Una birra americana presenta “l'opera più costosa della storia”, anche più del Salvator Mundi


Si chiama “Da Vinci of Debt” la bizzarra installazione presentata ieri alla stazione Grand Central di New York da Natural Light, una birra americana economica. Ed è stata ribattezzata “l’opera più costosa della storia”, anche più del Salvator Mundi.

Il suo titolo è Da Vinci of Debt, è stata presentata ieri alla stazione Grand Central Terminal di New York (la stazione ferroviaria più grande del mondo), ed è stata prodotta da Natural Light, un brand statunitense di birra economica: si tratta di un’installazione che è stata definita come “l’opera più costosa del mondo”, anche più del Salvator Mundi attribuito a Leonardo da Vinci, venduto nel 2017 da Sotheby’s per la cifra monstre di 450 milioni di dollari, il prezzo più alto mai pagato per un’opera d’arte passata in asta.

L’opera presentata da Natural Light è più costosa per un motivo molto semplice: è costituita da 2.600 diplomi di laurea americani, veri (ogni studente è stato pagato 100 dollari per prestare temporaneamente il proprio diploma per l’operazione), che hanno un valore complessivo di 470 milioni di dollari. Tanta è la somma che, nell’insieme, gli studenti hanno versato per arrivare all’ambito titolo: il valore è stato calcolato come l’ammontare di quanto occorre per un percorso di studi di quattro anni in un college americano (che costa mediamente 180.000 dollari). E dunque tanta è la somma che... è costata l’opera.

I diplomi sono sospesi a mezz’aria, come se una folata di vento li avesse dispersi attraverso la Vanderbilt Hall della stazione Grand Central. L’installazione vuole dimostrare la gravità della crisi dei debiti studenteschi (un problema molto forte negli Stati Uniti) e alludere anche alle gravi conseguenze che il debito comporta per coloro che lo devono sostenere.

La birra Natural Light, peraltro molto popolare tra gli studenti (in America è familiarmente nota come “Natty Light”), ha preso quattro anni fa l’impegno di distribuire dieci milioni di dollari (un milione all’anno) agli studenti che sono schiacciati dal debito: ecco il perché di questa installazione. “Natty”, ha detto Daniel Blake, vice presidente della divisione value brands di Anheuser-Busch, l’azienda proprietaria del marchio Natural Light, “si impegna per fare tutto ciò che può per offrire soluzioni reali al debito studentesco dei nostri clienti. Vogliamo che i nostri fan vivano l’esperienza del college senza il debito che ne consegue, e così, attraverso Da Vinci of Debt, speriamo di avere più partecipazione al nostro Natty College Debt Relief Program, che offre agli studenti la possibilità di ripagare i loro debiti”.

Il progetto può essere definito un’opera d’arte? “Il mondo dell’arte”, ha detto Blake, “è pieno di opere con prezzi assurdi per i quali la maggior parte delle persone non riesce a trovare una giustificazione. Ecco perché questa installazione è perfetta per la nostra campagna”.

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Una birra americana presenta “l'opera più costosa della storia”, anche più del Salvator Mundi


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