, Italia – 1974, Milano, Italia
36. Ambra Castagnetti*
1993, Genova, Italia. Vive a Milano, Italia
Biennale College Arte
37. Giulia Cenci
1988, Cortona. Vive a Cortona, Italia e Amsterdam, Paesi Bassi
38. Giannina Censi
1913, Milano, Italia – 1995, Voghera, Italia
39. Gabriel Chaile
1985, San Miguel de Tucumán, Argentina. Vive a Buenos Aires, Argentina e Lisbona, Portogallo
40. Ali Cherri
1976, Beirut, Libano. Vive a Parigi, Francia
41. Anna Coleman Ladd
1878, Bryn Mawr, USA – 1939, Santa Barbara, USA
42. Ithell Colquhoun
1906, Shillong, India – 1988, Lamorna, UK
43. Myrlande Constant
1968, Port-au-Prince. Vive a Port-au-Prince, Haiti
44. June Crespo
1982, Pamplona, Spagna. Vive a Bilbao, Spagna
45. Dadamaino
1930 – 2004, Milano, Italia
46. Noah Davis
1983, Seattle, USA – 2015, Ojai, USA
47. Lenora de Barros
1953, San Paolo. Vive a San Paolo, Brasile
48. Valentine de Saint-Point
1875, Lione, Francia – 1953, Il Cairo, Egitto
49. Lise Deharme
1898, Parigi, Francia – 1980, Neuilly-sur-Seine, Francia
50. Sonia Delaunay
1885, Odessa, Impero Russo (attuale Ucraina) – 1979, Parigi, Francia
51. Agnes Denes
1931, Budapest, Ungheria. Vive a New York City, USA
52. Maya Deren
1917, Kiev, Ucraina – 1961, New York City, USA
53. Lucia Di Luciano
1933, Siracusa, Italia. Vive a Formello, Italia
54. Ibrahim El-Salahi
1930, Omdurman, Sudan. Vive a Oxford, UK
55. Sara Enrico
1979, Biella, Italia. Vive a Torino, Italia
56. Chiara Enzo
1989, Venezia. Vive a Venezia, Italia
57. Andro Eradze*
1993, Tbilisi. Vive a Tbilisi, Georgia
Biennale College Arte
58. Jaider Esbell
1979, Normandia, Brasile – 2021, São Sebastião, Brasile
59. Jana Euler
1982, Friedberg, Germania. Vive a Francoforte, Germania e Bruxelles, Belgio
60. Minnie Evans
1892, Long Creek, USA – 1987, Wilmington, USA
61. Alexandra Exter
1882, Białystok, Impero Russo (attuale Polonia) – 1949, Fontenay-aux-Roses, Francia
62. Jadé Fadojutimi
1993, Londra. Vive a Londra, UK
63. Jes Fan
1990, Scarborough, Canada. Vive a New York City, USA e Hong Kong
64. Safia Farhat
1924 – 2004, Radès, Tunisia
65. Simone Fattal
1942, Damasco, Siria. Vive a Parigi ed Erquy, Francia
66. Célestin Faustin
1948, Lafond, Haiti – 1981, Pétion-Ville, Haiti
67. Leonor Fini
1907, Buenos Aires, Argentina – 1996, Parigi, Francia
68. Elsa von Freytag-Loringhoven
1874, Swinemünde (Świnoujście), Impero Tedesco (attuale Polonia) – 1927, Parigi, Francia
69. Katharina Fritsch
1956, Essen, Germania. Vive a Wuppertal e Düsseldorf, Germania
70. Ilse Garnier
1927, Kaiserslautern, Germania – 2020, Saisseval, Francia
71. Aage Gaup
1943, Børselv, Sápmi/Norvegia Settentrionale – 2021, Karasjok, Sápmi/Norvegia Settentrionale
72. Linda Gazzera
1890, Roma, Italia – 1942, San Paolo, Brasile
73. Ficre Ghebreyesus
1962, Asmara, Eritrea – 2012, New Haven, USA
74. Elisa Giardina Papa
1979, Medicina, Italia. Vive a New York City, USA e Palermo, Italia
75. Roberto Gil de Montes
1950, Guadalajara, Messico. Vive a La Peñita de Jaltemba, Messico
76. Nan Goldin
1953, Washington, D.C., USA. Vive a New York City, USA
77. Jane Graverol
1905, Ixelles, Belgio – 1984, Fontainebleau, Francia
78. Laura Grisi
