S’intitola Christo. Walking on the water ed è il film che porta al cinema The Floating Piers, l’opera che Christo realizzò nel 2016 sul Lago d’Iseo: il documentario, che fa parte della serie I Wonder Stories, è diretto da Andrey Paounov, è prodotto da Unipol Biografilm Collection, è realizzato in collaborazione con Biografilm Festival – International Celebration of Lives, Regione Emilia-Romagna, Unipol Gruppo, Sky Arte HD, Radio2 e MYmovies.it, e arriverà nelle sale italiane dal 16 al 19 giugno (il 16, peraltro, ci sarà la presentazione ufficiale al Biografilm Festival – International Celebration of Lives di Bologna).
Walking on the water racconta la realizzazione di The Floating Piers da parte di Christo (Gabrovo, 1935): l’artista bulgaro aveva concepito l’opera decenni prima assieme alla moglie Jeanne-Claude Denat de Guillebon (Casablanca, 1935 - New York, 2009), nutrendo il desiderio di dar vita a un ponte galleggiante capace di unire le sponde del lago. “Dieci anni dopo la scomparsa della moglie e partner artistica Jeanne-Claude”, si legge nella sinossi del film, “Christo realizza The Floating Piers, un progetto che avevano concepito insieme molti anni prima, un ponte galleggiante che univa le sponde del lago d’Iseo. CHRISTO - Walking on Water presenta la costruzione di una delle opere d’arte più grandiose che siano mai state realizzate. Sullo sfondo di questa epica follia e memorabile follia – le complesse trattative a metà fra arte e politica, le sfide ingegneristiche, le imprese logistici, per non parlare della pura forza della natura, illustrata da panorami mozzafiato – vediamo dispiegarsi il sogno di un artista e ci avviciniamo all’uomo che lo insegue: Christo”.
Christo e Jeanne-Claude avevano pensato per la prima volta a un ponte galleggiante nel 1969, quando proposero il progetto per il Rio de la Plata in Argentina, senza però ottenere successo. Poca fortuna ebbe anche The Daiba Project, passerelle galleggianti ideate nel 1996 e pensate per unire due isole nella baia di Tokyo: anche in questo caso l’opera non fu realizzata. Il sogno di Christo e Jeanne-Claude cominciò a prender forma nel 2014, quando l’artista visitò, assieme al suo team, i laghi del nord Italia, trovando che il Lago d’Iseo fosse adatto al progetto. Trovata accoglienza e collaborazione da parte delle autorità italiane, si passò alle fasi realizzative: il progetto avrebbe incluso 3 chilometri di passerelle galleggianti e 2,5 chilometri di strade pedonali coperte di tessuto. I test cominciarono in Germania nell’estate del 2014, e nel febbraio dell’anno successivo il direttore delle operazioni, Vladimir Yavachev, diede vita a un test a grandezza naturale sul mar Nero, finché nell’aprile del 2015 arrivò l’approvazione definitiva delle autorità italiane. Nella primavera dello stesso anno cominciò la fabbricazione delle varie componenti del progetto, che furono assemblate nell’inverno del 2015. I lavori proseguirono fino alla primavera del 2016 finché, il 15 giugno, le passerelle cominciarono a essere interamente coperte di tessuto Dahlia giallo. Il 18 giugno The Floating Piers poté finalmente aprire al pubblico e rimanere aperto fino al 3 luglio: sarebbe stato percorso da 1,2 milioni di visitatori.
“Sono sempre stato affascinato dalla visione intransigente di Christo e Jeanne-Claude su come l’arte dovrebbe essere concepita, finanziata e prodotta - in totale indipendenza e con il solo scopo di ricercare la gioia e la bellezza delle cose”, dichiara il regista Paounov. “Indipendentemente da come il pubblico ha vissuto o spiegato un’installazione di migliaia di palloncini colorati, di innumerevoli ombrelli in Giappone e in California o l’involucro del Reichstag, queste alla fine sono opere che si basano sulla visione onirica di artisti con una dedizione e un senso dell’estetica unici”. Paonuov ha lavorato sul documentario per diciotto mesi, afferma, “rimanendo in contatto quotidiano con il protagonista, che ha lavorato (e in questo caso s’intende vissuto) su diverse storie in fase di montaggio. Quindi il materiale video che avevo a mia disposizione, benché girato in passato, è diventato quello con cui ho delineato il ritratto di Christo e del suo lavoro, iniziando a capirlo fin dalle nostre interazioni quotidiane. Durante il processo, ho continuato la mia ricerca, dai video su YouTube e filmati fatti con la smartphone e pubblicati dai turisti e passanti, fino a riprendere in mano tutto il materiale aggiuntivo. Christo è uno dei personaggi su cui si possono trovare più informazioni dei nostri tempi, quindi l’abilità richiesta in questo caso non era tanto di catturare la sua immagine, ma di scolpirla. Questo è stato un bel punto di partenza - e di liberazione - dal processo dei miei film precedenti, in cui avevo il pieno controllo su tutto, dall’ideazione fino al prodotto finale. Ma fa riflettere anche sui tempi in cui viviamo, dove l’informazione nella sua forma grezza abbonda e la sfida diventa trasformarla in qualcosa di autentico. La mia conclusione personale su questa esperienza è che per Christo l’arte è un processo, non un risultato finale. The Floating Piers è la ciliegina sulla torta, ma la vera eccitazione viene dall’immaginare le possibilità, superare la burocrazia, domare le forze della natura. Il titolo del film, Christo. Walking on Water ha un doppio significato. È un riferimento all’esperienza offerta da The Floating Piers, ma rappresenta anche il mio obiettivo finale: realizzare un film che possa offrire a ogni spettatore l’opportunità di camminare sulle orme di Christo e della sua creazione”.
Christo e la moglie Jeanne-Claude hanno creato alcune delle opere più originali e visivamente emozionanti del ventesimo e ventunesimo secolo. I due artisti hanno iniziato a collaborare nel 1961. I loro progetti su larga scala includono Wrapped Coast, Little Bay, Australia (1968–69); Valley Curtain, Rifle, Colorado (1970–72); Running Fence, Sonoma e Marin Counties, California (1972–76); Surrounded Islands, Biscayne Bay, Florida (1980–83); The Pont Neuf Wrapped, Parigi (1975–85); The Umbrellas, Giappone–USA (1984–91); Wrapped Reichstag, Berlino (1971–95); Wrapped Trees, Riehen, Svizzera (1997–98); The Gates, Central Park, New York (1979–2005); The Floating Piers, Lago d’Iseo (2014–16). Il loro lavoro viene illustrato in vari musei e gallerie in tutto il mondo, tra cui i musei Guggenheim e Metropolitan di New York, la Tate di Londra e il Centre Pompidou di Parigi.
Andrey Paonuov è uno scrittore e regista bulgaro, noto per i suoi film non-fiction, tra cui Georgi and the Butflies (vincitore del Silver Wolf, IDFA 2004), The Mosquito Problem e Other Stories (Settimana della critica di Cannes 2007) e The Boy Who Was King (presentato al Toronto International Film Fesival). I suoi film sono stati proiettati in oltre 150 festival internazionali e hanno ricevuto più di 40 premi. Attualmente è in fase pre-produzione il suo primo lungometraggio, January.
I pontili galleggianti di Christo sul Lago d'Iseo sbarcano al cinema. Walking on the water nelle sale a giugno |