Biennale dell'Antiquariato di Firenze: ecco alcune opere in anteprima

La Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze, che aprirà a Palazzo Corsini il prossimo 23 settembre, annuncia oggi alcune delle opere salienti che saranno esposte nell’allestimento originale curato dal designer e scenografo Matteo Corvino (si preannuncia, in particolare, un allestimento votato alla “modernità” e all’“eleganza”, come si legge nel comunicato). Ci saranno pezzi che arriveranno fino agli anni Ottanta del Novecento: una scelta, spiega il curatore Fabrizio Moretti, che vuole ratificare “la tendenza, evidente in tutte le maggiori manifestazioni del settore a livello mondiale, che intende favorire un Collezionismo che ha dimostrato di amare la commistione tra opere di epoca diversissima, dall’archeologia al contemporaneo, passando per tutti i grandi momenti della storia dell’arte universale”.

Ecco dunque alcune anticipazioni. La Galleria Michel Descours porterà un dipinto di Pietro Paolini, Il ritratto dell’attore teatrale Tiberio Fiorilli nel ruolo di Scaramouche, appartenuto al fratello dello stesso Tiberio Fiorilli. Una selezione di disegni di Gustav Klimt (tra i quali uno studio per la Salomè) saranno i pezzi forti della galleria W&K - Wienerroither & Kohlbacher. Frascione Arte presenterà invece uno Studio di nudo virile del Tintoretto. La Galleria Alberto di Castro proporrà un gruppo di disegni inediti (si tratta di bozzetti preparatori per l’esecuzione di un fregio della campana in bronzo della basilica di San Pietro) della bottega di Luigi Valadier. Ancora, avremo un Ritratto di Orazio Piccolomini, opera di Justus Suttermans (dalla Galleria Lumina) appartenuta a Vittoria della Rovere, una Battaglia tra greci e romani di Livio Mehus, esposta da Lullo Pampoulides (alla prima partecipazione alla Biennale), un Riposo durante la fuga in Egitto di Orazio Samacchini (della Galleria Cantore), un Ritratto di Anatoli Demidov a cavallo di Karl Brjullov (Galleria Berardi).

Molto nutrita anche la sezione riservata alla scultura: avremo un San Giovanni evangelista di Giovanni Angelo del Maino (Meheringer Benappi), una Virtù che vince il vizio di Giovanni Battista Lorenzi (Giovanni Pratesi), una terracotta di Benedetto Buglioni raffigurante un Cristo redentore e datata al 1510-1520 (Galleria Botticelli), un Ganimede e l’aquila di Massimiliano Soldani (Tomasso Brothers), un marmo raffigurante Endimione dormiente attribuito ad Aristodemo Costoli (Galleria Carlo Virgilio). Spazio anche a oggetti e arredo: un cammeo, portato da Dario Ghio, con busto di Luigi XIV posseduto in antico dalla marchesa di Pompadour (che lo avrebbe anche cesellato: si tratta dunque di un’opera di grandissimo interesse), una coppia di divanetti veneziani con motivi floreali della seconda metà del XVIII secolo saranno portati in Biennale da Piva & C. e una coppia di comodini d’ambito romano della metà del XVIII secolo giungeranno dalla Galleria Alessandra di Castro. Infine, un’ultima curiosità: una buca per le denunce segrete in marmo di Verona, opera del Seicento che sarà presentata in Biennale dalla Galleria Apolloni di Roma.

La Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze sarà aperta dal 23 settembre al 1° ottobre, tutti i giorni, dalle 10:30 alle 20:00 (tranne giovedì 28 settembre: dalle 10:30 alle 19:00). Biglietto: 15 euro l’intero, 10 il ridotto.

Photo Credit: Biennale Internazionale dell’Antiquariato

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