L’11, 12 e 13 aprile 2022 esce nelle sale cinematografiche italiane, dopo la selezione ufficiale in importanti Festival internazionali di Film d’Arte come il FIFA di Montrèal in Canada e il Beirut Art Film Festival, il documentario biografico Tintoretto. L’artista che uccise la pittura, che conta una coproduzione internazionale (Kublai Film, Videe, ZetaGroup, Gebrueder Beetz Filmproduktion) in collaborazione con la rete televisiva franco-tedesca ARTE, la regia di Erminio Perocco e le musiche di Carlo Raiteri e Teho Teardo. Il film conduce gli spettatori nella Venezia del Cinquecento, intendendo rievocare le atmosfere del tempo, le luci della città sull’acqua e i colori dei preziosi pigmenti che giungevano nella Serenissima come in nessun altro luogo e di cui Jacopo, figlio di un tintore, sapeva servirsi con straordinaria maestria.
Irrequieto e caparbio, determinato nel portare avanti la propria carriera, Tintoretto volle contrapporsi allo stile e alle mode del tempo, sfaldando la pennellata, creando prospettive diverse all’interno di uno stesso quadro. Tintoretto come un regista cinematografico ante litteram; Tintoretto che dall’esperienza del teatro (dove aveva lavorato), è stato in grado di trasporre in pittura l’azione scenica e la forza espressiva dei movimenti dei corpi; Tintoretto capace di infrangere le regole della pittura unendo la potenza del disegno di Michelangelo e la tavolozza di Tiziano. Sono la forza travolgente delle sue innovazioni, la potenza immaginativa, il tratto espressionista della sua pittura, l’originalità assoluta con cui seppe interpretare le iconografie tradizionali che tanto piacquero ad artisti come Rubens ed El Greco, fino a Max Beckmann, Jackson Pollock, Emilio Vedova. Modernità e spirito rivoluzionario di un artista geniale che il documentario intende far conoscere. E poi gli enormi teleri realizzati per gli edifici pubblici veneziani, scuole e chiese, fino al Palazzo Ducale cuore del potere e del governo cittadino. Dal potente e rivoluzionario San Marco libera lo schiavo del 1548 alla Presentazione della Vergine al Tempio (1551 – 1556) realizzata per la Madonna dell’Orto; dalla monumentale Crocifissione (1565) della Scuola Grande di San Rocco alla strabiliante e gigantesca tela con il Paradiso (1588) per la Sala del Maggior Consiglio nel Palazzo del Doge.
Il documentario si avvale dei contributi di importanti studiosi, quali Robert Echols (curatore dell’ultima grande mostra a Venezia sull’artista), Roland Krischel, Antonio Manno, Stefania Mason, Gabriele Matino, Miguel Falomir (Direttore del Prado di Madrid), Fabrizio Gazzarri, Mario Infelise, Roberto Mazzetto, Luciano Pezzollo, Jorge R. Pomboscrutando. A firmare la regia è Erminio Perocco, regista e creativo veneziano che giunge ai film d’arte dopo tanti successi nel mondo della pubblicità e della regia pubblicitaria.
A questo link il trailer del film documentario.
Tintoretto, l'artista che uccise la pittura. Ad aprile al cinema |