Prende il via l’8 maggio, e terminerà il 17 ottobre 2021, la quarta edizione di Brescia Photo Festival, iniziativa curata da Renato Corsini e promossa dal Comune di Brescia e da Fondazione Brescia Musei con la collaborazione di MaCof - Centro della fotografia italiana. Diversi i punti d’interesse di quest’anno. Intanto, il festival 2021 celebra il ritorno a Brescia della Vittoria Alata, una delle più straordinarie statue in bronzo di epoca romana, dopo due anni di restauro. E poi, c’è un ricco programma di mostre ed eventi fotografici interamente dedicato ai patrimoni culturali, archeologici e storici interpretati dall’obiettivo di autori quali Elio Ciol, Donata Pizzi, Gianni Berengo Gardin, Maurizio Galimberti, Giovanni Gastel, Franco Fontana, Federico Veronesi e molti altri.
Il tema di quest’anno è in fatti Patrimoni e si collega proprio alle celebrazioni per il ritorno a Brescia della Vittoria Alata. La nuova collocazione della statua nell’aula orientale del Capitolium, in un allestimento museale progettato dall’architetto spagnolo Juan Navarro Baldeweg, valorizza l’intera area archeologica di Brixia. Parco Archeologico di Brescia Romana, nella ricorrenza del decennale del riconoscimento UNESCO del sito I Longobardi in Italia. I Luoghi del potere (568-774 d.C.) e prelude al cammino culturale che, nel 2023, consacrerà Brescia come Capitale italiana della Cultura con Bergamo.
Il Brescia Photo Festival, avviato dalla Fondazione Brescia Musei, presieduta da Francesca Bazoli e diretta da Stefano Karadjov, avrà il suo fulcro nel Museo di Santa Giulia e si diffonderà con mostre importanti in varie sedi cittadine, come il Museo delle Armi “Luigi Marzoli”, il MO.CA, lo Spazio Contemporanea, il Museo Civico di Storia Naturale, la Fondazione Poliambulanza di Brescia, le gallerie d’arte della città e della provincia, con protagonisti alcuni dei più importanti maestri della fotografia, da Gianni Berengo Gardin a Ferdinando Scianna, da Francesco Cito a Franco Fontana, da Elio Ciol a Donata Pizzi, e molti altri ancora, che interpreteranno con il medium fotografico il valore culturale, archeologico, storico e sociale dei patrimoni identitari, dall’antichità romana alla contemporaneità.
Alfred Seiland, Tadmor, Palmyra, Siria, 2011 |
Gianni Berengo Gardin, Pinacoteca Tosio Martinengo, 2019 |
L’itinerario tra le sedi del Brescia Photo Festival prende avvio dal Museo di Santa Giulia, nei rinnovati spazi espositivi del “Quadrilatero rinascimentale” delle gallerie alte del Monastero di Santa Giulia, oggetto di un recente recupero funzionale finanziato da un Bando della Regione Lombardia con il progetto “Off\On”, che ha permesso a Brescia di arricchirsi di uno spazio monumentale e patrimoniale unico, forse il più esteso e completo per esposizioni temporanee di proprietà di un museo pubblico cittadino. In queste sale interamente rinnovate, dall’8 maggio al 17 ottobre 2021, si tiene l’appuntamento più atteso di questa edizione, la mostra Alfred Seiland. IMPERIVM ROMANVM. Fotografie 2005-2020, la prima retrospettiva italiana del fotografo austriaco Alfred Seiland (Sankt Michael, Austria, 1952), che giunge in Italia dopo il successo ottenuto al Museo Romano Germanico di Colonia, ai Rencontres di Arles e all’Albertina di Vienna. La mostra, curata da Filippo Maggia e Francesca Morandini, organizzata da Fondazione Brescia Musei e da Comune di Brescia, co-prodotta da Skira, presenta per la prima volta in Italia 136 immagini di grande formato, frutto di un lavoro quindicennale che Alfred Seiland ha realizzato attorno ai luoghi mitici della romanità, reinterpretati in modo sorprendente e inatteso. Parte centrale della selezione è un nucleo di 20 inediti tra cui un portfolio di 6 scatti realizzati a Brescia tra il 2019 e il 2020, che coglie il patrimonio antico della città e ne documenta il valore monumentale e sociale, in costante cambiamento secondo canoni contemporanei, accompagnato da una video intervista di approfondimento.
