In questi giorni, Netflix sta proponendo tanti splendidi film, non solo dedicati all’arte, ma anche a fatti storici realmente accaduti. Ecco una selezione di quelli che abbiamo visto e che vi suggeriamo!
1. Il discorso del re, di Tom Hooper, con Colin Firth, Geoffrey Rush, Helena Bonham Carter, Guy Pearce, Timothy Spall (Regno Unito, 2010, durata 118 minuti)
La storia di come il principe Albert, divenuto re d’Inghilterra col nome di Giorgio VI (interpretato da Colin Firth), riuscì a superare i suoi pesanti problemi di balbuzie grazie a un logopedista dai metodi poco ortodossi, Lionel Logue (Geoffrey Rush), diventando un sovrano stimato e riuscendo a infondere coraggio e speranza al suo paese al momento della dichiarazione di guerra della Germania nel 1939. Uno dei film più acclamati del decennio 2010: ha vinto quattro premi Oscar (tra cui quello al miglior film), 5 British Independent Film Awards, il Golden Globe per il miglior attore in un film drammatico a Colin Firth.
2. Dunkirk, di Christopher Nolan, con Kenneth Branagh, Tom Hardy, Fionn Whitehead, Jack Lowden, James D’Arcy, Cillian Murphy (Regno Unito, USA, Paesi Bassi, Francia, 2017, durata 106 minuti)
Uno dei più importanti episodi della seconda guerra mondiale, l’evacuazione di Dunkerque (Dunkirk in inglese) del maggio-giugno 1940 raccontata attraverso tre punti di vista: quello dei soldati in attesa di essere imbarcati sulla spiaggia della Normandia per tornare in Inghilterra e salvarsi dalla sicura cattura da parte dei tedeschi, quello di due piloti della RAF che cercano di proteggere la ritirata dei connazionali, e quella di un cittadino inglese che parte con la sua piccola imbarcazione da diporto per andare a dare una mano a trarre in salvo i soldati che combattono per la sua nazione. Spettacolare film, innovativo, privo di sviluppi narrativi, ma capace di raccontare la drammatica evacuazione utilizzando la finzione con piglio quasi documentaristico e cercando tuttavia il coinvolgimento emotivo dello spettatore. Film vincitore di tre premi Oscar.
3. Il caso Spotlight, di Tom McCarthy, con Mark Ruffalo, Michael Keaton, Rachel McAdams, Liev Schreiber, Stanley Tucci (USA, 2015, durata 127 minuti)
La vera storia del team Spotlight, la squadra di giornalisti del Boston Globe, guidata da Marty Baron, che nel 2001, attraverso un’indagine, fece emergere lo scandalo della pedofilia nell’arcidiocesi di Boston: è il racconto di un gruppo di giornalisti con una fortissima passione per il loro lavoro che, incurante dei rischi che la loro inchiesta comporta, lavorano giorno e notte per portare la verità alla luce. Grazie alla loro indagine, i giornalisti del Boston Globe nel 2003 vinsero il Premio Pulitzer. Il film invece ha vinto l’Oscar al miglior film nel 2016.
4. Estate ’92, di Kasper Barfoed, con Ulrich Thomsen, Mikkel Følsgaard, Cyron Melville, Esben Smed Jensen, Henning Jensen, Gustav Dyekjær (Danimarca, 2015, durata 94 minuti)
Una delle imprese più straordinarie e imprevedibili della storia dello sport: la vittoria della Danimarca agli Europei del 1992. La squadra, allenata da Richard Møller Nielsen, non riuscì inizialmente a qualificarsi, ma fu poi ripescata grazie alla mancata partecipazione della Jugoslavia, entrata in guerra e quindi squalificata. Da cenerentola del torneo si rivelò però, a sorpresa, la squadra da battere, riuscendo a farsi strada fino alla finale, dove ebbe la meglio per 2-0 sulla favorita Germania. Il film racconta l’incredibile cavalcata della Danimarca, approfondendo anche le storie dei calciatori, come il dramma familiare di Kim Vilfort, autore di uno dei due gol nella finale.
5. I due papi, di Fernando Meirelles, con Jonathan Pryce, Anthony Hopkins, Juan Minujín, Renato Scarpa, Libero De Rienzo (USA, Regno Unito, Italia, Argentina, 2019, 125 minuti)
Gli eventi partono nel 2012, quando Jorge Mario Bergoglio chiede a papa Benedetto XVI il permesso di ritirarsi dalla carica di cardinale. Una serie di circostanze lo porterà poi a diventare papa Francesco: il film racconta degli sviluppi che portarono all’elezione di Bergoglio al soglio pontificio, e del suo rapporto di amore-odio con Joseph Ratzinger. Molti particolari romanzati, tre candidature all’Oscar (tra cui il premio come miglior attore per Jonathan Pryce), quattro al Golden Globe, cinque ai premi BAFTA, ma sfortunatamente per il film nessuna statuetta.
