La fotografia è la grande protagonista della puntata di Art Night in onda su Rai 5 venerdì 8 aprile alle 21:15. Si parte con un documentario dedicato a Robert Doisneau (Gentilly, 1912 - Montrouge, 1994): grazie a un ricco archivio di immagini inedite, interviste ai suoi amici, “complici” e rarissimi video di repertorio, il documentario Robert Doisneau – La lente delle meraviglie di Cémentine Deroudille è il ritratto di uno dei più grandi fotografi del XX secolo, di cui il 14 aprile ricorrono i 100 anni dalla nascita, noto per capolavori immortali come Il bacio e per un approccio profondamente umanista verso l’Arte. Il film racconta la sua vita da giovane ragazzo delle periferie fino a diventare una superstar della fotografia, mostrando tutta la sua determinazione a divenire il più grande “ritrattista della felicità umana”. Un ritratto televisivo che ripercorre la sua vita con uno sguardo dietro le quinte, nell’intimità di Doisneau e nel cuore della sua creatività, raccontato grazie ai materiali del suo archivio personale: lettere, quaderni, provini, immagini, filmati di famiglia e tutto ciò che ha a che fare con la sua storia.
Quasi suo malgrado, divenne uno dei fotografi più famosi al mondo, e la sua foto più celebre Il bacio dell’Hôtel de Ville divenne un simbolo per la città di Parigi. Doisneau è spesso ricordato come un fotografo che incarna una certa visione antiquata dell’identità parigina, come qualcuno che amava i vecchi edifici e i pezzi obsoleti che ora si trovano nei musei, e invece da questo documentario emerge l’esatto opposto di quell’immagine: affrontava il futuro con fiducia, e rifuggiva la nostalgia, era sempre divertente, spensierato e irriverente, sempre in movimento. Spesso le sue opere sono state male interpretate. .I suoi scatti celano il desiderio di celebrare la bellezza e la gioia e dimostrare che esistono, anche per un secondo: così, le sue fotografie avevano lo scopo di diventare un balsamo per gli occhi, qualcosa a cui aggrapparsi in tempi difficili. Doisneau spese tutta la sua esperienza nel tentativo di catturare la felicità nelle sue immagini, con l’idea che raccontare la vita non significa solo svelarne la bruttezza e catturarne il dolore, ma c’è un’altra via: questa è la lezione che bisogna trarre dalle foto di Robert Doisneau e forse anche il motivo per cui ha avuto così tanto successo.
A seguire un documento dalle Teche Rai, dedicato a Ugo Mulas (Pozzolengo, 1928 - Milano, 1973): Ritratti – protagonisti della cultura a Milano. Fotografia. Ugo Mulas 1989, realizzato proprio dalla moglie Antonia Mulas. Un ritratto in bianco e nero, un racconto in prima persona del suo lavoro e la sua passione per la fotografia. Dagli esordi al Caffè Jamaica di Milano, ritrovo di artisti e intellettuali, al suo rapporto con il mondo dell’arte, dall’amicizia con alcuni tra i più grandi artisti del secondo Novecento alla sua esperienza in America negli anni 60 quando esplode la Pop Art, fino alle ultime ricerche che lo hanno portato ad abbandonare i reportages sull’arte e a riflettere invece sulle potenzialità del mezzo fotografico stesso.
Dai ricordi e dalle testimonianze di artisti come Robert Rauschenberg, Roy Lichtenstein e del gallerista Leo Castelli emerge quanto Mulas sia stato un vero pioniere nella fotografia d’arte. Il primo a raccontare attraverso i suoi scatti l’arte nel momento della sua creazione. Il primo ad immergersi completamente nella scena artistica, a vivere a contatto con gli artisti per catturare attraverso il loro comportamento, il senso del loro fare arte. Il suo occhio ha saputo vedere prima degli altri e Ugo Mulas non si è limitato ad immortalare gli artisti e le loro opere ma è stato lui stesso un grande artista. Integrato con commenti del critico Costantino D’Orazio, del fotografo Aurelio Amendola e della gallerista Lia Rumma che oggi lavora a stretto contatto con l’Archivio Ugo Mulas, il documento storico si arricchisce di contributi che attualizzano la figura di questo protagonista indiscusso della scena artistica italiana e internazionale del secondo Novecento.
Art Night, condotto da Neri Marcorè, è un programma di Silvia De Felice e di Emanuela Avallone, Massimo Favia, Alessandro Rossi, con la regia di Andrea Montemaggiori.
Nell’immagine, un dettaglio del Bacio di Doisneau.
Su Rai5 due documentari dedicati a Robert Doisneau e Ugo Mulas |