Affascinato infatti dalle scenografie “cinematografiche” dell’antica Roma, allestite a Cinecittà, Alfred Seiland ha intrapreso un lungo viaggio nei territori in cui si estendeva il dominio di Roma, dalla Siria alla Scozia e oltre, per fotografare gli edifici costruiti dai romani e cogliere le diverse sfumature di interazione tra uomo e rovine. La mostra si pone come un ponte ideale tra il patrimonio storico e lo sguardo attuale in coerenza con l’identità del progetto pluriennale dedicato alla celebrazione e alla valorizzazione della Vittoria Alata. Sono quaranta i paesi raccontati dai propri siti archeologici come Palmira, Samaria o Epidauro. Il progetto intende illustrare, con fotografie talvolta iperrealiste e pop, talvolta simboliste e minimali, l’inestricabile e vitale rapporto tra le tracce residue della cultura romana e i luoghi della modernità. Il pubblico è così invitato a scoprire le trasformazioni delle città e del paesaggio: l’occhio del fotografo vuole esaltarne il riuso consapevole o quello casuale, ed esporre il surreale dialogo tra le antiche glorie monumentali e i moderni tessuti urbanistici, gli spazi del turismo di massa, dello sport e della cultura del tempo libero. Il Colosseo a Roma, le terme di Bath, il Pont du Gard in Provenza, ma anche rovine di siti meno noti al grande pubblico, riferimento per piccole comunità o territori totalmente travisati o, ancora, edifici moderni iperrealisti che alludono all’antico in tutto il loro paradosso, come il set di Cinecittà per una fiction inglese ambientata nell’antica Roma o il Caesar Palace di Las Vegas o la presenza discreta dei resti archeologici nel tessuto urbanistico attuale. I monumenti dell’Impero romano, diffusi in Europa e lungo il bacino del Mediterraneo, costituiscono per i suoi abitanti un’abitudine visiva, per i turisti un feticcio, per le infrastrutture un ostacolo. La mostra è accompagnata da un catalogo bilingue italiano e inglese edito da Skira.
Il percorso espositivo al Museo di Santa Giulia prosegue, dall’8 maggio al 17 ottobre 2021, con Palmira. Una memoria negata, a cura di Renato Corsini, il reportage del fotografo friulano Elio Ciol, composto da 20 scatti, realizzato nel 2015 in Siria prima delle distruzioni inferte dall’ISIS a uno dei tesori più preziosi dell’umanità. La rassegna è corredata da un focus architettonico e urbanistico curato da Alberto Ferlenga, rettore dello IUAV di Venezia e professore ordinario di progettazione architettonica, dedicato alla prima rappresentazione pittorica di Palmira nel 1691, la monumentale Veduta di Palmira del pittore olandese Hofstede van Hessen, conservata presso l’Allard Pierson Museum di Amsterdam.
“Fa parte della natura delle città”, sottolinea interviene Alberto Ferlenga, Rettore dell’università IUAV di Venezia, “scambiarsi nello spazio e nel tempo forme architettoniche e urbane, alcune di esse, però, esprimono questa attitudine al massimo grado sviluppando delle vere e proprie vite parallele. Il rapporto tra Palmira e San Pietroburgo è di questo tipo. Per Pietro il Grande Palmira è stata tra i modelli dati agli architetti per la fondazione della sua città; In seguito il rapporto si è rafforzato grazie alla diffusione di stampe e libri. A metà Ottocento lo ha rinnovato Carlo Rossi progettando teatri e piazze e infine si è riproposto agli inizi del nuovo secolo con la scoperta della ”tariffa palmirena“ da parte di archeologi russi. Venendo ai giorni nostri non è forse casuale che siano stati ancora i russi a liberare Palmira dall’Isis celebrando l’evento con un epocale concerto dell’orchestra di San Pietroburgo nel teatro romano della città”.
