Su MTV USA il Masterchef dell'arte: un talent di artisti, chi vince va in mostra all'Hirshhorn

Prima o poi doveva accadere: anche l’arte avrà il suo Masterchef. Accade per ora negli Stati Uniti d’America, dove sta per andare in onda un talent show che vede sette artisti emergenti sfidarsi a suon di prove, valutate da una giuria di esperti, per aggiudicarsi il primo premio: il vincitore, infatti, avrà la possibilità di esporre le sue opere all’Hirshhorn Museum and Sculpture Garden di Washington, e otterrà un premio in denaro. Il programma si intitola The Exhibit: Finding the Next Great Artist e verrà trasmesso a partire dal 3 marzo su MTV negli USA, alle 21. Poi, dal 7 marzo, sarà trasmesso anche da Smithsonian Channel.

Il programma presenta sette artisti americani emergenti selezionati in consultazione con i curatori dell’Hirshhorn a seguito di una ricerca nazionale. Il gruppo è formato da Jamaal Barber (Atlanta), Frank Buffalo Hyde (Northfield, Minnesota), Misha Kahn (Brooklyn, New York), Clare Kambhu (Queens, New York), Baseera Khan (Brooklyn), Jillian Mayer (Miami) e Jennifer Warren (Chicago): nelle varie puntate dovranno realizzare opere ispirate a temi sociali riflessi nelle opere in collezione di artisti moderni e contemporanei, tra cui Laurie Anderson, Mark Bradford, le Guerrilla Girls, Barbara Kruger, Yayoi Kusama, Kent Monkman, Nam June Paik, Horace Pippin e Alma Thomas.

“The Exhibit: Finding the Next Great Artist esemplifica l’accessibilità radicale dell’ Hirshhorn all’arte moderna e contemporanea”, afferma Melissa Chiu, direttrice del museo. “L’Hirshhorn è gratuito per tutti, ma molte persone non possono recarsi a Washington. La serie introdurrà il pubblico, ovunque si trovi, alla creazione artistica, mettendo in luce l’importanza degli artisti nella società e stimolando la missione dell’Hirshhorn per l’arte per tutti”.

In qualità di giudice principale, Chiu si è consultata con una giuria a rotazione di esperti del mondo dell’arte per valutare l’originalità e l’esecuzione delle opere degli artisti e identificare le risposte di maggior successo. La serie, come detto, culmina con un artista che riceve un invito a esporre un’opera originale all’Hirshhorn e un premio in denaro fornito dalla rete televisiva. Tra i giudici figuravano gli artisti Adam Pendleton e Abigail DeVille, il critico Kenny Schachter, la sociologa Sarah Thornton, l’educatore artistico Samuel Hoi, lo stratega digitale per l’arte JiaJia Fei e il collezionista d’arte, oltre che trustee dell’Hirshhorn, Keith Rivers. A condurre il programma sarà invece Dometi Pongo di MTV News.

Gli artisti in gara, tutti sopra i trent’anni d’età, hanno già avuto modo d’esporre in passato. Jamaal Barber (Richmond, 1980) è un artista, incisore ed educatore la cui pratica esamina i modi in cui le questioni sociali, la cultura e l’identità possono sovrapporsi alla Blackness. Le sue opere sono state esposte alla Norfolk State University, all’Università di Samford di Birmingham in Alabama, al Young Harris College di Madiso in Georgia e al Center for Contemporary Printmaking di Norwalk nel Connecticut. Ha conseguito un Master in incisione presso la Georgia State University nel 2021. Frank Buffalo Hyde (Santa Fe, 1974) è un artista Onondaga/Niimíipuu i cui dipinti esaminano ed elevano un’immagine della vita indigena contemporanea attraverso una vibrante sensibilità pop e un occhio satirico senza compromessi. Il suo lavoro è stato esposto in musei tra cui il Wheelwright Museum of the American Indian, Santa Fe; il Museo CM Russell, Great Falls, Montana; e il Museo Gilcrease, Tulsa, Oklahoma. Il suo lavoro è nelle collezioni pubbliche dello Smithsonian National Museum of the American Indian di Washington, nel Museo Peabody Essex di Salem nel Massachusetts, all’Everson Museum of Art di Syracuse, al Museo Irochese di Cobleskill, al Longyear Museum at Colgate University di Hamilton, all’Institute of American Indian Arts di Santa Fe.

