Per tutto il mese di marzo, a Carrara i visitatori del Museo “Carrara e Michelangelo” (CARMI) potranno assistere in diretta al restauro dei gessi ottocenteschi dell’Accademia di Belle Arti, che quest’anno festeggia il suo 250° compleanno (fu fondata infatti nel 1769): l’iniziativa nasce nell’ambito della mostra Carrara 1800/1850: il Magistero dell’Accademia di Carrara. Futuri maestri in viaggio verso Roma nelle collezioni della Gipsoteca, organizzata presso il CARMI (con allestimento di Giuseppe Cannilla e testi critici di Marco Ciampolini). L’istituto carrarese, inaugurato lo scorso giugno, ospiterà, grazie a una collaborazione tra Accademia e Assessorato alla Cultura del Comune di Carrara, un laboratorio temporaneo dove verranno eseguite le ultime fasi del restauro di cinque sculture in gesso esposte nel museo. Il laboratorio sarà inserito nel normale percorso di visita.
I restauri, diretti da Luana Brocani e Carlo Sassetti (che durante gli appuntamenti di apertura al pubblico illustreranno i restauri e gli aspetti della conservazione delle opere d’arte), saranno condotti dagli studenti dell’Accademia. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di sensibilizzare i visitatori al rispetto e alla tutela del patrimonio culturale, e al contempo presentare le attività dell’Accademia: i restauri al museo di Villa Fabbricotti sono stati infatti pensati anche come momento formativo e di orientamento.
I cinque gessi oggetto del restauro percorrono tutto l’Ottocento: il più antico è il Giovanni Battista di Luigi Bienaimé (Carrara, 1795 - Roma, 1878), opera del 1820, realizzato come saggio dell’artista carrarese d’origine belga per il suo pensionato a Roma (si tratta di un’opera particolarmente originale che tratta il Battista come un personaggio dai tratti adolescenziali, discostandosi pertanto dall’iconografia tradizionale, e richiamandosi alle figure di Bertel Thorvaldsen, maestro di Bienaimé). Si passa dunque alla Leda col cigno di Giovanni Tacca (Carrara, 1802 - 1831), del 1825 circa: opera seducente che affronta un tema molto apprezzato dagli allievi dell’Accademia dell’epoca, benché ritenuta scolastica dalla critica segna comunque un importante momento di passaggio verso la fase più matura dell’arte di Tacca, qui ancora debitore nei confronti di Canova. È del 1853 l’Agricoltore di Ferdinando Andrei (Carrara, 1824 - Roma?, dopo il 1855), anch’esso realizzato come saggio: esprime l’adesione di Andrei all’arte naturalista del tempo, anche se si tratta di un’opera che non ha incontrato il favore della critica in quanto ritenuta convenzionale. Il quarto gesso è il San Sebastiano martire di Giuseppe Lazzerini (Carrara, 1831 - 1895), del 1855: è una scultura intensa che coniuga una forte spinta mistica al naturalismo tipico del tempo. Infine, l’ultimo gesso in ordine cronologico è L’architetto Canina di Benedetto Cacciatori (Carrara, 1794 - 1871), del 1865: è un ritratto di Luigi Canina, architetto della famiglia Borghese noto per aver progettato i propilei dell’ingresso di Villa Borghese (e l’opera di Cacciatori, pregna di classicismo, è uno dei suoi più interessanti ritratti).
Di seguito i giorni e gli orari in cui sarà possibile vedere i restauri:
giovedì 14 marzo, dalle ore 10.00 alle 12.30 e dalle ore 15.00 alle 17.00 (prof. Luana Brocani)
venerdì 15 marzo, dalle ore 10.00 alle 12.30 e dalle ore 15.00 alle 17.00 (prof. Luana Brocani)
giovedì 21 marzo, dalle ore 10.00 alle 12.30 e dalle ore 15.00 alle 17.00 (prof. Carlo Sassetti)
venerdì 22 marzo, dalle ore 10.00 alle 12.30 e dalle ore 15.00 alle 17.00 (prof. Carlo Sassetti)
giovedì 28 marzo, dalle ore 10.00 alle 12.30 e dalle ore 15.00 alle 17.00 (prof. Luana Brocani)
venerdì 29 marzo, dalle ore 10.00 alle 12.30 e dalle ore 15.00 alle 17.00 (prof. Luana Brocani)
Per informazioni è possibile telefonare al numero 335 1047450 o inviare una mail all’indirizzo museo.carmi@comune.carrara.ms.it. Di seguito le immagini dei cinque gessi.
Luigi Bienaimé, San Giovanni Battista |
Giovanni Tacca, Leda e il cigno |
Ferdinando Andrei, Agricoltore |
Giuseppe Lazzerini, San Sebastiano |
Benedetto Cacciatori, L’architetto Canina |
Carrara, l'Accademia di Belle Arti restaura i gessi dell'Ottocento davanti al pubblico |