Ancora mostre: Donata Pizzi, con Roma in Africa, dall’8 maggio al 17 ottobre 2021, a cura di Renato Corsini, racconta attraverso 29 fotografie le suggestioni delle antiche città del Nord Africa, tra deserti e rovine romane. Il viaggio ha condotto l’artista da Cirene in Libia, attraverso Timgad e Djemila nella regione della Cabilia, Tipasa lungo la costa algerina, Dougga, Thuburbo Maius, Sbeitla e il grande colosseo di El Djem in Tunisia, e ancora a Sabratha e Leptis Magna. Per tradurre in immagine intima quella luce, quelle immense distanze, Donata Pizzi ha tentato di ridurre il mezzo fotografico al minimo, utilizzando una piccola macchina panoramica, con un semplice obiettivo standard, come se guardasse attraverso la fessura del turbante dei Tuareg.
C’è poi la mostra Eros, a cura Clelia Belgrado, che presenta dall’8 maggio al 17 ottobre 2021, 25 fotografie di sculture che l’artista reggiano Bruno Cattani ha scattato all’interno dei musei, svelando il lato inedito delle opere classiche. Come scrive Benedetta Donato: “Eros raccoglie gli anni di appassionate indagini e affascinanti percorsi nell’universo della scultura, in cui l’autore ha saputo intercettare e plasmare quegli aspetti oscuri e nascosti del desiderio, che finalmente si rivelano, grazie ad uno sguardo capace di cogliere istinti e pulsioni, [...] in figurazioni di forte impatto visivo, come corpi vigorosi, dotati di profonda vitalità.”
Infine, come ideale conclusione della IV edizione del Brescia Photo Festival, dal 21 settembre al 17 ottobre 2021 verrà presentato al Museo di Santa Giulia “Con amore e cura grandissima”. Il restauro dell’albumina della Chiesa dei Miracoli, di Giacomo Rossetti, a cura di Roberta D’Adda. Premiata all’Esposizione Industriale di Vienna del 1873, l’opera di Rossetti fu acquistata dal Comune di Brescia nel 1903 ed è parte della collezione dell’Archivio Fotografico dei Civici Musei d’Arte e Storia, costituitosi in parallelo allo sviluppo delle collezioni museali e dotato di propri registri a partire dal 1935. Il restauro è reso possibile dal contributo del bando Strategia Fotografia 2020 della Direzione Generale Creatività Contemporanea (DGCC) del MiC.
Federico Veronesi, Portrait of Tim, 2010 |
Giovanni Gastel, Bellissima |
L’itinerario diffuso in città del IV Brescia Photo Festival prosegue al Museo delle Armi “Luigi Marzoli”, nel Castello di Brescia, che accoglie, dall’8 maggio al 17 ottobre 2021, la mostra Vita da centurioni, a cura di Renato Corsini. L’esposizione documenta, attraverso 36 fotografie di scena e di backstage, oltre a 6 manifesti originali, i miti, le leggende, le avventure e le peripezie degli eroi del Peplum, uno dei generi più prolifici del cinema italiano, raccontando l’invenzione dei centurioni e dei gladiatori nelle pellicole del dopoguerra e rivedendo in forma spesso ironica e dissacrante il mito del militare romano.
