Chemnitz è capitale europea della cultura 2025: il programma della città, cosa vedere


La città di Chemnitz, ex cuore industriale della Sassonia, è la Capitale Europea della Cultura 2025 e propone un programma con oltre 1000 eventi e 150 progetti. Chemnitz e la sua regione celebrano tradizioni, innovazione e comunità, tra arte contemporanea, storia industriale e nuove prospettive per il futuro.

Nel 2025, la città di Chemnitz, in Germania, sarà la Capitale europea della cultura, un titolo prestigioso che segna l’inizio di una trasformazione profonda per questa ex città industriale, terza città più popolosa del Land della Sassonia dopo Lipsia e Dresda, e la regione circostante. La città e le sue 38 località limitrofe, dai Monti Metalliferi alla regione di Zwickau, presenteranno un programma di oltre 1000 eventi e 150 progetti che coinvolgeranno artisti, istituzioni e comunità provenienti da 40 Paesi. Un’occasione per riscoprire il passato, celebrare il presente e immaginare il futuro attraverso il motto C THE UNSEEN, che invita a esplorare ciò che è ancora nascosto, visibile solo agli occhi di chi è pronto a cercare.

L’inaugurazione ufficiale di Chemnitz 2025 avrà luogo il 18 gennaio 2025 con un festival di strada che trasformerà il centro della città in un vivace palcoscenico di attività e celebrazioni. Da quel momento, Chemnitz e la sua regione si proporranno come meta imprescindibile per chi desidera vivere un’esperienza culturale unica, scoprendo luoghi sconosciuti e tradizioni dimenticate, ma anche esplorando nuove forme di creatività e innovazione.

Fete de la Musique di Chemnitz nell'estate 2024. Foto: Peter Rossner
Fete de la Musique di Chemnitz nell’estate 2024. Foto: Peter Rossner
Piazza del teatro di Chemnitz con (da sinistra a destra) le collezioni d'arte comunali di Chemnitz, l'opera dei teatri comunali, la chiesa di San Pietro e l'hotel Chemnitzer Hof. Foto: Nasser Hashemi
Piazza del teatro di Chemnitz con (da sinistra a destra) le collezioni d’arte comunali di Chemnitz, l’opera dei teatri comunali, la chiesa di San Pietro e l’hotel Chemnitzer Hof. Foto: Nasser Hashemi

Un programma per tutti

Il calendario di Chemnitz 2025 spazia tra festival, mostre, concerti, spettacoli teatrali, eventi sportivi e appuntamenti enogastronomici. Dall’arte contemporanea ai tesori storici della cultura industriale, fino alle celebrazioni natalizie che illumineranno l’intera regione, il programma punta a coinvolgere tanto la popolazione locale quanto i visitatori internazionali. Tre i temi: il percorso artistico e scultoreo Purple Path, la cultura industriale e la tradizione nel paese delle meraviglie invernali.

La conclusione ufficiale è prevista il 29 novembre 2025, con l’apertura del tradizionale mercatino di Natale, famoso per la maestosa piramide di Natale alta quasi 20 metri, simbolo di una tradizione che si rinnova ogni anno. Durante l’Avvento, l’intera regione si trasforma in un paese delle meraviglie invernali, offrendo un’atmosfera unica grazie a decorazioni tipiche come gli archi di candele e gli schiaccianoci, che adornano le case dei villaggi.

Stadthalle di Chemnitz e il Congress Hotel nel centro della città. Foto: Ernesto Uhlmann
Stadthalle di Chemnitz e il Congress Hotel nel centro della città. Foto: Ernesto Uhlmann
Teatro dell'opera di Chemnitz sulla piazza del teatro. Foto: Nasser Hashemi
Teatro dell’opera di Chemnitz sulla piazza del teatro. Foto: Nasser Hashemi

Arte contemporanea e legami col territorio: il Purple Path

Il progetto più ambizioso di Chemnitz 2025 è il sopra citato Purple Path, un percorso artistico che attraversa tutta la regione, trasformando gli spazi pubblici in una galleria a cielo aperto. Rinominati artisti nazionali e internazionali, tra cui Alice Aycock, Sean Scully, Bettina Pousttchi, Jay Gard, Tony Cragg, Friedrich Kunath e Nevin Aladağ, hanno creato installazioni che dialogano con il paesaggio circostante, raccontando storie che uniscono passato, presente e futuro.

Un esempio emblematico è l’opera 7 Colours for a Chimney di Daniel Buren, un imponente camino illuminato che simboleggia il legame tra tradizione industriale e innovazione culturale. Il Purple Path vuole non solo valorizzare il patrimonio artistico della regione, ma rafforzare il legame tra la città e le sue comunità rurali, sottolineando l’importanza della collaborazione tra centro e periferia.

