Arrivano gli Uffizi Diffusi! Annunciata la prima parte del progetto, ecco le tappe


Parte finalmente il progetto degli Uffizi Diffusi, con la prima parte: cinque mostre in cinque sedi sparse in Toscana, per una ricca anteprima intitolata “Terre degli Uffizi”.

Arrivano finalmente gli Uffizi Diffusi! O meglio: è in arrivo la prima parte del progetto, che si articola in una serie di mostre chiamate Terre degli Uffizi, primo passo del piano di più ampia conoscenza delle nostre ricchezze artistiche, promosso dal museo fiorentino nei mesi scorsi col titolo Uffizi Diffusi. L’iniziativa è stata presentata stamani, a Villa Bardini, da Jacopo Speranza, Presidente della Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron; Luigi Salvadori, Presidente della Fondazione CR Firenze; Eike Schmidt, Direttore delle Gallerie degli Uffizi di Firenze; Eugenio Giani, Presidente della Regione Toscana; Alessandro Polcri, Sindaco di Anghiari; Mario Agnelli, Sindaco di Castiglion Fiorentino; Alessio Mugnaini, Sindaco di Montespertoli; Carlo Toni, Sindaco di Poppi; Emanuele Piani, Sindaco di San Godenzo.

Le Gallerie degli Uffizi e Fondazione CR Firenze hanno stipulato un protocollo di intesa della durata quinquennale: questo protocollo si concretizza subito in cinque mostre che, da un lato, ricadono nell’ambito delle celebrazioni per i settecento anni dalla scomparsa di Dante Alighieri, e dall’altro approfondiscono il legame tra il territorio e le collezioni del museo.

Ecco quali sono le tappe: Poppi (Arezzo), Nel segno di Dante, Castello dei conti Guidi, dal 17 luglio al 30 novembre 2021; San Godenzo (Firenze), Dante Alighieri e Andrea del Castagno tornano a San Godenzo, Centro visita del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, dal 26 luglio al 5 settembre 2021; Anghiari (Arezzo), La civiltà delle armi e le Corti del Rinascimento, Museo della Battaglia di Anghiari, dal 12 agosto 2021 al 6 gennaio 2022; Montespertoli (Firenze), Pittori giotteschi in Valdelsa, Museo Arte Sacra di San Piero in Mercato, dal 25 settembre al 10 dicembre; Castiglion Fiorentino (Arezzo); “L’ultimo sigillo”. Le Stimmate di San Francesco a La Verna dalle collezioni delle Gallerie degli Uffizi, Pinacoteca comunale, dal 2 ottobre 2021 al 6 gennaio 2022.

Obiettivo del progetto è valorizzare istanze comuni alle due istituzioni, ciascuna per le proprie competenze. Le Gallerie degli Uffizi, nell’ambito della loro attività di promozione e diffusione del patrimonio, con Terre degli Uffizi hanno deciso di dare avvio a iniziative di rigenerazione dei centri meno noti del territorio concentrandosi sull’arte e sulla storia locale, così da attrarre un pubblico ampio e variegato tramite progetti diversificati. A sua volta, Fondazione CR Firenze intende proseguire il programma di valorizzazione dei piccoli musei del territorio chiamato Piccoli Grandi Musei, che ha svolto dal 2005 al 2014 e che ha consentito la valorizzazione di oltre cento piccole realtà museali nei quali sono avvenuti interventi di restauro e di nuovi allestimenti e sono stati editi cataloghi scientifici con lo scopo di far conoscere e offrire una nuova narrazione del patrimonio storico artistico diffuso nel territorio. È stata anche l’occasione per razionalizzare, rinnovare e gestire l’offerta culturale in rete.

