“Masche” tra gli alberi: in Piemonte la nuova opera di Giulia Cenci


Domenica 6 ottobre 2024 verrà presentata nella radura del Chiot Rosa, a Rittan, in Piemonte, l’opera ’le masche’ di Giulia Cenci. L’installazione fa parte di Radis, il nuovo progetto di arte pubblica promosso dalla Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT in collaborazione con la Fondazione CRC.

Radis, il nuovo progetto di arte nello spazio pubblico della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, conclude la sua prima edizione con l’inaugurazione dell’opera site-specific le masche dell’artista Giulia Cenci (Cortona, 1988), a cura di Marta Papini la cui presentazione al pubblico si terrà domenica 6 ottobre. Collocata nella radura del Chiot Rosa, a Rittan, luogo che possiede un alto valore simbolico legato alla Resistenza, l’opera si compone di una serie di sculture in alluminio realizzate a partire dai calchi delle betulle che costeggiano il prato, combinati con elementi tipici del suo linguaggio scultoreo. Per realizzare le sue opere l’artista adotta materiali di riciclo, come gli scarti del sistema di produzione agricola o i rottami delle automobili, e calchi di prototipi dalle sembianze animali e umane. L’artista assembla e fonde questi frammenti in sculture complesse in cui convivono manualità e produzione seriale. Teste di lupo, teste di manichini e rami di vite creano figure ibride tra alberi e fiori, tra esseri umani e animali. Il titolo dell’opera fa riferimento alle masche, figure della tradizione contadina piemontese raccontate anche da Nuto Revelli nei suoi testi, e rende omaggio a tutte le persone emarginate per la loro diversità. le masche di Giulia Cenci sono figure che sembrano osservare con curiosità e stupore ciò che accade sotto e intorno a loro, sul prato, intorno agli alberi e tra le strutture pensate e installate per ospitare i momenti di sosta e di aggregazione di abitanti e persone in visita.

Il progetto Radis, dal piemontese radis (radice), nasce con l’obiettivo di arricchire il territorio piemontese con un patrimonio di opere di arte pubblica messo a disposizione della comunità, in dialogo con programmi educativi, incontri pubblici e progetti espositivi che restituiscano alla collettività parte della collezione della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT. L’inaugurazione dell’opera è stata infatti anticipata da un public program estivo che si è composto di numerosi appuntamenti tra cuneo, Rittana e Paraloup: Marta Papini e Giulia Cenci hanno partecipato alla conversazione Pane del bosco; Nicolas Ballario e Rodrigo D’Erasmo hanno rappresentato lo spettacolo LIVES! La vita di Louise Bourgeois in parole e in musica; Treti Galaxie ha curato la sesta edizione di Supercondominio; in collaborazione con Fondazione Nuto Revelli si è tenuto il convegno I paesaggi nella crisi tra memoria, ecologia e azione. Ecomemoria e progetti di futuro sostenibile che ha ospitato, tra gli altri, Mia Canestrini, Matteo Caccia e Alessandra Viola; infine è stata presentata la mappatura dell’arte nello spazio pubblico della provincia di Cuneo a cura di Vittoria Martini, durante una conversazione con Francesca Comisso, cui è seguito l’incontro I testimoni de “Il mondo dei vinti” e de “L’anello forte” con la fotografa Paola Agosti.

In concomitanza con l’inaugurazione di le masche al Centro Civico e Culturale di Rittana sarà visitabile il secondo capitolo della mostra collettiva L’opera al nero, che accoglie opere della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT e della Fondazione CRC, curata da Marta Papini e Leonardo Pietropaolo, con Giulia Cenci. Il primo capitolo della mostra, inaugurato il 14 luglio 2024, si concentrava sulle relazioni tra umani e altri esseri viventi, osservando il rapporto tra corpo e mondo esterno, con opere di Lorenza Boisi, Steffani Jemison, Lin May Saeed, Letícia Parente e Tabita Rezaire. Nel secondo capitolo della mostra è l’esperienza del corpo individuale a essere protagonista, in relazione alla tecnologia e ai processi di cambiamento e trasformazione: il percorso espositivo si arricchisce con i lavori di Ed Atkins, Roberto Cuoghi, Anne Imhof, Seth Price, James Richards e Alessandra Spranzi. Realizzata con la sponsorizzazione tecnica di Big Broker Insurance Group - Ciaccio Arte, la mostra sarà aperta fino al 10 novembre, tutti i sabati e le domeniche dalle ore 10 alle ore 18. L’inaugurazione al pubblico di le masche si terrà domenica 6 ottobre. Nel corso della giornata, che comprenderà anche uno spettacolo musicale a cura di Bandakadabra, sarà possibile partecipare a un light lunch offerto presso il Centro della Comunità di Rittana, ad attività educative per famiglie a cura di Associazione Feliz con La Scatola Gialla, e visitare la mostra L’opera al nero.

