Andrà in onda questa sera, venerdì 1 aprile, alle ore 21.15 in prima visione su Rai5 una nuova puntata di Art Night, il programma condotto da Neri Marcorè di Silvia De Felice e di Emanuela Avallone, Massimo Favia, Alessandro Rossi, con la regia di Andrea Montemaggiori.
Questa settimana Art Night fa un salto nel Rinascimento: la serata inizierà infatti con il documentario Il palazzo dei destini incrociati, dedicato al Palazzo Ducale di Urbino. Descritto da Baldassarre Castiglione come la “città a forma di palazzo”, è qui che Federico da Montefeltro richiamò i più grandi artisti, architetti, intellettuali del Quattrocento. Il documentario che condurrà gli spettatori tra la storia, le atmosfere, i segreti del Palazzo, in cui si intrecciano l’arte, la matematica, l’architettura, l’astronomia, la filosofia. Si racconterà la storia del Palazzo Ducale, oggi sede della Galleria Nazionale delle Marche, e delle preziose opere qui custodite. Si percorreranno gli ambienti principali, come il Cortile, l’Appartamento della Jole o la Cappella del Perdono, e gli angoli meno accessibili e misteriosi che mostreranno un edificio progettato su precisi criteri filosofici, scientifici, razionali nella sua complessità.
La serata proseguirà con Raffaello. Il mito e la modernità, documentario dedicato a Raffaello Sanzio, grande protagonista dell’arte rinascimentale. Il video ricostruisce, grazie a studiosi e a esperti, la figura e la carriera dell’artista urbinate che non fu solo pittore e architetto, ma anche intellettuale in grado di interpretare il progetto di un’intera società. Grazie alle riflessioni dello scrittore e restauratore Antonio Forcellino, il documentario ripercorrerà il periodo d’oro, gli anni romani dal pontificato di Giulio II alla morte di Leone X nel 1521. Si partirà analizzando le opere d’architettura con lo storico dell’architettura Alessandro Viscogliosi nella Villa Madama e la Cappella Chigi in Santa Maria del Popolo, mentre l’architetto Paolo Portoghesi spiegherà Raffaello e il riferimento alla classicità. Dall’amore di Raffaello per l’antico nasce la Lettera a Leone X, scritta con l’amico Baldassarre Castiglione, primo esempio di storia della tutela del patrimonio artistico: ne parla lo storico Francesco Paolo di Teodoro ai Mercati di Traiano. E ancora, il rapporto con i committenti, i papi e l’amico banchiere Agostino Chigi: la Villa Farnesina, luogo di svago e delizie del ricco banchiere Agostino, mostra una perfetta simbiosi tra architettura e paesaggio. Raffaello lavorerà prima all’affresco della Galatea (illustrato dalla conservatrice della Villa, Virginia Lapenta) per poi passare a quelli della Loggia di Amore e Psiche, illustrati dall’esperta botanica Giulia Caneva e dal chimico Antonio Sgamellotti.
Raffaello permette un excursus anche nel contemporaneo: la “bottega” di Vetrya, un’azienda che si occupa di intelligenza artificiale e, sul modello di una bottega rinascimentale, promuove innovazione e cultura. Ne parlano i fondatori Katia Sagrafena e Luca Tommasini. Per approfondire la fortuna di Raffaello dal Cinquecento all’Ottocento, si visita la Collezione Davoli (illustrata dai curatori Zeno Davoli e Chiara Panizzi) nella Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia, dove le incisioni di Marcantonio Raimondi e altri testimoniano la diffusione dei modelli raffaelleschi nelle corti d’Europa e non solo. Per concludere, il lascito di Raffaello a un artista contemporaneo, Luigi Ontani, autore di un autoritratto nelle vesti di Raffaello.
Su Rai5 due documentari su Palazzo Ducale di Urbino e su Raffaello |