Uffizi, il Corridoio di Ponente
Uffizi, il Corridoio di Ponente

Le cinque mostre

A Poppi, la mostra Nel segno di Dante presenta opere legate alle tre Cantiche della Commedia. I dipinti in mostra trattano temi e personaggi della valle del Casentino, territorio con il quale il poeta Dante ebbe stretti rapporti: vi soggiornò più volte, ospite dei conti Guidi e l’11 giugno del 1289 prese parte, ventiquattrenne, alla battaglia di Campaldino. Paolo e Francesca, opera di Nicola Monti che raffigura uno degli episodi più noti dell’Inferno dantesco, è una recente acquisizione delle Gallerie degli Uffizi e storicamente si lega al territorio di esposizione. I documenti ci tramandano infatti i vincoli parentali fra i personaggi della casata dei Guidi e la contea di Ghiaggiolo in Romagna e anche Guido da Montefeltro (padre di Bonconte morto a Campaldino) che aveva sposato Manentessa di Ghiaggiolo. Paolo Malatesta, detto il Bello, fratello di Gianciotto, sposato con Orabile Beatrice figlia ed erede di Uberto, fu da questi ucciso insieme a Francesca da Rimini come ricorda Dante nel V canto dell’Inferno. Per quanto riguarda il Comune di San Godenzo, dove si tiene la mostra Dante Alighieri e Andrea del Castagno tornano a San Godenzo, nel 2021 c’è una doppia ricorrenza: il settecentenario dantesco e i seicento anni dalla nascita di Andrea di Bartolo di Bargilla, detto Andrea del Castagno, appunto per il suo luogo di nascita. Gli Uffizi posseggono fra i ritratti degli Uomini illustri, affreschi staccati da Villa Pandolfini a Legnaia, quello di Dante Alighieri che è stato recentemente restaurato dall’Opificio delle Pietre Dure. La celebre effigie del “ghibellin fuggiasco” trascorrerà l’estate 2021, a partire dal 26 luglio, al fresco delle foreste casentinesi ai piedi del Falterona. Sarà celebrato così il suo autore e ricordato nel contempo anche il Convegno dei fuoriusciti Ghibellini che ebbe luogo nell’abbazia di San Godenzo nel 1302 quando Dante era già esule con gli altri da Firenze e condannato a morte in contumacia dal gennaio del 1302. Di lì a poco l’Alighieri avrebbe lasciato la sua Toscana per non farvi mai più ritorno.

Ad Anghiari, obiettivo della mostra La civiltà delle armi e le Corti del Rinascimento è evidenziare le relazioni fra città e periferia nel Rinascimento, idealmente ricollegabile all’idea guida del progetto Uffizi diffusi. In particolare, la città di Anghiari nel corso del Rinascimento fornì uomini d’arme fedeli a vari eserciti signorili di città la nobiltà delle quali era imparentata con quella anghiarese. Non erano dunque persone che vivevano del mestiere delle armi, ma un vero e proprio notabilato che conosceva anche il valore propagandistico delle opere d’arte e nutriva interesse verso gli artisti del proprio tempo. La rassegna è dunque incentrata su personaggi storici legati a Anghiari impegnati a trasformarsi, da cavalieri e soldati in uomini di corte e cultura. L’attenzione si focalizza in particolare sui legami con i Montefeltro di Urbino. Sranno richiamate anche le traduzioni in figure della battaglia di Anghiari, proseguite fino a date lontane da quella storica della battaglia. A Montespertoli, nella canonica della chiesa di San Pietro in Mercato, va in scena invece la mostra Pittori giotteschi in Valdelsa: fra le varie tavole del secolo XIV si conserva una piccola Madonna col Bambino, attribuita al pittore Lippo di Benivieni, giottesco fantasioso ed espressivo del quale gli Uffizi posseggono una Madonna con Bambino di dimensioni quasi identiche, parte di un celebre polittico della famiglia degli Alessandri. Il dipinto del museo di Montespertoli, era accolto in origine all’interno della chiesa di San Lorenzo a Montegufoni, nei pressi del castello che durante la seconda guerra mondiale fu rifugio delle opere dei musei di Firenze, messi in pericolo dai bombardamenti e dal passaggio degli eserciti. Nell’ambito di questa esposizione, sarà posto a confronto con la Madonna degli Uffizi; L’accostamento sarà utile a riflettere sulla diffusione dello stile di Giotto in tutta la Valdelsa, una zona popolata di opere di Taddeo Gaddi e di altri maestri che da vicino ricevettero gli insegnamenti di Giotto.

Infine, a Castiglion Fiorentino, la mostra “L’ultimo sigillo”. Le Stimmate di San Francesco a La Verna dalle collezioni delle Gallerie degli Uffizi si concentra sulla figura del San Francesco di Assisi, che ha nel Santuario della Verna, vicino a Castiglion Fiorentino, uno dei luoghi più celebrati della cristianità. In occasione della Festa del Santo, Patrono d’Italia, le Gallerie degli Uffizi e la Pinacoteca comunale di Castiglion Fiorentino si “scambieranno” due importanti dipinti raffiguranti l’episodio delle Stigmate. Gli Uffizi invieranno a Castiglioni il capolavoro di Ludovico Cardi, detto il Cigoli, San Francesco riceve le stigmate (1596). Al contempo, Castiglion Fiorentino presterà agli Uffizi il ’suo’ San Francesco riceve le stigmate, un bellissimo dipinto di Bartolomeo della Gatta, del 1487, tra i pezzi più preziosi della pinacoteca comunale: l’opera sarà visibile nelle sale del Quattrocento della Galleria delle Statue e delle Pitture per tutta la durata della mostra.