Monumento a Karl Marx di Chemnitz dell'artista Lew Kerbel. Foto: Ernesto Uhlmann
Monumento a Karl Marx di Chemnitz dell’artista Lew Kerbel. Foto: Ernesto Uhlmann

Una città forgiata dalla cultura industriale

Chemnitz è stata a lungo un simbolo della cultura industriale tedesca, e ancora oggi detiene un patrimonio di edifici e monumenti che testimoniano la sua storia produttiva. Nessun’altra città in Germania possiede un numero maggiore di monumenti industriali. Questi spazi sono oggi reinterpretati e trasformati in musei, teatri e luoghi di incontro, dimostrando come l’eredità industriale possa essere un motore di rinascita culturale.

Chemnitz 2025 è anche un laboratorio di sperimentazione sociale e urbana. Il progetto #3000Garages, ad esempio, punta a trasformare 3000 garage costruiti durante l’epoca della DDR in spazi creativi e culturali. Questi luoghi, un tempo utilizzati per parcheggiare auto o come rifugi personali, diventano oggi punti di incontro per laboratori, festival e attività artistiche.

Anche gli spazi pubblici si rinnovano grazie a progetti come il Garage-Campus, realizzato in un ex deposito di tram, e la Stadtwirtschaft, un’area che ha trasformato un vecchio impianto di pulizia in un centro di aggregazione. Ogni intervento è stato sviluppato ascoltando le esigenze della comunità, creando un senso di appartenenza e partecipazione tra i cittadini. Da sottolineare anche la riqualificazione della Hartmannfabrik, la sede principale di Chemnitz 2025, la realizzazione di un nuovo parco di quartiere su un’ex area ferroviaria e lo sviluppo di una nuova zona fieristica in un’area rurale. Tutti questi progetti condividono un elemento fondamentale: sono stati ideati tenendo conto delle proposte e dei bisogni espressi dai futuri utilizzatori, coinvolti attraverso diverse modalità partecipative.

Cultura industriale di Chemnitz con lo storico mercato coperto e il fiume Chemnitz. Foto: Ernesto Uhlmann
Cultura industriale di Chemnitz con lo storico mercato coperto e il fiume Chemnitz. Foto: Ernesto Uhlmann
Stadtbad di Chemnitz. Foto: Ernesto Uhlmann
Stadtbad di Chemnitz. Foto: Ernesto Uhlmann

Il patrimonio culturale di Chemnitz

In città ci sono anche capolavori dell’Art Nouveau fino ad arrivare al modernismo della Germania dell’Est. Il programma della Capitale della Cultura può dunque contare su un’infrastruttura culturale forte e consolidata. Tra i luoghi da visitare figurano musei acclamati come il Kunstsammlungen Chemnitz, che si è fatto conoscere con le favolose mostre su Edvard Munch, Pablo Picasso e Andy Warhol, e il Museo statale di archeologia, che presenta reperti databili fino a 300.000 anni fa. Il Teatro di Chemnitz ospita un’orchestra filarmonica e mette in scena un mix di opera, opere teatrali, balletto e teatro di marionette. È rinomato ben oltre la regione per la sua qualità artistica.

Il Museo Ferroviario della Sassonia e il Museo dell’Industria fanno rivivere le forze creative che hanno plasmato la storia industriale della città e della regione. Gli eccezionali edifici in stile art nouveau e Bauhaus illustrano l’apertura della regione verso l’architettura innovativa. Accanto alle istituzioni culturali tradizionali, si è sviluppata una vivace sottocultura che si esprime in una grande varietà di modi.

Il direttore commerciale di Chemnitz 2025 GmbH, Andrea Pier, sottolinea l’importanza del progetto come motore di cambiamento economico e culturale: “ha un immenso significato economico e politico-culturale per Chemnitz e per l’intera regione. Non si tratta solo di presentare la diversità culturale, ma anche di creare strutture a lungo termine che rafforzino in modo sostenibile il potenziale economico della regione. Investendo nella cultura, sviluppiamo nuove prospettive per una città in cui valga la pena vivere".

L'ex centrale termoelettrica di Chemnitz Nord, il dipinto colorato è un'opera d'arte dell'artista francese Daniel Buren. Foto: Johannes Richter
L’ex centrale termoelettrica di Chemnitz Nord, il dipinto colorato è un’opera d’arte dell’artista francese Daniel Buren. Foto: Johannes Richter
L'ex centrale termoelettrica di Chemnitz Nord, il dipinto colorato è un'opera d'arte dell'artista francese Daniel Buren. Foto: Johannes Richter
L’ex centrale termoelettrica di Chemnitz Nord, il dipinto colorato è un’opera d’arte dell’artista francese Daniel Buren. Foto: Johannes Richter

I punti salienti del programma

Fino al 29 giugno sarà possibile visitare la mostra Tesori e tragedie. Questa mostra presenta i lati positivi e negativi dell’estrazione mineraria. Oggetti risalenti all’Età del Bronzo fino al XXI secolo riportano alla luce ciò che accadeva nel sottosuolo, nell’oscurità. SMAC Staatliches Museum für Archäologie Chemnitz https://www.smac.sachsen.de/bergbau.html. Dal 22 al 23 marzo 2025 è la volta del simposio Realtà europee. I movimenti realisti in Europa negli anni Venti e Trenta del Novecento, al Gunzenhauser Museum di Chemnitz: si discuterà per la prima volta di questa epoca artistica europea tra le due guerre mondiali. Oltre ai noti movimenti in Italia, Francia, Germania e Stati Uniti, European Realities si concentra anche su artisti provenienti da paesi dell’Europa settentrionale, orientale e sudorientale.