Misha Kahn (Duluth, 1989) è un artista e designer di New York che lavora sull’intersezione tra design e scultura ed è meglio conosciuto per la creazione di oggetti stravaganti e giocosi realizzati attraverso una varietà di materiali e una serie di processi. Ha esposto alla Villa Stuck di Monaco di Baviera (2022), al Dallas Museum of Art, al Whitney Museum of American Art di New York City, al ; Museum of Arts and Design di New York City, alla Pizzuti Collection di Columbus e al Museum of Craft and Design di San Francisco. Il suo lavoro è nelle collezioni di musei come il Corning Museum of Glass di New York, il Dallas Museum of Art, il Museum of Fine Arts di Houston e lo Speed Art Museum di Louisville. Baseera Khan (Denton, 1980) è un’artista che lavora con performance, sculture e installazioni con sede a New York il cui lavoro esplora i materiali e le loro economie e gli effetti di queste relazioni sul lavoro, le strutture familiari, la religione e il benessere spirituale. Ha tenuto una mostra personale al Brooklyn Museum of Art, nel 2021-22; ha poi esposto presso istituti come il Wexner Center for the Arts di Columbus, il New Orleans Museum of Art, lo Sculpture Center del Queens, New York, e l’ Aspen Art Museum. Il lavoro performativo di Khan è stato presentato in anteprima al Brooklyn Museum of Art e al Whitney Museum of American Art. Sue opere sono nelle collezioni pubbliche del Solomon R. Guggenheim Museum di New York, al Whitney Museum of American Art, al Brooklyn Museum of Art e al Walker Art Center di Minneapolis.

Artista ed educatrice artistica a New York City, Clare Kambhu (New York, 1988) crea dipinti che si concentrano su oggetti quotidiani, spesso trascurati, con una recente attenzione su come questi oggetti potrebbero rivelare il potenziale per l’umanità di rompere i vincoli delle istituzioni educative. Il suo lavoro è stato esposto al Bronx Museum di New York, al Katonah Museum of Art di Westchester, New York, all’Artspace di New Haven nel Connecticut, e presso l’A-Museum of Quickroots di Governors Island, New York. Kambhu ha conseguito un Bachelor of Fine Arts in studio art e un Master of Arts in educazione artistica presso la New York University e un Master of Fine Arts presso la Yale University School of Art. La pratica di Jillian Mayer (Miami, 1984) esplora l’intersezione tra tecnologia ed esistenza umana, in particolare il modo in cui la partecipazione delle persone a un paesaggio digitale rimodella le loro esperienze fisiche. La sua arte è stata esposta in mostre internazionali presso istituzioni tra cui il Bemis Center for Contemporary Arts di Omaha, il Pérez Art Museum di Miami, il MoMA PS1 di New York, la Kunsthal di Aarhus in Danimarca e il Kunstmuseum di Lipsia, in Germania. Suoi film sono stati proiettati al Sundance Film Festival, al Rotterdam Film Festival, al New York Film Festival e al South by Southwest Film Festival. Il suo lavoro è nelle collezioni del Pérez Art Museum e del Patricia and Phillip Frost Art Museum di Miami, tra gli altri. Mayer ha conseguito un Bachelor of Fine Arts presso la Florida International University di Miami. Infine, Jennifer Warren (nata nel 1988; Cleveland, Ohio) è una pittrice con sede a Chicago il cui lavoro esplora i temi della natura, della bellezza e del corpo nero. In gran parte autodidatta, la sua pratica riflette la sua passione per l’incorporazione di nuove idee e tecniche che mirano a trasmettere l’esperienza nera vissuta attraverso momenti intimi e meditativi quotidiani. Il lavoro di Warren è stato esposto alla Martin Gallery di Chicago e alla Sidney Larson Gallery di Columbia nel Missouri.

Nella foto: Melissa Chiu dà il benvenuto agli artisti Clare Kambhu, Jamaal Barber, Jennifer Warren, Baseera Khan, Misha Kahn e Frank Buffalo Hyde nel deposito della collezione dell’Hirshhorn durante le riprese di The Exhibit: Finding the Next Great Artist. Foto: Shannon Finney

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