In arrivo un documentario su Lamont Young, geniale architetto che inventò la Napoli moderna


È in arrivo il documentario “Il sogno di Lamont Young”, dedicato al geniale e visionario architetto britannico che inventò la Napoli moderna.

Venerdì 21 ottobre all’Istituto francese di Napoli Grenoble verrà presentata l’anteprima del documentario Il Sogno di Lamont Young, incentrato sulla storia, sulle opere e sulla misteriosa morte di Lamont Young, celebre architetto inglese vissuto a Napoli tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Prodotto e diretto da Francesco Carignani per Fucina Umanistica Digitale, il film racconta la vita e le opere dell’architetto tramite numerose interviste a celebri professori napoletani, tra i quali Alessandro Castagnaro, Fabio Mangone, Alfredo Buccaro, Francesco Barbagallo, Salvatore Di Liello.

Partendo dal suo misterioso suicidio nel Castello di Villa Ebe, oggi in stato di rudere, il documentario ha lo scopo di raccontare i suoi spettacolari progetti realizzati a Napoli all’inizio del Novecento, ponendo l’enfasi sul suo stile “pseudo-vittoriano” e neo-gotico: tanti edifici inusuali per l’architettura della città, tra cui vari castelli, uno chalet svizzero e la meno famosa casa girevole a Vivara. Sono illustrati soprattutto i progetti mai realizzati, visionari per quell’epoca, che avrebbero potuto cambiare il volto di Napoli, come il primo progetto di metropolitana per la città, all’epoca visto con molta diffidenza. Il progetto consisteva in un vero e proprio piano urbanistico per la città che prevedeva inoltra la costruzione di un arcipelago di isole a Posillipo, il Rione Venezia ed una parte su Bagnoli, la cui riqualificazione oggi è ancora lontana. Con estrema lungimiranza infatti, Young aveva identificato Bagnoli come punto ideale per lo sviluppo turistico e culturale, progettando lì il capolinea della sua metropolitana, dove sarebbero dovuti sorgere stazioni balneari, grandi alberghi, parchi pubblici ed un palazzo per le esposizioni internazionali, che avrebbe ospitato opere dei vari paesi, per dar modo a quei napoletani che non avrebbero potuto viaggiare di scoprire le altre culture. Vediamo quindi come Lamont Young più di un secolo fa, ponesse già grande attenzione su temi oggi più che mai attualissimi: sostenibilità, ecologia e cultura.

Ma il documentario oltre alle opere, analizza anche altri aspetti di questo personaggio, come la sua passione per le invenzioni, che lo vede autore di numerosi brevetti, tra cui una macchina volante. L’opera approfondisce anche temi personali della vita di questo genio, riuscendo in maniera esclusiva e per la prima volta a risolvere alcuni dei misteri legati a questo personaggio e soprattutto alla sua morte.

Il documentario racconta, grazie anche alle musiche di Pellegrino Snichelotto, una città ancora fortemente internazionale, una Napoli che non c’è più, capace di attirare geni e grandi industriali dall’estero, rappresentando ancora un vivace punto di riferimento per la mondanità internazionale. Questa è quindi la storia del personaggio che avrebbe potuto portare un grande cambiamento che avrebbe confermato Napoli tra le grandi capitali europee: cambiamento che purtroppo non c’è stato. Il suo progetto, infatti, pur arrivando dopo mille difficoltà ad essere approvato dal Comune, fallisce per un soffio a causa di problemi burocratici. Il documentario affronterà anche il destino di Bagnoli, divenuto invece uno dei più grandi poli siderurgici del mondo. Si parlerà anche di Villa Ebe oggi, acquistata dal Comune negli anni Novanta e distrutta in un incendio doloso nel 2000, pochi mesi dopo la battaglia dei residenti per non vederla trasformata in un parcheggio. Oggi la Villa resta in stato di abbandono e finalmente, grazie all’impegno del Comune e del Vice Sindaco Lieto, sembra che un bando internazionale possa restituire la Villa ai cittadini.

“Volevo far scoprire questo geniale architetto al grande pubblico”, afferma Francesco Carignani, “e raccontare la sua visione di città, così moderna già oltre un secolo fa. Ma avevo anche altri due obiettivi. Il primo è stato quello di contribuire a riportare l’attenzione sul tema di Bagnoli e di Villa Ebe, ancora in stato di rudere, il secondo è stato quello di approfondire a fondo l’aspetto personale di questo genio: non raccontare solo la sua storia, ma anche quella dell’uomo e dei suoi sogni. Siamo quindi riusciti a risolvere i misteri legati soprattutto all’ultima fase della sua vita, la sua morte. Volevo però raccontare anche un’epoca che non c’è più, una Napoli ancora fortemente internazionale e per questo ho subito pensato che il racconto dovesse essere animato anche dalle musiche di Pellegrino Snichelotto. Questo progetto è iniziato anni fa, con la creazione della pagina Facebook di Lamont Young: facendo parlare direttamente l’architetto e basandomi sugli scritti del Professor Giancarlo Alisio (alla cui memoria il documentario è dedicato) ho iniziato a raccontare i suoi edifici in prima persona, come se fosse stato lo stesso Lamont a raccontarli. Ho quindi illustrato il mio progetto di documentario alla Professoressa Antonella Di Luggo ed al Professor Alessandro Castagnaro del Dipartimento di Architettura della Federico II, i primi che hanno creduto in questo progetto ed è stato grazie al loro supporto che il documentario ha potuto vedere la luce”.

Il documentario è stato realizzato con il contributo della Regione Campania (Direzione Generale

Governo del Territorio, ai sensi della Legge Regionale 19/2019), con il supporto scientifico del Dipartimento di Architettura dell’Università degli studi di Napoli Federico II e con il patrocinio morale del Comune di Napoli, dell’Associazione Nazionale Ingegneri ed Architetti Italiani (ANIAI Campania) e della Società Napoletana di Storia Patria.

In arrivo un documentario su Lamont Young, geniale architetto che inventò la Napoli moderna
In arrivo un documentario su Lamont Young, geniale architetto che inventò la Napoli moderna


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