1939, Rodi, Grecia – 2017, Roma, Italia
79. Karla Grosch
1904, Weimar, Germania – 1933, Tel Aviv, Palestina Mandataria (attuale Israele)
80. Robert Grosvenor
1937, New York City, USA. Vive a East Patchogue, USA
81. Aneta Grzeszykowska
1974, Varsavia. Vive a Varsavia, Polonia
82. Sheroanawe Hakihiiwe
1971, Sheroana, Venezuela. Vive a Mahekototeri e Caracas, Venezuela
83. Florence Henri
1893, New York City, USA – 1982, Compiègne, Francia
84. Lynn Hershman Leeson
1941, Cleveland, USA. Vive a San Francisco, USA
85. Charline von Heyl
1960, Magonza, Germania. Vive a New York City e Marfa, USA
86. Hannah Höch
1889, Gotha, Germania – 1978, Berlino, Germania
87. Jessie Homer French
1940, New York City, USA. Vive a Mountain Center, USA
88. Rebecca Horn
1944, Michelstadt, Germania. Vive a Odenwald, Germania
89. Georgiana Houghton
1814, Las Palmas, Isole Canarie, Spagna – 1884, Londra, UK
90. Sheree Hovsepian
1974, Esfahan, Iran. Vive a New York City, USA
91. Tishan Hsu
1951, Boston, USA. Vive a New York City, USA
92. Marguerite Humeau
1986, Cholet, Francia. Vive a Londra, UK
93. Jacqueline Humphries
1960, New Orleans, USA. Vive a New York City, USA
94. Kudzanai-Violet Hwami*
1993, Gutu, Zimbabwe. Vive a Londra, UK
Biennale College Arte
95. Tatsuo Ikeda
1928, Saga, Giappone – 2020, Tokyo, Giappone
96. Saodat Ismailova
1981, Tashkent. Vive a Tashkent, Uzbekistan e Parigi, Francia
97. Aletta Jacobs
1854, Sappemeer, Paesi Bassi – 1929, Baarn, Paesi Bassi
98. Geumhyung Jeong
1980, Seul. Vive a Seul, Corea del Sud
99. Charlotte Johannesson
1943, Malmö, Svezia. Vive a Skanör, Svezia
100. Loïs Mailou Jones
1905, Boston, USA – 1998, Washington, D.C., USA
101. Jamian Juliano-Villani
1987, Newark, USA. Vive a New York City, USA
102. Birgit Jürgenssen
1949 – 2003, Vienna, Austria
103. Ida Kar
1908, Tambov, Russia – 1974, Londra, UK
104. Allison Katz
1980, Montréal, Canada. Vive a Londra, UK
105. Bronwyn Katz
1993, Kimberley, Sudafrica. Vive a Johannesburg, Sudafrica
106. Kapwani Kiwanga
1978, Hamilton, Canada. Vive a Parigi, Francia
107. Kiki Kogelnik
1935, Graz, Austria – 1997, Vienna, Austria
108. Barbara Kruger
1945, Newark, USA. Vive a Los Angeles, USA
109. Tetsumi Kudo
1935, Osaka, Giappone – 1990, Tokyo, Giappone
110. Gabrielle L’Hirondelle Hill
1979, Comox, Canada. Vive nei territori non ceduti delle Prime Nazioni Musqueam, Squamish e Tsleil-Waututh
111. Louise Lawler
1947, Bronxville, USA. Vive a New York City, USA
112. Carolyn Lazard
1987, Upland, USA. Vive a New York City e Filadelfia, USA
113. Mire Lee
1988, Seul, Corea del Sud. Vive ad Amsterdam, Paesi Bassi
114. Simone Leigh
1967, Chicago, USA. Vive a New York City, USA
115. Hannah Levy
1991, New York City. Vive a New York City, USA
116. Tau Lewis
1993, Toronto, Canada. Vive a New York City, USA
117. Shuang Li
1990, Monti Wuyi, Cina. Vive a Berlino, Germania e Ginevra, Svizzera
118. Liliane Lijn
1939, New York City, USA. Vive a Londra, UK
119. Candice Lin
1979, Concord, USA. Vive a Los Angeles, USA
120. Mina Loy
1882, Londra, UK – 1966, Aspen, USA
121. Antoinette Lubaki
1895, Bukama, Stato Libero del Congo (attuale Repubblica Democratica del Congo) – ?