Il MO.CA - Centro per le nuove culture ospita tre rassegne: la prima, È Brescia, a cura di Albano Morandi, presenta dall’8 maggio al 31 luglio 2021 sette grandi fotografi italiani (Gianni Berengo Gardin, Francesco Cito, Franco Fontana, Gianni Pezzani, Ferdinando Scianna, Luca Gilli) che raccontano Brescia e le sue eccellenze culturali con il loro obiettivo. La seconda, una mostra-omaggio dedicata al ritorno della Vittoria Alata: Bellissima. 20 fotografi travolti da un insolito splendore. Curata da Mario Trevisan, propone dall’8 maggio al 27 giugno 2021 le opere di più di venti fotografi, tra i più importanti della scena italiana, quali Silvia Camporesi, Renato Corsini, Maurizio Galimberti, Giovanni Gastel e altri artisti, che hanno deciso di lavorare su questa straordinaria scultura, una sorta di “Musa” della rassegna fotografica del 2021. Infine, Federico Fellini / “dietro le quinte”, a cura di Renato Corsini, dal 29 giugno al 31 luglio 2021 testimonia l’opera di Federico Fellini: accanto ad alcuni manifesti dei suoi film più conosciuti, si racconta, attraverso circa 50 scatti, eseguiti da Sandro Becchetti, Tazio Secchiaroli, Agenzia Dufoto, un Fellini più privato rispetto alla sua immagine ufficiale legata al ruolo di regista.
Spazio Contemporanea accoglie la rassegna Le cattedrali del lavoro, a cura di Renato Corsini e Paolo Conforti, con il supporto di Fondazione ASM, dall’8 maggio al 13 giugno 2021, nella quale gli scatti di Matteo e Stefano Rodella (Bams Photo), accompagnano il visitatore nei luoghi dell’archeologia industriale di Brescia e della sua provincia, sorti nell’immediato dopoguerra, documentando alcuni straordinari testimoni dello sviluppo industriale, capaci di farci riflettere su una storia economica e sociale che ha caratterizzato forti metamorfosi urbane. “Prosegue l’impegno di Fondazione ASM a sostegno del Brescia Photo Festival”, interviene Felice Scalvini, Presidente Fondazione ASM, “collaborando in questa edizione nella realizzazione della mostra Le cattedrali del lavoro che documenta, con immagini di grande impatto visivo, i luoghi dell’archeologia industriale di cui la nostra città è particolarmente ricca e sollecita sentimenti insieme di orgoglio e di nostalgia per veri e propri monumenti del lavoro”.
Sempre a Spazio Contemporanea, a cura di Renato Corsini e Albano Morandi, si terrà 1921/2021. Omaggio a Joseph Beuys: ritratti, sequenze fotografiche e scatti di ambientazione (16 giugno – 31 luglio 2021), eseguiti da Renato Corsini durante la storica intervista che il critico d’arte Pierre Restany fece all’artista nel 1980, e raccolti in una mostra di grande valore iconografico e culturale, nel centenario della nascita di Joseph Beuys.
La difesa del patrimonio faunistico è l’oggetto dell’indagine che Federico Veronesi ha svolto con il suo reportage condotto in Africa. La mostra Wildlife, a cura di Carolina Zani, allestita al Museo civico di Scienze naturali dal 14 maggio al 29 agosto 2021, propone una serie di fotografie di grandi dimensioni dei più affascinanti mammiferi africani.
Alla Fondazione Poliambulanza dall’8 maggio al 26 settembre 2021 si potrà ammirare la prima tappa di una mostra itinerante dal titolo Mirabili radici. Il sito UNESCO di Brescia nelle fotografie di Alessandra Chemollo, a cura di Alessandra Chemollo e Francesca Morandini, con le immagini dei luoghi riconosciuti patrimonio UNESCO nel 2011, come il Complesso Monumentale di Santa Giulia, prima e durante la retrospettiva dedicata all’architetto e artista Juan Navarro Baldeweg, il Capitolium, durante e a conclusione della realizzazione del nuovo allestimento della cella orientale con la Vittoria Alata restaurata, le Domus e il Santuario repubblicano. “In tale contesto”, sottolinea Mario Taccolini, Presidente Poliambulanza di Brescia, “non sorprende che la passione ideale, di dedizione generosa, di sacrificio e abnegazione quotidiana, di operosità professionale, di competenza intelligente e qualificata, l’espressione artistica dell’opera d’arte declina un intramontabile umanesimo, una cultura della prossimità, una vocazione e di un’attitudine solidale che da sempre accompagna il vissuto del nostro Istituto Ospedaliero”.