L’apertura ufficiale del percorso Purple Path è in programma dall’11 al 13 aprile 2025. Il progetto di punta del programma della Capitale europea della cultura offre prospettive su 850 anni di storia mineraria in tutta la regione, che nel 2019 ha ottenuto lo status di patrimonio mondiale dell’UNESCO con il nome di Erzgebirge/Krušnohoří Mining Region. 

Il Museo dell’Industria di Chemnitz ospira dal 25 aprile al 16 novembre 2025 la mostra Racconti di trasformazione, che mette a confronto lo sviluppo di ex centri industriali, tra cui Chemnitz, Gabrovo, Łódź, Manchester, Mulhouse e Tampere, esaminando le idee per il futuro che provengono da queste città e ciò che si può imparare da ciascuna di esse: hanno sperimentato una rapida crescita e un’ostentata ricchezza abbinata a condizioni di vita precarie, seguita da una radicale spirale negativa che ha innescato la necessità di reinventarsi. Altro importante appuntamento è, dal 30 maggio al 1° giugno 2025, l’Hat Festival, il festival dell’arte di strada: per tre giorni, l’ottava edizione della manifestazione trasformerà le strade e le piazze del centro di Chemnitz in un gigantesco palcoscenico all’aperto con musica dal vivo, clown, acrobazie, giocoleria, spettacoli di fuoco, trampoli, arte, street food e molto altro ancora. Spettacoli provenienti da vari Paesi europei e artisti locali promettono esibizioni spettacolari piene di sorprese, meraviglia e magia. Dal 13 al 15 giugno 2025 invece decine di migliaia di persone si uniranno per mostrare come la tolleranza e l’apertura funzionino a Chemnitz, attraverso il festival KOSMOS Europe. Con innumerevoli palcoscenici, concerti, spettacoli, mostre e dibattiti, KOSMOS è un grande progetto di collaborazione che incoraggia il dialogo su temi culturali e socialmente rilevanti. 

Chemnitz 2025 è tutto un mettersi in gioco. E questo vale soprattutto per makers united, il festival europeo della creatività, della tecnologia e dell’innovazione, in programma dal 19 al 22 giugno 2025. Sono in corso molti progetti che si concentrano sui maker locali, sulla loro ingegnosità, innovatività e passione per la sperimentazione. Il festival makers united è un’occasione per i membri della comunità creativa di tutta Europa di incontrarsi ed esplorare nuove idee.

Dal 10 agosto al 2 novembre 2025 ci sarà una mostra dedicata a Edvard Munch: Edvard Munch. Angoscia mette in luce questo tema esistenziale nell’opera dell’artista norvegese e lo collega a mostre contemporanee. In collegamento diretto con la mostra, verrà costruito in città un padiglione dell’angoscia per coinvolgere i passanti in un dialogo sul tema. Questo progetto espositivo, che si basa sul discorso, cercherà di discutere l’ansia da prospettive esistenziali, globali e anche personali. Dal 10 al 13 settembre 2025 sarà la volta dell’evento sportivo European Peace Ride: nel 2020, il libro di candidatura per la Capitale europea della cultura è stato trasportato da un gruppo di appassionati di ciclismo a Berlino, dove è stato consegnato alla commissione giudicante. In questo modo sono state gettate le basi per la European Peace Ride, un progetto culturale e sportivo congiunto. La corsa, che si svolgerà per la quinta volta nel settembre 2025, vedrà circa 200 partecipanti internazionali incarnare lo spirito europeo. 

Spazio anche per l’opera: la compagnia d’opera di Chemnitz ha scelto il romanzo Rummelplatz (in tedesco, “fiera”) di Werner Bräunig (nato a Chemnitz nel 1934) come base per un progetto in più parti, grazie ai suoi riferimenti alla regione e alla storia contemporanea. Ludger Vollmer (musica) e Jenny Erpenbeck (libretto) sono stati incaricati di creare la nuova opera. Verrà organizzato un laboratorio di scrittura per dare voce agli abitanti di Chemnitz, Ústí nad Labem e Łódź. Per concludere, il Maker Advent – Natale da fare insieme, una serie di eventi in cui laboratori, club, artisti e altri rappresentanti della comunità creativa di Chemnitz e della regione Capitale Europea della Cultura invitano i partecipanti a partecipare a una serie di attività artigianali, come la tornitura del legno, la realizzazione di merletti, la stampa, la panificazione e il canto. Gli eventi sono pensati per riunire le persone in un’atmosfera accogliente, infondendo un senso di comunità. Sono un’occasione per tutti di scoprire nuovi luoghi e attività e di essere creativi insieme agli altri.


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