122. LuYang
1984, Shanghai. Vive a Shanghai, Cina
123. Zhenya Machneva
1988, Leningrado (attuale San Pietroburgo), Russia. Vive a San Pietroburgo, Russia
124. Baya Mahieddine
1931, Fort de l’Eau (attuale Bordj El Kiffan), Algeria – 1998, Blida, Algeria
125. Maruja Mallo
1902, Viveiro, Spagna – 1995, Madrid, Spagna
126. Joyce Mansour
1928, Bowden, UK – 1986, Parigi, Francia
127. Britta Marakatt-Labba
1951, Idivuoma, Sápmi/Svezia Settentrionale. Vive a Övre Soppero, Sápmi/Svezia Settentrionale
128. Diego Marcon
1985, Busto Arsizio, Italia. Vive a Milano, Italia
129. Sidsel Meineche Hansen
1981, Ry, Danimarca. Vive a Londra, UK
130. Maria Sibylla Merian
1647, Francoforte sul Meno, Libera Città Imperiale del Sacro Romano Impero (attuale Germania) – 1717, Amsterdam, Repubblica Olandese (attuali Paesi Bassi)
131. Vera Molnár
1924, Budapest, Ungheria. Vive a Parigi, Francia
132. Delcy Morelos
1967, Tierralta, Colombia. Vive a Bogotà, Colombia
133. Sister Gertrude Morgan
1900, LaFayette, USA – 1980, New Orleans, USA
134. Sandra Mujinga
1989, Goma, Repubblica Democratica del Congo. Vive a Oslo, Norvegia e Berlino, Germania
135. Mrinalini Mukherjee
1949, Bombay (attuale Mumbai), India – 2015, Nuova Delhi, India
136. Nadja
1902, Saint-André-lez-Lille, Francia – 1941, Bailleul, Francia
137. Louise Nevelson
1899, Perejaslav, Governatorato di Poltava dell’Impero Russo (attuale Ucraina) – 1988, New York City, USA
138. Amy Nimr
1898, Il Cairo, Egitto – 1974, Parigi, Francia
139. Magdalene Odundo
1950, Nairobi, Kenya. Vive a Farnham, UK
140. Precious Okoyomon
1993, Londra, UK. Vive a New York City, USA
141. Meret Oppenheim
1913, Berlino, Germania – 1985, Basilea, Svizzera
142. Ovartaci
1894, Ebeltoft, Danimarca – 1985, Risskov, Danimarca
143. Virginia Overton
1971, Nashville, USA. Vive a New York City, USA
144. Akosua Adoma Owusu
1984, Alexandria, USA. Vive a New York City e Cambridge, USA
145. Prabhakar Pachpute
1986, Sasti, India. Vive a Pune, India
146. Eusapia Palladino
1854, Minervino Murge, Regno delle Due Sicilie (attuale Italia) – 1918, Napoli, Italia
147. Violeta Parra
1917, San Fabián de Alico, Cile – 1967, Santiago, Cile
148. Rosana Paulino
1967, San Paolo. Vive a San Paolo, Brasile
149. Valentine Penrose
1898, Mont-de-Marsan, Francia – 1978, Chiddingly, UK
150. Elle Pérez
1989, New York City. Vive a New York City, USA
151. Sondra Perry
1986, Perth Amboy, USA. Vive a Newark, USA
152. Solange Pessoa
1961, Ferros, Brasile. Vive a Belo Horizonte, Brasile
153. Thao Nguyen Phan
1987, Ho Chi Minh. Vive a Ho Chi Minh, Vietnam
154. Julia Phillips
1985, Amburgo, Germania. Vive a Chicago, USA e Berlino, Germania
155. Joanna Piotrowska
1985, Varsavia. Vive a Varsavia, Polonia e Londra, UK
156. Alexandra Pirici