Al Museo Mille Miglia, dal 21 maggio al 18 luglio 2021, saranno esposte 60 fotografie di Giacomo Bretzel che raccontano la corsa della Mille Miglia negli ultimi vent’anni. L’autore comunica la sensazione di velocità con l’uso di più stili diversi, con il risultato di una trama fotografica che aggiunge alle immagini la potenza e l’allure di un’epoca passata. “Il Museo delle Mille Miglia è molto fiero”, dichiara la direttrice Maria Bussolati, “di ospitare parte delle collezioni del prestigioso Brescia Photo Festival. In particolare siamo orgogliosi di accogliere nelle nostre sale gli scatti di Giacomo Bretzel, l’artista della fotografia, che, grazie alla sua passione per le auto d’epoca, testimoniata dalla sua assidua partecipazione alla Freccia Rossa, ha fissato con il suo banco ottico su 60 foto – 15 stampe ai Sali d’argento e 45 stampe fine art – vent’anni della Corsa più bella del mondo. Aggiungo che, con questa iniziativa, il Museo conferma la propria vocazione ad aprirsi al tessuto artistico, culturale e sociale della città, a beneficio dell’intera collettività”.
Alla LABA, presso la sede di Via Don Vender, sarà visitabile dal 13 maggio al 31 luglio 2021 la mostra Humanitas, organizzata dagli studenti del dipartimento di Fotografia che hanno sviluppato ed evidenziato attraverso la ricerca e la personale sensibilità l’importanza del patrimonio declinato nelle sue infinite forme. “Il tema del Brescia Photo Festival, Patrimoni, non poteva che essere interpretato dai nostri studenti, il nostro patrimonio, di LABA e della città”, interviene Gianluca Delbarba, presidente CDA LABA. “Abbiamo allestito una mostra in una delle nostre sedi, quella di via Don Vender, che racconta di quei beni immateriali che si tramandano di generazione in generazione anche attraverso i racconti e le testimonianze. Sono beni fondamentali che hanno plasmato identità, che collegano fasi storiche diverse, mostrandoci in modo evidente il senso dell’evoluzione che poggia sul dialogo, sul rispetto reciproco, che solo la conoscenza può garantire. È uno degli impegni che anche LABA si vuole prendere con la sua città per dare ai bresciani strumenti che li aiutino ad apprezzare la bellezza che li circonda e a fare patrimonio condiviso”.
Ancora, la quarta edizione del Brescia Photo Festival allarga i propri orizzonti anche alla provincia di Brescia. Alla Biblioteca Comunale di Vobarno, in Valle Sabbia, i grandi alberi sono i protagonisti della mostra Humus di Gianni Pezzani, a cura di Andrea Tinterri, che fissa il patrimonio dei boschi italiani nelle sue foto alla ricerca di una natura incantata (15 maggio – 30 settembre 2021). Alla Fondazione Vittorio Leonesio a Puegnago sul Garda, l’esposizione Sipario - si prega di accendere i telefoni, lo spettacolo sta per cominciare di Nicola Bertellotti (23 giugno – 26 settembre 2021) incentra la sua poetica sul senso di caducità che avvolge i luoghi abbandonati e cristallizzati in un tempo statico.
Come da tradizione, Brescia Photo Festival proporrà il palinsesto PHOTO FRIENDS dove gallerie d’arte, librerie, biblioteche e la rete delle boutique del centro si apriranno per accogliere interventi espositivi, focus, conferenze e proposte editoriali tematiche. Il progetto di collaborazione con le gallerie d’arte è curato da Albano Morandi che sottolinea come “anche quest’anno, grazie alla collaborazione di associazioni e gallerie private e grazie al coordinamento dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Brescia, il nucleo dei ”Friends“ si presenta nutrito di ben 10 mostre in cui il tema del festival viene straordinariamente illustrano attraverso linguaggi e tematiche tra i più vari e disparati”.