Il restauro del ritratto di Dante di Andrea del Castagno
Il restauro del ritratto di Dante di Andrea del Castagno

Il progetto “Uffizi Diffusi”

Com’è noto, nei mesi scorsi le Gallerie degli Uffizi, nell’intento di perseguire la propria missione istituzionale, hanno deciso di intraprendere un’importante attività di delocalizzazione e valorizzazione del territorio, attraverso il progetto Uffizi Diffusi, che intende porsi come rinnovato modello di fruizione delle collezioni delle Gallerie. Lo scopo è operare in sinergia con i musei periferici già presenti sul territorio per favorire un turismo più sostenibile in grado di avvicinare l’arte ai territori, rendendo così fruibili, attraverso l’esposizione negli spazi museali locali, opere d’arte attualmente collocate nei depositi degli Uffizi. In questo ampio contesto il progetto ‘Terre degli Uffizi’ rappresenta così uno degli strumenti di realizzazione del più ampio programma ed è volto a favorire nuove forme di turismo decentrate, sostenibili, territoriali, valorizzando, al contempo, lo straordinario patrimonio artistico di alcune realtà museali meno note della Toscana.

Il Progetto si prefigge di riunire i musei del territorio, anche quelli minori, in un’unica rete che faccia capo, dal punto di vista scientifico e della comunicazione, alle Gallerie degli Uffizi, organizzando mostre in alcune delle strutture espositive meno visitate con prestiti provenienti dalle collezioni delle Gallerie, in modo da attrarre il maggior numero di visitatori e riattivare il legame delle opere con i luoghi di provenienza, anche al fine di riscoprire e rafforzare l’identità storica degli stessi. Una formula che renderà possibile estendere il prestito delle opere sul medio o lungo periodo, così da consolidare la portata del beneficio oltre la consueta durata degli eventi temporanei. Per assicurare la massima valorizzazione dell’operazione sarà attivata un’ampia campagna di comunicazione e di promozione che coinvolgerà il numeroso pubblico social delle Gallerie degli Uffizi, e vedrà la creazione di pagine e contenuti dedicati sia sul sito che sui canali social del Museo fiorentino. Per i visitatori saranno predisposti percorsi di visita anche inconsueti, resi di facile consultazione grazie a una grafica accattivante e semplificata studiata appositamente per il progetto.

“Questa operazione è molto importante per il nostro territorio e per il mondo dell’arte”, dichiara il Presidente di Fondazione CR Firenze Luigi Salvadori, “perché valorizza quel grande museo diffuso che è una delle ricchezze della Toscana e dell’Italia. È anche il proseguimento di un nostro importante progetto di marketing culturale territoriale chiamato Piccoli Grandi Musei, avviato nel 2005 e che ha avuto l’intuizione, prima che il fenomeno assumesse più ampie proporzioni, di far conoscere e apprezzare le bellezze meno note della nostra terra e le sue specifiche identità. Esso ha interessato complessivamente 96 piccole realtà che, grazie a questa operazione, hanno avuto complessivamente quasi un milione di visitatori e importanti riflessi anche sulle professionalità e sulle imprese presenti in quelle zone”.

Terre degli Uffizi è il primo progetto che prende avvio dalla strategia degli Uffizi diffusi”, spiega Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi. “In poche parole, è come un robusto ramo che parta dal tronco di un albero estremamente vitale, in fase di crescita. Insieme alla Fondazione CR Firenze si è trovata una formula attuativa immediata e concreta nelle prime cinque mostre, tutte dedicate ad argomenti sofisticati ma anche saldamente ancorati ai territori di destinazione. Non si tratta di iniziative volte solamente a incrementare il turismo ancora tentennante dopo un anno e mezzo di pandemia: esse sono infatti destinate soprattutto alla popolazione locale, nell’intento di rafforzare il senso di appartenenza e identità che è alle radici del più alto, del più nobile senso civico”.


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