Esce nelle sale cinematografiche italiane il 13 marzo 2025 il film che racconta la vita di Lee Miller (Elizabeth (Lee) Miller, Poughkeepsie, New York, 1907 - Chiddingly, 1977), tra le più grandi fotografe del Novecento.
Diretto da Ellen Kuras, pluripremiata direttrice della fotografia che debutta in questa occasione come regista, il film drammatico e biografico Lee Miller è stato presentato in anteprima mondiale nel 2023 al Toronto International Film Festival. La sceneggiatura è scritta da Liz Hannah, Marion Hume e John Collee, mentre tra i produttori figurano Troy Lum, Andrew Mason, Kate Winslet e Kate Solomon. È distribuito da Vertice360.
Basato sul libro Le molte vite di Lee Miller, biografia scritta dal figlio della fotografa Antony Penrose, il film narra le vicende biografiche della Miller, che cominciò a lavorare come modella dall’età di diciannove anni per la rivista Vogue affacciandosi così al mondo della moda, per poi nel 1944 decidere di passare dall’altra parte dell’obiettivo diventando fotografa freelance sempre per Vogue e di realizzare reportage di guerra senza censure insieme al fotografo delle riviste Time e Life David E. Scherman come corrispondente accreditata per l’esercito americano. Fu l’unica donna fotografa a documentare la liberazione dei campi di concentramento di Dachau e di Buchenwald da parte degli alleati, denunciando con il suo lavoro la tragedia dell’Olocausto, l’orrore e la realtà brutale della guerra, e la prima fotoreporter ad andare insieme al collega David Scherman nell’appartamento di Hitler a Monaco di Baviera, dove realizzò la famosissima foto nella vasca del Führer.
A interpretare Lee Miller nel film è Kate Winslet (per questo ruolo è stata candidata ai Golden Globes 2025 come miglior attrice in un film drammatico), ma il cast include Alexander Skarsgård (Roland Penrose), Josh O’Connor (Antony Penrose), Andy Samberg (David E. Sherman), Marion Cotillard (Solange D’Ayen) e Andrea Riseborough (Audrey Withers).
“Questo film è stato scritto da una donna, la parte produttiva è composta principalmente da donne e anche la regia è di una donna. Possiede quell’integrità e quelle intuizioni che solo una donna potrebbe apportare. Saggiamente, il film non si propone come biopic, ma sono stati selezionati gli aspetti salienti della vita di Lee, che presentano la sua personalità, ed è questo l’aspetto che apprezzo davvero”, ha affermato Antony Penrose, figlio di Lee Miller e di Roland Penrose, in un’intervista esclusiva a Vertice360. “Il film non tratta del dramma della vita di Lee, ma della sua vita interiore, di come si sentiva, di cosa l’ha spinta ad andare avanti e di cosa l’ha portata a mettersi in queste situazioni, a volte terribilmente pericolose. Penso che questo aspetto sia importante perché non voglio che Lee appaia come una persona mossa dalla ricerca del brivido, a cui non importa di nessuno a parte se stessa. Quello che vediamo, grazie al modo in cui viene presentata nel film, è una donna che tiene alle cose in maniera profonda e appassionata. E questa è la sua forza motrice, questo è ciò che la spinge a mettersi nelle situazioni più spaventose, perché è preoccupata per ciò che sta accadendo intorno a lei, per i suoi amici e per le persone che ama. Così, questa chiave di lettura rende il film ben fatto. Vedrete una storia appassionante e penso che questa sia la parte più significativa”.
Di seguito alcune scene del film (Foto: Vertice360)