La nuova edizione del Brescia Photo Festival è come di consueto l’occasione per una serie di appuntamenti dedicati a tutti gli appassionati di fotografia: visite guidate, attività per famiglie, incontri con gli autori, guide d’eccezione, proiezioni dedicate al Nuovo Eden, che animeranno le mostre allestite nel Museo di Santa Giulia. L’identità visiva del Brescia Photo Festival IV edizione è sviluppata dallo Studio Tassinari Vetta, già autore della campagna visuale della Vittoria Alata.
Renato Corsini, Joseph Beuys, 1980 |
Donata Pizzi, Thysdrus, Tunisia |
“Brescia, città d’arte e di cultura, torna ad aprire le sue porte alla grande fotografia d’autore”, afferma Emilio Del Bono, sindaco di Brescia. “Mai come in questi giorni, ancora purtroppo caratterizzati dalle difficoltà causate dall’emergenza sanitaria, sentiamo il bisogno di bellezza, il desiderio di tornare a frequentare i luoghi dedicate all’arte e alla cultura, la necessità di riappropriarci degli spazi del nostro grande patrimonio storico e artistico. ”Patrimoni“ è, infatti, il titolo che si è voluto dare alla kermesse di quest’anno. Un tema quanto mai calzante e attuale per rileggere, alla luce del mezzo fotografico, la nostra identità storica e culturale”.
“Una città e il suo importante lascito storico e artistico, l’interpretazione che ne offrono lo sguardo e l’obiettivo dei più importanti nomi della fotografia italiana e internazionale, un percorso espositivo che si snoda fra decine di luoghi, una rete di collaborazioni che coinvolge pubblico e privato”, dichiara la vicesindaco e assessore alla cultura Laura Castelletti: “questa edizione del Brescia Photo Festival si conferma come uno degli appuntamenti di punta della programmazione culturale cittadina, un progetto ancora giovane ma subito diventato grande. La nostra città può vantare e godere di un eccezionale patrimonio archeologico, storico, artistico, paesaggistico; il nostro impegno e, io ritengo, oggi anche il nostro successo, è quello di prendercene cura e valorizzarlo nel migliore dei modi. Un impegno e un risultato che vedono lavorare di concerto non solo Comune e Fondazione, ma anche moltissime altre realtà e soggetti. Uno slancio corale che ci fa guardare con sempre maggiore entusiasmo al 2023”.
“Coniugare e far convivere la creatività dei fotografi con l’esigenza di documentare i PATRIMONI archeologici, naturali e culturali della nostra civiltà è stata la grande sfida imposta dal tema di questa quarta edizione del Brescia Photo Festival”, afferma Renato Corsini, curatore artistico del Brescia Photo Festival. “Ne è scaturito un percorso artistico di grande interesse e ricco di spunti di riflessione che ha trovato terreno particolarmente fertile nel confronto tra i diversi stili con i quali gli autori hanno affrontato la rappresentazione del medesimo soggetto: una finestra aperta sul rapporto tra le arti figurative e il loro linguaggio espressivo”.
Francesca Bazoli, Presidente di Fondazione Brescia Musei, evidenzia che “il Brescia Photo Festival 2021 acquisisce in questa quarta edizione una dimensione emblematica rispetto alla programmazione strategica della Fondazione Brescia Musei e al cammino che dal 2019 abbiamo impostato, con riferimento al grande palinsesto dedicato all’archeologia e alla risemantizzazione dei beni archeologici in forma contemporanea. In questo caso inoltre, la ricorrenza del decennale Unesco per il nostro sito di Brescia Longobarda che cade il 25 giugno, proprio durante la tenuta del Brescia Photo Festival, ci permette di richiamare con il tema dei ”patrimoni“ il grande retaggio enciclopedico di una città straordinaria come Brescia nella quale Comune e Fondazione stanno reinterpretando il bene storico artistico e il patrimonio monumentale all’insegna della modernità”.
