In arrivo al cinema il documentario sul fotografo contemporaneo Martin Parr


Il documentario diretto da Lee Shulman, in arrivo il 17 febbraio al cinema, fa luce sulla vita e il lavoro di Martin Parr, fotografo iconoclasta che ha trasformato la fotografia contemporanea con ironia e colori audaci. Un viaggio attraverso l’Inghilterra e il suo sguardo sulla società consumistica.

Un road movie attraverso l’Inghilterra, alla scoperta dello sguardo ironico e controverso che ha segnato la fotografia contemporanea. I am Martin Parr, il documentario diretto da Lee Shulman, è una biografia del celebre fotografo britannico Martin Parr (Epsom, 1952) e una riflessione sul potere delle immagini di svelare, provocare e trasformare il nostro modo di guardare il mondo. Ed è in arrivo al cinema dal 17 febbraio.

Parr è stato spesso definito un cronista visivo della società contemporanea, capace di immortalare con audacia il consumismo e le contraddizioni della vita quotidiana. Con la sua cifra stilistica inconfondibile – colori saturi, prospettive insolite e una sottile ironia – ha ritratto con schiettezza la classe media britannica, scatenando tanto ammirazione quanto polemiche. Il documentario segue il fotografo in un viaggio nei luoghi più significativi della sua carriera, accompagnato da personalità come l’artista Grayson Perry e il musicista Mark Bedford.

I am Martin Parr, fotogramma del film
I am Martin Parr, fotogramma del film
I am Martin Parr, fotogramma del film
I am Martin Parr, fotogramma del film

Un viaggio attraverso la visione di Parr

Nel film, Shulman porta lo spettatore a osservare il mondo attraverso gli occhi del fotografo, conducendolo nei luoghi che hanno segnato la sua carriera, a partire da Brighton, la cittadina natale dove ha affinato il suo stile. Parr è un esploratore della quotidianità, sempre in cerca di situazioni emblematiche: mercati affollati, spiagge gremite, tavole imbandite di cibo e volti assorti nella routine. Il suo obiettivo non si limita a catturare l’istante, ma ne svela le implicazioni più profonde, con un misto di empatia e provocazione.

Seguendolo tra le strade dell’Inghilterra, il documentario mette in luce il suo metodo di lavoro, il modo in cui si avvicina ai soggetti con un atteggiamento tra il distaccato e il complice. Il film diventa così un’occasione per scoprire il dietro le quinte di alcuni degli scatti più iconici del XX e XXI secolo.

I am Martin Parr, fotogramma del film
I am Martin Parr, fotogramma del film

Martin Parr: un’icona della fotografia contemporanea

Martin Parr è entrato nell’agenzia Magnum nel 1994, consolidando il suo status di innovatore della fotografia documentaria. Il suo approccio visivo, caratterizzato da un uso esasperato del colore e da una capacità unica di cogliere l’assurdità del quotidiano, ha suscitato dibattiti fin dai suoi esordi. Alcuni lo hanno accusato di ridicolizzare i suoi soggetti, altri lo considerano un narratore brillante della società dei consumi.

Nel documentario, Parr torna nei luoghi simbolo del suo percorso, come New Brighton, dove ha realizzato la serie The Last Resort, un ritratto crudo e vibrante delle vacanze della working class britannica negli anni Ottanta. Attraverso materiali d’archivio e nuove riprese, il film mostra come la sua ricerca si sia evoluta nel tempo, mantenendo sempre uno sguardo acuto e irriverente.

Uno degli aspetti centrali del film è il modo in cui il fotografo ha affrontato le critiche e i malintesi legati al suo lavoro. Inizialmente osteggiato per i suoi ritratti spietati della classe operaia, oggi Parr è riconosciuto come un autore che ha saputo innescare riflessioni sulle dinamiche sociali. Le sue immagini oscillano tra il grottesco e il realistico, tra il divertente e l’inquietante, costringendo lo spettatore a confrontarsi con le proprie abitudini e le proprie contraddizioni. Parr non ha mai cercato di rendere la realtà più attraente di quanto sia. Anzi, ha accentuato i suoi aspetti più crudi e paradossali, sfidando lo spettatore a guardare oltre l’apparenza.

I am Martin Parr, fotogramma del film
I am Martin Parr, fotogramma del film

La prospettiva del regista: Lee Shulman racconta Parr

Lee Shulman, noto per il suo lavoro con The Anonymous Project, ha costruito il documentario con un’estetica che dialoga con la fotografia di Parr. Utilizzando una combinazione di riprese spontanee, materiali d’archivio e testimonianze dirette, Shulman riesce a restituire il ritmo e l’ironia che caratterizzano il fotografo britannico.

Il regista, che ha lavorato per oltre vent’anni tra Regno Unito e Francia, si è immerso nel mondo di Parr per comprendere la sua visione e il suo processo creativo. Viaggiando accanto a lui, ha potuto osservare da vicino la meticolosità con cui sceglie i soggetti, la rapidità con cui individua situazioni di interesse e l’istinto che lo guida nella costruzione dell’immagine.


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