1982, Bucarest. Vive a Bucarest, Romania
157. Anu Põder
1947, Kanepi, Estonia – 2013, Tallinn, Estonia
158. Gisèle Prassinos
1920, Costantinopoli (attuale Istanbul), Impero Ottomano (attuale Turchia) – 2015, Parigi, Francia
159. Christina Quarles
1985, Chicago, USA. Vive a Los Angeles, USA
160. Rachilde
1860, Cros, Francia – 1953, Parigi, Francia
161. Janis Rafa
1984, Atene. Vive ad Atene, Grecia e Amsterdam, Paesi Bassi
162. Alice Rahon
1904, Chenecey-Buillon, Francia – 1987, Città del Messico, Messico
163. Carol Rama
1918 – 2015, Torino, Italia
164. Paula Rego
1935, Lisbona, Portogallo. Vive a Londra, UK
165. Edith Rimmington
1902, Leicester, UK – 1986, Bexhill-on-Sea, UK
166. Enif Robert
1886, Prato, Italia – 1974, Bologna, Italia
167. Luiz Roque
1979, Cachoeira do Sul, Brasile. Vive a San Paolo, Brasile
168. Rosa Rosà
1884, Vienna, Austria – 1978, Roma, Italia
169. Niki de Saint Phalle
1930, Neuilly-sur-Seine, Francia – 2002, La Jolla, USA
170. Giovanna Sandri
1923 – 2002, Roma, Italia
171. Pinaree Sanpitak
1961, Bangkok. Vive a Bangkok, Tailandia
172. Aki Sasamoto
1980, Kanagawa, Giappone. Vive a New York City, USA
173. Augusta Savage
1892, Green Cove Springs, USA – 1962, New York City, USA
174. Lavinia Schulz e Walter Holdt
1896, Lübben (Spreewald), Germania – 1924, Amburgo, Germania
1899 – 1924, Amburgo, Germania
175. Lillian Schwartz
1927, Cincinnati, USA. Vive a New York City, USA
176. Amy Sillman
1955, Detroit, USA. Vive a New York City, USA
177. Elias Sime
1968, Addis Abeba. Vive ad Addis Abeba, Etiopia
178. Marianna Simnett
1986, Londra, UK. Vive a Berlino, Germania
179. Hélène Smith
1861, Martigny, Svizzera – 1929, Ginevra, Svizzera
180. Sable Elyse Smith
1986, Los Angeles, USA. Vive a New York City, USA
181. Teresa Solar
1985, Madrid. Vive a Madrid, Spagna
182. Mary Ellen Solt
1920, Gilmore City, USA – 2007, Santa Clarita, USA
183. P. Staff
1987, Bognor Regis, UK. Vive a Londra, UK e Los Angeles, USA
184. Sophie Taeuber-Arp
1889, Davos, Svizzera – 1943, Zurigo, Svizzera
185. Toshiko Takaezu
1922, Pepeekeo, USA – 2011, Honolulu, USA
186. Emma Talbot
1969, Stourbridge, UK. Vive a Londra, UK
187. Dorothea Tanning
1910, Galesburg, USA – 2012, New York City, USA
188. Bridget Tichenor
1917, Parigi, Francia – 1990, Città del Messico, Messico
189. Tecla Tofano
1927, Napoli, Italia – 1995, Caracas, Venezuela
190. Josefa Tolrà
1880 – 1959, Cabrils, Spagna
191. Tourmaline
1983, Boston, USA. Vive a New York City, USA
192. Toyen
1902, Praga, Impero Austro-Ungarico (attuale Repubblica Ceca) – 1980, Parigi, Francia
193. Rosemarie Trockel
1952, Schwerte, Germania. Vive a Berlino, Germania
194. Wu Tsang
1982, Worcester, USA. Vive a Zurigo, Svizzera
195. Kaari Upson
