L’11, il 12 e il 13 ottobre arriva nei cinema italiani il film Venezia. Infinita avanguardia, il lungometraggio che racconta la città nell’anno in cui cade l’anniversario numero 1600 dalla Fondazione. Il film (soggetto di Didi Gnocchi, sceneggiatura di Sabina Fedeli, Didi Gnocchi, Valeria Parisi, Arianna Marelli, e regia di Michele Mally) vede la partecipazione straordinaria di Carlo Cecchi e Hania Rani e la voce narrante di Lella Costa, è accompagnato dalla colonna sonora originale di Hania Rani ed è prodotto da 3D Produzioni e Nexo Digital con la collaborazione di Villaggio Globale International, con il sostegno di Intesa Sanpaolo e con la collaborazione speciale di Fondazione Musei Civici di Venezia.
Venezia. Infinita avanguardia è un film documentario che prende avvio dall’immenso patrimonio veneziano per raccontare i palazzi che ospitano capolavori e oggetti storici, le connessioni artistiche e culturali, i nessi visivi che, viaggiando tra le epoche, vanno a comporre il ritratto di una città futuribile. Proprio come accade nell’affresco del Mondo Novo di Giandomenico Tiepolo, a Ca’ Rezzonico, dove la società veneziana del Settecento, accorsa ad ammirare quella sorta di “lanterna magica” che era il cosmorama, si accalca a stupirsi e a nutrirsi delle meraviglie del mondo che verrà, in un gioco di incastri e illusioni ottiche. A consegnare al film la memoria della città è Carlo Cecchi, maestro del teatro italiano che ha studiato, conosciuto e lavorato con i grandi intellettuali, registi, letterati e attori della cultura del Novecento. Oltre a lui, il pubblico vedrà muoversi per i luoghi di Venezia la giovane e talentuosa pianista polacca Hania Rani, tra i fenomeni della scena modern classic internazionale: cerca ispirazione e suggestioni per comporre la colonna sonora del film, in un gioco di rimandi e riflessi tra musei, calli e meraviglie veneziane. A tenere il filo tra questi due diversi sguardi e, soprattutto, tra due diverse generazioni c’è la voce narrante di Lella Costa.
Il film porta gli spettatori alla scoperta dei luoghi più belli di Venezia, oltre che del suo patrimonio: il Canal Grande, il Museo Correr, le vedute di Canaletto, le opere di Francesco Guardi, Pietro Longhi, Giambattista e Giandomenico Tiepolo, Vittore Carpaccio, e naturalmente quelle di Bellini alle Gallerie dell’Accademia, di Tiziano, Tintoretto, Veronese. E ancora Ca’ Rezzonico e il Museo del Settecento Veneziano, il Grand Tour, le sculture di Canova, gli scatti d’epoca di Carlo Naja che conquistarono l’Europa, gli antichi mestieri ritratti nelle fotografie di Enrico Fantuzzi, Palazzo Pesaro degli Orfei, Emilio Vedova e la sua lotta per salvare i Magazzini del Sale, Carmelo Bene che legge il Manifesto futurista “Contro Venezia passatista”, le trasgressioni del Carnevale, le antiche fornaci ora laboratori di sperimentazione di Adriano Berengo, l’arrivo in città del Circo Togni coi suoi elefanti sui ponti storici, le pièces di Goldoni, le straordinarie ville Liberty, l’eleganza e la moda del Lido, le feste veneziane a casa del compositore americano Cole Porter e della moglie Linda, l’età del jazz, le serate mondane della giornalista americana Elsa Maxwell, le opere misteriose di Banksy, i taccuini fitti di appunti di John Ruskin, la vibrazione cromatica e meditativa dell’acqua raccontata da Turner, le tombe di Sergej Djagilev e Igor Stravinskij, il fascino della Giudecca, il Caffè Florian e la nascita dell’idea della Biennale, la Mostra Cinematografica e il primo nudo nella storia del cinema, l’insonnia veneziana di Wagner, le pittrici Giulia Lama e Rosalba Carriera, Lucrezia Cornaro Piscopia, prima donna laureata della storia, la determinazione delle cortigiane, i vetri di Murano e i capolavori di Giuseppe Lorenzo Briati, le fughe di Casanova, il MOSE e l’emergenza ambientale, l’amore per la città di Hugo Pratt, le spoliazioni napoleoniche, il soggiorno dell’Imperatrice Sissi, gli intarsi di Andrea Brustolon che Balzac soprannominò il “Michelangelo del legno”, i tessuti e gli abiti di Mariano Fortuny e della moglie Henriette, la Marchesa Casati Stampa, la favolosa, eccentrica, imprevedibile Peggy Guggenheim, la suggestione del Teatro La Fenice, uno dei templi della musica più belli del mondo.
E poi, interviste a importanti personalità come gli artisti Ai Weiwei, Anselm Kiefer e Giorgio Andreotta Calò, gli storici dell’arte Gabriella Belli (direttrice della Fondazione Musei Civici di Venezia), Alberto Craievich (conservatore di Ca’ Rezzonico) e Pierre Rosenberg, la musicista Luciana Boccardi, i ricercatori Pierpaolo Campostrini (direttore generale di CORILA - Consorzio per il coordinamento delle ricerche inerenti al sistema lagunare di Venezia) e Diego Calaon, gli architetti Giulia Foscari e Angela Pomaro, la guida e autrice Cristina Gregorin, l’imprenditrice Mariacristina Gribaudi, la sinologa Tiziana Lippiello, il regista Pier Luigi Pizzi, il professore Giorgio Ravegnani, la musicista Nuria Schönberg, l’archeologa e informatica Arianna Traviglia (direttrice del Centre for Cultural Heritage Technology dell’Istituto Italiano di Tecnologia – IIT).
Venezia non si è mai fossilizzata nella conservazione di una sola identità storica, ma ha sempre lasciato che il genio e la creatività dei viaggiatori di passaggio e dei suoi stessi abitanti, con estro e trasgressione, continuassero a reinventarla. E reinventare la città sarà anche la grande sfida del futuro, per risolvere le emergenze e i problemi, per una città che vuole essere all’avanguardia nella cultura, nella creatività ma anche nella sostenibilità del domani.
Esce nelle sale il film su Venezia di Nexo, l'evento per i 1600 anni della città |
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