Stasera su Art Night un premiato documentario ricostruisce la storia del Plakatstil


Questa sera Art Night rintraccia le origini del legame tra arte e pubblicità con un documentario sul Plakatstil, dedicato ai primi tre artisti-pubblicitari della storia: Lucian Bernhard, Ludwig Hohlwein e Julius Klinger. 

Una serata all’insegna del legame tra arte e pubblicità quella che va in onda questa sera, venerdì 10 dicembre 2021, alle ore 21:15 su Rai 5, all’interno del programma Art Night condotto da Neri Marcorè. Dai primi manifesti del Plakatstil, che nei primi del Novecento danno origine alla pubblicità moderna, fino alla Pop Art che dalle icone pubblicitarie ha preso ispirazioni e citazioni a piene mani, arte e pubblicità sono strette da un rapporto continuo che arriva fino ai giorni nostri.

Per indagare questo legame, Art Night propone in prima visione Plakat, un documentario di Adolfo Conti, con la fotografia e montaggio di Eugenio Persico, prodotto da Doc Art in coproduzione con Leonardo Film, NDR, Avrotros, in collaborazione con Arte e Rai Cinema, in associazione con DR, ERT, RSI, con il sostegno di Creative Europe Media e Nordmedia. Il documentario parte dai capisaldi della pubblicità: personaggi giovani e belli, il prodotto e il suo marchio al centro della composizione, una presentazione accattivante e divertente. Capisaldi che sono ogni giorno sotto i nostri occhi e non sono un’invenzione recente, e neppure il frutto di ricerche teoriche o sperimentazioni delle avanguardie artistiche. Nacquero più di un secolo fa grazie a Lucian Bernhard (1883 – 1972), Ludwig Hohlwein (1874-1949) e Julius Klinger (1876-1942). Nel 1904 Lucian Bernhard realizza la prima versione del manifesto dei fiammiferi Priester, il primo esempio di pubblicità moderna, con lettere cubitali, colori piatti, forme semplificate e composizione incentrata sul prodotto. Lucian Bernhard, Ludwig Hohlwein e Julius Klinger rivoluzionarono l’approccio alla pubblicità e ci hanno lasciato un patrimonio di idee tuttora valido. Ognuno di loro ha creato un proprio stile, ognuno ha pensato soluzioni originali, ognuno di loro ha fatto scelte diverse nella propria vita. Attraverso le loro opere e i loro destini racconteremo la storia della nascita della pubblicità.

Girato tra New York, Vienna, Berlino, Amburgo, Monaco, Essen, Plakat, il documentario Plakat cerca di riempire una lacuna di memoria visiva e culturale. I manifesti della Belle Époque sono universalmente conosciuti grazie alla fama di Henri de Toulouse-Lautrec e Alphonse Mucha. Invece i manifesti del Plakatstil sono praticamente sconosciuti a tutti. Si pensa generalmente che la pubblicità moderna sia nata in Europa tra la fine dell’Ottocento e gli anni Trenta, tra Toulouse-Lautrec e la Bauhaus. Non è così: è nata a Berlino all’inizio del Novecento con il Plakatstil, con Lucian Bernhard, Ludwig Hohlwein, Julius Klinger. I protagonisti del documentario attraversano tutti gli eventi chiave del “secolo breve” e le loro vite, i loro destini si incrociano ora felici, ora tragici. Dopo l’irripetibile età dell’oro degli anni dal 1895 al 1914, tutti e tre hanno attraversato, in modi diversi, la Prima guerra mondiale e la confusione del dopoguerra. Andarono negli Stati Uniti, per restarci per sempre o per tornare delusi in Europa, hanno affrontato il Nazismo, Hohlwein gli diede il suo appoggio, Klinger fu ucciso in un campo di sterminio. Dopo la guerra vennero epurati, condannati, o peggio ancora ignorati e dimenticati. Solo pochi anni fa si è scoperto che Julius Klinger non era morto nel 1950 a Vienna, come si era sempre creduto, ma nel 1942 nel campo di concentramento di Minsk. Mentre i diari di Ludwig Hohlwein (autentici capolavori artistici, manoscritti moderni miniati ad acquarello) sono ancora inediti e verranno mostrati al pubblico per la prima volta proprio in Plakat. Ancora, la casa che Bernhard progettò e arredò per sé a Manhattan, è ancora oggi intatta: è una summa della sua estetica e del suo pensiero grafico. La troupe di Adolfo Conti ha avuto il permesso di riprenderla nella sua intatta bellezza.

Le intuizioni geniali di Bernhard, Hohlwein e Klinger, i loro esperimenti visivi e le loro invenzioni grafiche sono davanti ai nostri occhi ogni giorno. Basta guardare l’elenco dei font disponibili per il nostro computer e probabilmente troveremo Bernhard MT Condensed, uno dei 36 caratteri inventati da Lucian Bernhard. E poi ancora, le etichette “Audi” e “Bosch”, progettate da Lucian Bernhard. Oppure, quando sorridiamo a una pubblicità divertente, dovremmo ricordare che quel sorriso è nato oltre un secolo fa grazie alla fantasia estrosa di Klinger che costellava i suoi annunci di caricature e figure comiche. Quando siamo stanchi di vedere splendide modelle e modelle che ci strizzano l’occhio in televisione o dai muri della città, ricordiamoci che un secolo fa Ludwig Hohlwein aveva colto l’importanza della bellezza e della giovinezza come fattori determinanti nella vendita di un prodotto. Questo e molto altro iniziò tra Berlino, Monaco e Vienna 110 anni fa. E di tutto questo parla il documentario, che ha alcuni importanti premi, come il Best documentary short al Fine Arts Film Festival di Venice (Los Angeles) nel 2018 o il premio all’On Art Film Festival di Varsavia, sempre nel 2018.

A seguire, un documentario sul rapporto tra il gallerista Leo Castelli e la Pop Art: un binomio inscindibile. Grazie a lui, l’arte americana sbarca in Europa negli anni Sessanta. In questi anni, mentre New York diventa capitale indiscussa dell’arte, Castelli con fiuto e coraggio sostiene artisti innovativi: Lichtenstein, Rauschenberg, Jones... Soprattutto promuove Andy Warhol che aveva cominciato lavorando come grafico pubblicitario e che porta nei musei gli stessi prodotti che si possono vedere nei negozi. In questo documento originale delle Teche Rai è Castelli stesso a raccontare l’esplosione del fenomeno pop e i suoi artisti.

Art Night è un programma di Silvia De Felice e di Emanuela Avallone, Massimo Favia, Alessandro Rossi, con la regia di Andrea Montemaggiori.

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