In occasione della Giornata internazionale della donna, martedì 8 marzo tutte le donne potranno accedere gratuitamente ai musei e ai luoghi della cultura statali della Toscana. È inoltre previsto un ampio programma di visite guidate e iniziative a tema con direttrici, curatrici e staff dei musei.
A Firenze le curatrici delle collezioni del Museo Archeologico Nazionale ripercorrono il ruolo che hanno avuto nella storia, dall’antico Egitto all’epoca etrusca, le figure femminili. Alle 12 Barbara Arbeid terrà l’incontro L’instabilità delle categorie: maschile e femminile nella religione etrusca. Nella religione etrusca sono frequenti divinità dal genere oscuro o ambivalente: si scopriranno i loro nomi, le loro caratteristiche e i loro culti.
A Pisa al Museo Nazionale di Palazzo Reale le visite delle 15 e delle 17 illustreranno anche il ritratto di Maria Luigia d’Austria, seconda moglie di Napoleone I e madre dell’unico figlio da lui riconosciuto. Duchessa di Parma per decisione del Congresso di Vienna, fu molto amata dal suo popolo che le tributò l’appellativo di “buona duchessa” visti gli importanti sforzi sostenuti per le molte opere caritatevoli svolte in città per le donne e i malati: nel settembre del 1817 inaugurò l’Istituto di maternità e la Clinica Ostetrica Universitaria e costantemente pose molta attenzione alla prevenzione e alla lotta alle epidemie, come quella di tifo del 1817 e quella di colera del 1836.
Al Museo nazionale di San Matteo le visite guidate in programma alle 15,30 e alle 17,30 si soffermeranno anche su un particolare del Polittico di Pisa di Simone Martini che ritrae Santa Caterina d’Alessandria, diciottenne, figlia di nobili, che tentò di dissuadere l’imperatore Massimino dal culto pagano e fu condannata a un supplizio dopo aver fatto convertire numerosi intellettuali di corte. Molti furono i patronati riconosciuti a Caterina: importante quello su teologi e filosofi; fu molto venerata negli ambienti colti, rivestendo un rilevante ruolo nella tradizione cristiana, nella vita degli Ordini religiosi, nella storia delle università e degli studi.
Le visite al Museo nazionale della Certosa Monumentale di Calci saranno incentrate sulla presenza della figura femminile nella storia del monastero calcesano e più in generale dell’Ordine certosino. Ambienti e vicende storiche verranno raccontati da un insolito punto di vista, per scoprire il ruolo e la presenza di donne più o meno illustri alla Certosa nel corso dei secoli.
Al Museo nazionale etrusco di Chiusi è in programma la visita guidata alle ore 16, gratuita e aperta a tutti, dal titolo Donne a confronto: la condizione femminile nelle società antiche attraverso i reperti del museo. Saranno raccontati innumerevoli aspetti delle società del mondo antico. La presenza delle donne è testimoniata nella sua quotidianità da oggetti di uso comune, relativi ai lavori domestici, quali rocchetti, fornelli ma anche da testimonianze legate alla sfera funeraria come i canopi, che spesso rivelano fattezze femminili e il preciso ruolo della donna nella società, e rilievi e sculture che raffigurano la loro partecipazione in occasione di momenti pubblici come il banchetto, il matrimonio e il compianto funebre.
La presenza di ceramiche a figure nere e figure rosse importate dal mondo greco e recuperate nelle sepolture degli aristocratici etruschi consente un parallelo tra la condizione femminile nell’antica Grecia e nell’Etruria dove le donne godevano di una straordinaria libertà. Un viaggio che condurrà anche a conoscere figure singolari come Teti ed Eos, divinità femminili che allo stesso tempo condividono una condizione umana, quella materna, su un’anfora tirrenica a figure nere che rappresenta il duello tra i rispettivi figli, Achille e Memnone; la struggente figura di Penelope, ritratta su un vaso a figure rosse, che rappresenta la fedeltà, la donna come custode del focolare domestico, ma anche la capacità di opporsi a una società tutta al maschile attraverso l’intelligenza e l’astuzia rappresentate dalla famosa tela, non a caso dipinta sullo stesso vaso. In queste rappresentazioni altre figure escono prepotentemente fuori dal consueto schema donna-casa, come le etere, cortigiane raffinate e sensuali, e le menadi invasate che accompagnavano il corteo dionisiaco, ma anche donne che pagano la loro condizione come Cassandra, raffigurata nell’atto vano di sfuggire al suo assalitore, Aiace Oileo. Il racconto si dipana nelle altre sale del museo con sarcofagi, urne, dipinti che illustrano aspetti legati alla moda, all’abbellimento, all’esibizione di lusso e potere delle donne etrusche che partecipavano a cerimonie pubbliche anche con l’adozione di simboli precisi di un elevato status come il flabello e il parasole. Il percorso prosegue poi nella sezione romana e medievale dove saranno presi in esame altri reperti, ex voto anatomici, iscrizioni e gioielli, che aiutano a comprendere alcuni aspetti della condizione femminile nella società romana e longobarda. La visita terminerà con l’apertura eccezionale della sala mostre del museo, dove sarà possibile ammirare la ricostruzione, curata dal Gruppo Archeologico Città di Chiusi, del loculo della tomba A della Necropoli della Paccianese, ultima dimora di una ricca signora etrusca. Al suo interno è esposta la ricomposizione di un cofanetto di legno, appartenuto alla proprietaria del sepolcro, che conteneva oggetti per la toeletta e l’ornamento personale.
La programmazione dettagliata degli eventi di tutti i musei statali nazionali in costante aggiornamento, è disponibile su www.beniculturali.it/evento/giornata-internazionale-della-donna-2022
Nell’immagine, il sarcofago di Larthia al Museo archeologico nazionale di Firenze
8 marzo: ingresso gratuito per tutte le donne nei musei della Toscana. Visite guidate e iniziative a tema |