1970, San Bernardino, USA – 2021, New York City, USA
196. Andra Ursuţa
1979, Salonta, Romania. Vive a New York City, USA
197. Grazia Varisco
1937, Milano. Vive a Milano, Italia
198. Remedios Varo
1908, Anglès, Spagna – 1963, Città del Messico, Messico
199. Sandra Vásquez de la Horra
1967, Viña del Mar, Cile. Vive a Berlino, Germania
200. Marie Vassilieff
1884, Smolensk, Russia – 1957, Nogent-sur-Marne, Francia
201. Cecilia Vicuña
1948, Santiago, Cile. Vive a New York City, USA
202. Nanda Vigo
1936 – 2020, Milano, Italia
203. Marianne Vitale
1973, East Rockaway, USA. Vive a New York City, USA
204. Raphaela Vogel
1988, Norimberga, Germania. Vive a Berlino, Germania
205. Meta Vaux Warrick Fuller
1877, Filadelfia, USA – 1968, Framingham, USA
206. Laura Wheeler Waring
1887, Hartford, USA – 1948, Filadelfia, USA
207. Ulla Wiggen
1942, Stoccolma. Vive a Stoccolma, Svezia
208. Mary Wigman
1886, Hannover, Germania – 1973, Berlino, Germania
209. Müge Yilmaz
1985, Istanbul, Turchia. Vive ad Amsterdam, Paesi Bassi
210. Frantz Zéphirin
1968, Cap-Haïtien, Haiti. Vive a Port-au-Prince, Haiti
211. Zheng Bo
1974, Pechino, Cina. Vive sull’isola di Lantau, Hong Kong
212. Unica Zürn
1916, Berlino, Germania – 1970, Parigi, Francia
213. Portia Zvavahera
1985, Harare. Vive ad Harare, Zimbabwe
Di seguito i padiglioni nazionali di cui è stata già data comunicazione.
Argentina
Artista: Mónica Heller
A cura di: Alejo Ponce de León
Luogo: Arsenale
Australia
Artista: Marco Fusitano
A cura di: Alexie Glass-Kantor
Austria
Artisti: Ashley Hans Scheirl, Jakob Lena Knebl
A cura di: Alexie Glass-Kantor
Luogo: Giardini
Belgio
Artista: Francis Alÿs
A cura di: Hilde Teerlinck
Luogo: Giardini
Brasile
Artista: Jonathas de Andrade
A cura di: Jacopo Crivelli Visconti, José Olympio da Veiga Pereira
Luogo: Giardini
Canada
Artista: Stan Douglas
A cura di: Reid Shier
Luogo: Giardini
Catalogna
Artista: Lara Fluxà
A cura di: Oriol Fondevila
Luogo: encore non connu
Cile
Artisti: Ariel Bustamante, Carla Macchiavello, Alfredo Thiermann, Dominga Sotomayor
A cura di: Camila Marambio
Luogo: Arsenale
Croazia
Artista: Tomo Savic-Gecan
A cura di: Elena Filipovic
Luogo: Différents Luogox
Danimarca
Artista: Uffe Isolotto
A cura di: Jacon Lillemose
Luogo: Giardini
Emirati Arabi Uniti
Artista: Mohamed Ahmed Ibrahim
A cura di: Maya Allison
Luogo: Arsenale
Estonia
Artisti: Kristina Norman, Bita Razavi
A cura di: Corina L. Apostol, Maria Arusoo
Luogo: Giardini
Filippine
Artisti: Gerardo Tan, Felicidad A. Prudente, Sammy Buhle
A cura di: Yael Buencamino Borromeo, Arvin Jason Flores
Luogo: Arsenale
Finlandia
Artista: Pilvi Takala
A cura di: Christina Li
Luogo: Giardini
Francia
Artista: Zineb Sedira
A cura di: Yasmina Reggad, Sam Bardaouil Till Fellrath
