Art Night ci porta a Napoli, tra Baia e il Madre


La puntata di Art Night di questa sera è dedicata interamente a Napoli. Si parte con un documentario su Baia, la città sommersa, per proseguire con il Museo Madre situato nell’ottocentesco Palazzo Donnaregina.

Questa sera, venerdì 4 febbraio, andrà in onda su Rai5 alle ore 21.15 una nuova puntata di Art Night, programma condotto da Neri Marcorè, di Silvia De Felice e di Emanuela Avallone, Massimo Favia, Alessandro Rossi, con la regia di Andrea Montemaggiori. La puntata sarà interamente dedicata a Napoli, città che nella sua cultura e nella sua arte ha unito bellezza e dolore.

Si parte con Baia. La città sommersa, documentario scritto e diretto da Marcello Adamo con la collaborazione ai testi di Andrea Branchi, prodotto da GA&A Productions e Filmare Entertainment in collaborazione con RAI CULTURA, realizzato grazie alla sinergia con l’Istituto Centrale per il Restauro, il Parco archeologico dei Campi Flegrei e il CNR. Un viaggio alla scoperta di Baia, attraverso un esclusivo accesso alla campagna di restauri subacquei.

Dalla cooperazione tra enti e istituti nasce l’ambizioso progetto della campagna di restauro permanente, della quale il documentario racconta alcune fasi. Le riprese subacquee documentano l’intervento del team multidisciplinare di tecnici, scienziati e ricercatori ai quali è affidato il compito di preservare attraverso tecniche pionieristiche i reperti custoditi in fondo al mare. Si tratta di un lavoro unico al mondo, al quale sono rivolte le attenzioni della comunità scientifica internazionale oltre a quelle di milioni di appassionati. Attraverso l’uso della computer grafica, il documentario offre un’immagine viva e vitale di Baia, della quale scopriamo le ville e l’affaccio sul mare che ne facevano un rifugio dall’austera e frenetica vita della capitale per gli imperatori e i romani facoltosi. Le continue scoperte compiute dagli archeologi testimoniano che sono ancora molti i tesori archeologici da trovare e tutelare, anche in considerazione del fatto che solo una piccola parte dell’area archeologica è stata studiata.

La serata prosegue con Madre, di Luigi Pingitore; una produzione No Spoon Film in collaborazione con Rai Cultura.

Nel cuore di Napoli, i tre piani dell’ottocentesco Palazzo Donnaregina ospitano il Museo Madre: 7.200 metri quadrati di spazi espositivi, con installazioni site-specific, opere della collezione permanente e installazioni temporanee. Raccontare il museo Madre significa raccontare quattro dimensioni intrinsecamente connesse. La prima riguarda il museo come dimensione architettonica, con i suoi corridoi, la terrazza panoramica, i tre piani collegati dalla scala, gli ambienti interni ed esterni. Poi il museo in quanto contenitore di opere d’arte: le collezioni site specific, le mostre non permanenti, le installazioni. Una terza dimensione riguarda le persone. Chi ci lavora, chi lo guida e chi lo visita. E infine, il contesto urbano nel quale il Madre è inserito, dato che il museo sorge a cavallo di due quartieri antichissimi ed estremamente popolari, come Forcella e il rione Sanità. Ed è proprio il contrasto tra la vocazione alla contemporaneità del museo e l’anima più conservatrice della città attorno a creare un suggestivo arazzo cromatico e sonoro che sintetizza appieno la capacità di Napoli di vivere in perenne equilibrio tra un passato antichissimo e la modernità più avanzata.

Immagine: Baia, città sommersa.

Art Night ci porta a Napoli, tra Baia e il Madre
Art Night ci porta a Napoli, tra Baia e il Madre


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