Capri si riempie di arte contemporanea: la nuova edizione del Festival del Paesaggio


Fino a novembre, l’isola di Capri, e per la precisione la città di Anacapri, si riempie di arte contemporanea: è infatti in corso il Festival del Paesaggio, con installazioni di importanti artisti contemporanei.

Tra i mesi di settemnre e novembre, la città di Anacapri ospita una nuova edizione del Festival del Paesaggio, diretto da Arianna Rosica e Gianluca Riccio e promosso dall’Associazione per l’Arte e la Cultura Contemporanea “Il Rosaio” in collaborazione con il Comune di Anacapri, con il sostegno del Capri Palace Hotel di Anacapri e di Seda, main sponsor del progetto, e di Banca Sella e Codime, e in partnership con il Parco Archeologico di Pompei – Pompeii Commitment – Archeological Matters. Concepito come omaggio all’isola di Capri non solo in quanto spazio geografico ma prima di tutto come luogo immaginifico e mentale, Casa come isola (questo il titolo della nuova edizione) è un progetto che riconosce nello spazio interiore e sospeso dell’isola il perimetro di una nuova forma dell’abitare, in bilico tra contemporaneità e storia, tra l’attualità del presente e la dimensione archeologica.

Approfondendo la riflessione avviata con le due mostre intitolate Casa come me ed allestite rispettivamente a Villa Lysis e alla Casa Rossa di Anacapri nell’estate del 2019 e rispondendo alla rinnovata centralità che i temi legati all’abitare hanno acquisito negli ultimi anni, la nuova edizione del Festival, attraverso un’ideale continuità progettuale con la sua edizione precedente, ruota intorno all’idea dell’isola come spazio di una rinnovata convivenza tra l’uomo e il paesaggio naturale e storico che lo circonda. Quattro artisti di diverse generazioni, ovvero Andrea Branzi (Firenze, 1938), Patrick Tuttofuoco (Milano, 1974), Francesco Arena (Torre Santa Susanna, 1978) e Cherubino Gambardella (Napoli, 1962), sono stati invitati a progettare e ad esporre un insieme di opere ispirate all’idea dell’isola come casa, e a un più intenso e serrato dialogo tra dimensione domestica, paesaggio naturalistico e archeologico. In tale direzione progettuale nasce anche la collaborazione del Festival del Paesaggio con il progetto Popmeii Commitment, attivato nell’ambito delle attività del Parco Archeologico di Pompei destinate all’arte contemporanea, che vedrà protagonista l’architetto e designer fiorentino Andrea Branzi, invitato a realizzare un progetto speciale per gli spazi della Casa del Triclinio del Parco Archeologico di Pompei previsto per la metà di ottobre.

A partire da tali linee guida, il programma della V edizione del Festival si articola in un calendario di appuntamenti distribuiti a cavallo tra il mese di settembre e il mese di novembre di quest’anno. Le attività del Festival sono state inaugurate il 2 settembre con la presentazione al pubblico della serie di disegni e collage dal titolo Frammenti di Andrea Branzi, esposti nelle vetrine del Capri Palace Hotel e ispirati alla domus romana e alle forme dell’abitare nell’antica Roma. Il progetto è composto da 12 collage e una terracotta: le opere di Branzi, con il loro riferimento alla domus romana e alle forme dell’abitare nell’antica Roma, nascono in continuità con la serie di otto sculture in terracotta dal titolo Erme che, sempre ad Anacapri, sono state presentate il 2 ottobre a Villa San Michele - Fondazione Axel Munthe e con il progetto site-specific “Metropoli latina” che sarà allestito alla metà di ottobre al Parco Archeologico di Pompei, in collaborazione con Friedman Benda Gallery, New York.

Andrea Branzi, Frammenti
Andrea Branzi, Frammenti
Andrea Branzi, Erme, dettaglio dell'asinello
Andrea Branzi, Erme, dettaglio dell’asinello
Francesco Arena, Stone
Francesco Arena, Stone
Cherubino Gambardella, Casa senza casa e mito senza memoria
Cherubino Gambardella, Casa senza casa e mito senza memoria
Patrick Tuttofuoco, Close encounters
Patrick Tuttofuoco, Close encounters