Luogo: Giardini
Germania
Artista: Maria Eichhorn
A cura di: Yilmaz Dziewior
Luogo: Giardini
Giappone
Artista: Dumb Type
A cura di: nc
Luogo: Giardini
Ghana
Artisti: Na Chainkua Reindorf, Afroscope, Diego Araúja
A cura di: Nana Oforiatta Ayim
Luogo: TBD
Gran Bretagna
Artista: Sonia Boyce
A cura di: nb
Luogo: Giardini
Hong Kong
Artista: Angela Su
A cura di: Freya Chou
Luogo: Campo della Tana, Castello
Irlanda
Artista: Niamh O’Malley
A cura di: Clíodhna Shaffrey, Michael Hill
Luogo: Arsenale
Islanda
Artista: Sigurdur Gudjonsson
A cura di: Mónica Bello
Luogo: Arsenale
Israele
Artista: Ilit Azoulay
A cura di: Shelley Harten
Luogo: Giardini
Italia
Artist: Gian Maria Tosatti
A cura di: Eugenio Viola
Luogo: Arsenale
Lussemburgo
Artista: Tina Gillen
A cura di: Christophe Gallois
Luogo: Arsenale
Malta
Artisti: Brian Schembri, Giuseppe Schembri Bonaci, Arcangelo Sassolino
A cura di: Keith Sciberras, Jeffrey Uslip
Luogo: Arsenale
Nuova Zelanda
Artista: Yuki Kihara
A cura di: Caren Rangi, Natalie King
Luogo: Arsenale
Oman
Artisti: Anwar Sonya, Hassen Meer, Budoor Al Riyami, Radhika Khimji, Raiya Al Rawahi
A cura di: Sayyid Saeed Al Busaidi, Aisha Stoby
Luogo: Arsenale
Paesi Bassi
Artista: Melanie Bonajo
A cura di: Orlando Maaike Gouwenberg, Geir Haraldseth, Soraya Pol
Luogo: Chiesetta della Misericordia
Paesi Nordici (Norvegia, Svezia e Finlandia)
Artisti: Pauliina Feodoroff, Máret Ánne Sara, Anders Sunna
A cura di: Katya García-Antón, Liisa-Rávná Finbog, Beaska Niillas
Luogo: Giardini
Polonia
Artista: Małgorzata Mirga-Tas
A cura di: Wojciech Szymański, Joanna Warsza
Luogo: Giardini
Portogallo
Artista: Pedro Neves Marques
A cura di: João Mourão, Luís Silva
Luogo: Palais Franchetti
Russia
Artisti: Kirill Savchenkov, Alexandra Sukhareva
A cura di: Raimundas Malašauskas
Luogo: Giardini
Scozia
Artista: Alberta Whittle
A cura di: non connu
Luogo: Arsenale Docks Cantieri Cucchini
Serbia
Artista: Vladimir Nikolic
A cura di: Biljana Ciric
Luogo: Giardini
Spagna
Artista: Ignasi Aballí
A cura di: Beatriz Espejo
Luogo: Giardini
Stati Uniti
Artista: Simone Leigh
A cura di: Jill Medvedow, Eva Respini
Luogo: Giardini
Singapore
Artista: Shubigi Rao
A cura di: Ute Meta Bauer, Rosa Daniel
Luogo: Arsenale
Svizzera
Artista: Latifa Echakhch
A cura di: Alexandre Babel, Francesco Stocchi
Luogo: Giardini
Taiwan
Artista: Sakuliu
A cura di: Patrick Flores
Luogo: Palazzo delle Prigioni
Turchia
Artista: Füsun Onur
A cura di: Bige örer
Luogo: Arsenale
Ungheria
Artista: Zsófia Keresztes
A cura di: Mónika Zsikla
Luogo: Giardini
Zimbabwe
Artisti: Wallen Mapondera, Ronald Muchatuta, Kresiah Mukwazhi, Terrence Musekiwa
A cura di: Fadzai Muchemwa
La Biennale 2022 sarà contro l'idea di uomo rinascimentale. 213 artisti di cui 191 donne |