Stefano Karadjov, direttore di Fondazione Brescia Musei osserva: “Ripartiamo a Brescia dopo la pausa causata dall’epidemia che nel 2020 ha impedito la realizzazione di quella che è ormai una kermesse molto attesa dal mondo della fotografia italiana. Una manifestazione intitolata al concetto di patrimonio e all’uso che la fotografia quale grande medium novecentesco ha fatto delle testimonianze archeologiche, monumentali e artistiche del passato e della dimensione naturalistica e paesaggistica dei nostri ecosistemi. Un evento fortemente integrato con il palinsesto Vittoria Alata Brescia 2020 con il quale la città di Brescia, anche con il Photo Festival, si propone di lanciare una nuova identità contemporanea viva e progettualmente creativa per le grandi eredità del passato che abbondano nel nostro paese e di cui l’area archeologica di Brescia romana, recentemente riqualificata, è un emblema nazionale”.
Alfred Seiland, Il Canale di Corinto, Isthmia, Colonia Laus Iulia Corinthiensis, Grecia, 2014 |
Elio Ciol, Palmira, Via Colonnata, cavallo e ragazzi, 29 marzo 1996 |
Alfred Seiland. IMPERIVM ROMANVM. Fotografie 2005-2020
Brescia, Museo di Santa Giulia
8 maggio – 17 ottobre 2021
Palmira. Una memoria negata di Elio Ciol
Brescia, Museo di Santa Giulia
8 maggio – 17 ottobre 2021
Roma in Africa di Donata Pizzi
Brescia, Museo di Santa Giulia
8 maggio – 17 ottobre 2021
Eros di Bruno Cattani
Brescia, Museo di Santa Giulia
8 maggio – 17 ottobre 2021
“Con amore e cura grandissima”
Il restauro dell’albumina della Chiesa dei Miracoli, di Giacomo Rossetti
Brescia, Museo di Santa Giulia
21 settembre – 17 ottobre 2021
Vita da centurioni
Brescia, Museo delle Armi “Luigi Marzoli”
8 maggio – 17 ottobre 2021
Bellissima. 20 fotografi travolti da un insolito splendore
Brescia, MO.CA
8 maggio – 27 giugno 2021
È Brescia
Brescia, MO.CA
8 maggio – 31 luglio 2021
Federico Fellini / “dietro le quinte”
Brescia, MO.CA
29 giugno - 31 luglio 2021
Le cattedrali del lavoro di Matteo e Stefano Rodella (Bams Photo)
Brescia, Spazio Contemporanea
8 maggio - 13 giugno 2021
1921/2021. Omaggio a Joseph Beuys
Brescia, Spazio Contemporanea
16 giugno - 31 luglio 2021
Humanitas
Brescia, LABA, sede di Via Don Vender
13 maggio - 31 luglio 2021
Wildlife di Federico Veronesi
Brescia, Museo Civico di Scienze Naturali
14 maggio – 29 agosto 2021
Mirabili radici. Il sito UNESCO di Brescia nelle fotografie di Alessandra Chemollo
Brescia, Fondazione Poliambulanza
8 maggio – 26 settembre 2021
Mille Miglia. L’immagine di un Mito di Giacomo Bretzel
Brescia, Museo Mille Miglia
21 maggio – 18 luglio 2021
Humus di Gianni Pezzani
Vobarno, Biblioteca Comunale
15 maggio – 30 settembre 2021
Sipario - si prega di accendere i telefoni, lo spettacolo sta per cominciare di Nicola Bertellotti
Fondazione Vittorio Leonesio di Puegnago sul Garda
23 giugno – 26 settembre 2021