A Villa San Michele il pubblico può vedere anche l’opera Stone del 2020 di Francesco Arena in un allestimento en plein air concepito per gli spazi del giardino dell’antica villa e nato grazie al sostegno e alla collaborazione con la Fondazione Axel Munthe. L’opera del giovane scultore pugliese, allestita nel cortile d’ingresso di Villa San Michele in dialogo con i frammenti archeologici che ne punteggiano il perimetro, è concepita, secondo le parole del suo autore, come un grande “blocco di pietra sottratto al suo destino di trasformarsi in manufatto per divenire scultura”, ed esistere come supporto a una celebre frase di Virgina Woolf (“The very stone one kicks with one’s boot will outlast Shakespeare”, in To the lighthouse). Testimoniando il resistere della materia all’azione dell’uomo, l’opera di Arena in questo nuova veste espositiva, evoca la stratificazione della moltitudine di tempi esistenti e allude al rapporto che intratteniamo con le cose che ci circondano e alla loro esistenza e sopravvivenza prima e dopo di noi. La serie di sculture Erme di Andrea Branzi, disposte a scandire il lungo pergolato del giardino di Villa San Michele, accompagnano il colonnato dell’antica villa anacaprese attraverso un andamento leggero “sopra il quale”, come annotato dallo stesso Branzi negli appunti preparatori del progetto, “altri oggetti inattesi (il rilievo tridimensionale di una casetta dal sapore primitivo, il calco di un teschio, la riproduzione miniaturizzata di un asinello, ecc.) come sorprese fragili, danzano immersi in una vegetazione profumata”.

Ancora, il 25 settembre ha aperto l’installazione pubblica site – specific di Cherubino Gambardella dal titolo Casa senza casa e mito mediterraneo, anch’essa appositamente prodotta per l’occasione e destinata allo spazio di via Trieste e Trento nel centro storico di Anacapri in un dialogo serrato con l’architettura della chiesa di Santa Sofia. Concepita in dialogo con l’architettura della chiesa di Santa Sofia e con le abitazioni del centro storico anacaprese, Casa senza casa e mito mediterraneo è un’opera che, ispirandosi a “quelle case inaccessibili da terra e raggiungibili solo dal mare che costituivano luoghi di accoglienza per i pescatori, contrabbandieri, migranti e pirati”, con la sua struttura aperta e abitabile riflette sulle forme architettoniche tipiche delle coste del Mediterraneo orientale, accessibili da tutti i lati e aperte verso il cielo. Così, attraverso una forma in bilico tra dimensione utopica e ludica, tra la primordialità delle antiche abitazioni insulari e l’avvenirismo dei progetti dei grandi architetti novecenteschi che si sono misurati con la forma-isola, la ‘casa senza casa’ di Gambardella intende offrirsi come uno spazio denso di memorie e decori che, come evidenziato dal suo autore, ci ricorda “la potenza del paesaggio e dell’accoglienza insite nel mare interno”: una struttura simbolica dall’alto potere segnico che avvolge di magia la necessità utilitaristica e paesaggistica della forma-casa.

Infine, il 29 settembre è stato presentato al pubblico il progetto dell’artista milanese Patrick Tuttofuoco, artist in residence per il progetto Travelogue presso il Capri Palace Hotel per questa nuova edizione del Festival, dal titolo Close encounters e concepita alla stregua di un grande billboard pubblicitario diffuso in diversi punti del centro storico di Anacapri. L’immagine di Tuttofuoco raffigura il gesto di quattro braccia (appartenenti ai membri della famiglia dell’artista) colte nell’atto d’impugnare una pietra colorata e incontrarsi, intrecciandosi l’una con l’altra, nel perimetro dell’immagine. L’isola, attraverso l’evidenza cromatica e materica delle pietre, viene così evocata nella sua connotazione più archetipa e primordiale: come luogo d’incontro, d’intreccio e di scambio tra persone e culture differenti; come spazio che intreccia e integra all’interno dei suoi confini dimensione intima e sfera pubblica. Questa nuova versione di Close encounters, concepita come progetto diffuso nel territorio di Anacapri attraverso una campagna di affissioni della durata di 2 settimane in 5 contenitori pubblicitari disseminati per le vie del centro storico, rappresenta un’inedita interpretazione della poetica dell’artista milanese, insistendo sulla presenza dell’essere umano e le sue relazioni come paradigma dell’esistenza, matrice e unità di misura della realtà, ed esplorando le nozioni di comunità e di integrazione sociale come temi chiave del mondo che abitiamo.

Per tutte le informazioni è possibile visitare il sito ufficiale del Festival del Paesaggio.


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