“L’inaugurazione dell’opera le masche segna il punto di arrivo e al contempo di partenza del progetto Radis di Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT: l’opera dell’artista Giulia Cenci è il primo tassello del percorso quadriennale che coinvolge le comunità e i players del territorio nella produzione culturale e artistica”, afferma la Presidente di Fondazione CRT Anna Maria Poggi, “Fondazione CRT è convinta che l’arte e la cultura, soprattutto quando escono dalle mura istituzionali, siano un potente strumento di valorizzazione dei territori e del capitale umano, un prezioso ponte tra storie e persone”.

Giulia Cenci, Le masche (2024). Foto: Roberto Marossi
Giulia Cenci, Le masche (2024). Foto: Roberto Marossi
Giulia Cenci, Le masche (2024). Foto: Roberto Marossi
Giulia Cenci, Le masche (2024). Foto: Roberto Marossi
Giulia Cenci, Le masche (2024). Foto: Andrea Guermani
Giulia Cenci, Le masche (2024). Foto: Andrea Guermani

“Sono emozionata e orgogliosa del risultato della prima edizione di Radis”, ha affermato Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Presidente della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT. “L’opera di Giulia Cenci è l’esito concreto, poetico e denso di storie, di un lungo percorso che la Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT ha voluto legare profondamente al luogo a cui era destinata. le masche è un’opera site-specific nata da un processo lento e meditato, guidato dall’artista e dalla curatrice Marta Papini, fondato sul coinvolgimento della comunità, delle scuole e sul contributo di professionalità e artigiani esperti. Sono sicura che le sculture di questa artista sensibile e immaginifica sapranno abitare la radura accogliente del Chiot Rosa, donando a Rittana e a noi un paesaggio nuovo e aperto, nel quale far convivere storie, fiabe e fantasie, umani, alberi, pietre e animali”.

le masche è il frutto delle storie del Chiot Rosa: storie di resistenza, paura, gioia, storie d’amore e odio, storie di animali e piante. Con la sua opera, Giulia Cenci omaggia tutte le creature emarginate per la loro differenza dalla norma, oggi come ieri”, ha dichiarato la curatrice Marta Papini.

“La fruttuosa collaborazione con Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT ha saputo costruire, in questa prima annualità del progetto Radis, un percorso artistico di grande valore, innovativo e particolarmente partecipato”, ha commentato Mauro Gola, presidente della Fondazione CRC. “L’arte e la cultura confermano il loro ruolo strategico per lo sviluppo e la rigenerazione dei territori montani e la loro capacità di attivare le comunità locali, con risultati inaspettati e di notevole impatto”.

“Il Chiot Rosa sembra portare nella sua quiete una storia invisibile, fatta di rifugio e lotta, contrasti e contraddizioni che risiedono nell’evoluzione del nostro Paese e nelle sue difficoltà”, ha detto Giulia Cenci. “Non ho potuto fare a meno di pensare che qui ci si è riuniti e si è lottato, si è trovato riparo così come morte”.

"L’intervento scultoreo di Giulia Cenci, grazie al progetto Radis promosso dalla Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, renderà il Chiot Rosa, già ricco di storia e bellezza naturale, un luogo di straordinaria attrattività e capace di aggiungere nuove suggestioni ed emozioni in tutti coloro che vi accederanno", ha dichiarato Giacomo Doglio, sindaco di Rittana.

Note sull’artista

Giulia Cenci si è diplomata all’Accademia di Belle Arti di Bologna, ha ricevuto un Master in Fine Arts alla St. Joost Academy, Den Bosch-Breda, NL, e preso parte alla residenza deAteliers, Amsterdam, NL. Negli anni il suo lavoro è stato apprezzato in Italia e all’estero in numerose e importanti mostre personali e collettive. Ha partecipato alla 59esima edizione della Biennale Venezia, ha esposto a New York, Lione, Amsterdam ed è stata vincitrice del Baloise Art Prize ad Art Basel 2019 e finalista del MAXXI BVLGARI PRIZE 2020 e del Future Generation Art Prize 2023/24.


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