6. Pasolini, di Abel Ferrara, con Willem Dafoe, Giada Colagrande, Riccardo Scamarcio, Ninetto Davoli, Maria de Medeiros, Adriana Asti, Valerio Mastandrea, Andrea Bosca (Italia, Belgio, Francia, 2014, durata 86 minuti)
Un magistrale Willem Dafoe veste i panni di Pier Paolo Pasolini nel film che racconta gli ultimi momenti della sua vita, spaziando tra immagini che ricostruiscono episodi reali (come le sue ultime interviste e la sua morte sulla spiaggia di Ostia) e altre che invece, come un sogno, evocano il suo romanzo Petrolio e il soggetto di un film che avrebbe dovuto essere interpretato da Eduardo de Filippo. La connessione tra il Pasolini vero e il Pasolini del film emerge anche dalla partecipazione di Ninetto Davoli, che veste i panni di Eduardo de Filippo (mentre il Davoli della finzione è interpretato da Riccardo Scamarcio).
7. Il fotografo di Mauthausen, di Mar Targarona, con Mario Casas, Richard van Weyden, Alain Hernández, Stefan Weinert (Spagna, 2018, durata 110 minuti)
Mauthausen, 1945: Francesc Boix è un giovane catalano reduce della guerra spagnola, socialista, esiliato in Francia. Catturato dai tedeschi nel 1940, viene internato nel campo di concentramento, dove è costretto a mettere il suo talento di fotografo al servizio della barbarie nazista, documentando tutto quello che avviene nel campo. L’avanzata degli alleati renderà necessaria la distruzione di tutto il compromettente materiale, ma Francesc, assieme ad alcuni amici, riesce a salvare il salvabile, garantendo la sopravvivenza delle terribili immagini che saranno utilissime al processo di Norimberga. Il film racconta la storia di questo ragazzo straordinario che aveva in odio i nazisti e che ha fatto conoscere al mondo intero la tremenda realtà di Mauthausen.
8. Il re della Polka, di Maya Forbes, con Jack Black, Jenny Slate, Jason Schwartzman, Jacki Weaver (Stati Uniti, 2017, durata 95 minuti)
Jan Lewan (ovvero Jan Lewandowski) è un musicista di polka nato in Polonia ed emigrato negli Stati Uniti dopo aver fatto successo con la sua orchestrina nei paesi dell’Europa dell’Est. Stabilitosi in Pennsylvania, cerca di dare seguito alla sua carriera di musicista, ma la vita negli Stati Uniti non è così rosea come sembra, e la sua orchestra polka si trova subito in difficoltà economiche. Per racimolare le somme necessarie a garantire la sopravvivenza della band, Jan Lewan chiede ad amici, conoscenti e sostenitori di investire per diventare suoi soci, con la promessa di condividere il ricavato degli eventi e delle vendite del piccolo negozio di articoli da regalo della famiglia. Solo che Lewan si fa prendere una mano e ne nasce uno schema Ponzi che dapprima lo farà arricchire elevando notevolmente il suo stile di vita, e poi metterà sulle sue tracce il fisco americano. Che riuscì a catturarlo, e lui si fece cinque anni di carcere. Una storia raccontata con leggerezza grazie anche alla forte vis comica di Joe Black.
9. Diaz - Don’t clean up this blood, di Daniele Vicari, con Claudio Santamaria, Jennifer Ulrich, Elio Germano, Davide Iacopini, Antonio Gerardi (Italia, Francia, Romania, 2012, durata 127 minuti)
La vera storia dello scempio della scuola Diaz durante il G8 di Genova del 2001. La storia è raccontata attraverso diversi punti di vista: quelli di un giornalista della Gazzetta di Bologna che decide di recarsi a Genova dopo la morte di Carlo Giuliani, di un vicequestore aggiunto coinvolto nel blitz, di due ragazzi francesi di passaggio a Genova che decidono di trascorrere la notte nella famigerata scuola, quello di un anziano militante della Cgil. Tutti si ritrovano coinvolti nella tragica notte del furibondo pestaggio. Per il film quattro David di Donatello, tre nastri d’argento, tre Ciak d’Oro e il premio del pubblico al Festival di Berlino.
10. Rush, di Ron Howard, con Chris Hemsworth, Daniel Brühl, Pierfrancesco Favino, Olivia Wilde, Alexandra Maria Lara (Regno Unito, Germania, USA, 2013, durata 123 minuti)
La rivalità tra due campioni della Formula 1 degli anni Settanta, l’inglese James Hunt e l’austriaco Niki Lauda, raccontata sia attraverso le loro battaglie in pista che quelle fuori, anche in virtù dei loro caratteri agli opposti: istrionico, insolente e scanzonato James Hunt, freddo, riservato e calcolatore Niki Lauda. Gli eventi si concentrano soprattutto sul campionato del 1976, quello del terribile incidente del Nurburgring da cui Lauda riuscì a sopravvivere per miracolo, salvato dai suoi colleghi Guy Edwards, Harald Ertl, Brett Lunger e Arturo Merzario, che si fermarono sul luogo dell’incidente per aiutare il campione viennese. Un film dal ritmo veloce e incalzante per raccontare una delle più appassionanti storie di sport.
Questo articolo è stato di tuo gradimento? Bene: dietro a quello che hai letto c’è il lavoro di una redazione che ogni giorno s’impegna per farti arrivare informazione e approfondimenti, e in cambio ti chiede solo il tuo sostegno. Puoi farlo gratis (per esempio ti puoi iscrivere alla nostra newsletter, puoi seguire il nostro direttore su Twitter, oppure puoi metterci un like su Facebook): per te non costa niente ma per noi vuol dire tanto. Altrimenti puoi abbonarti a soli 12 euro l’anno per avere accesso a tutti i nostri contenuti. Torna a trovarci, per te sempre tanta arte, tanta informazione e tante curiosità.