Il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelens’kyj, è intervenuto a sorpresa il 21 aprile all’inaugurazione di This is Ukraine. Defending Freedom, mostra collaterale della Biennale di Venezia che apre le porte dal 23 aprile al 7 agosto alla Scuola Grande della Misericordia di Venezia. La mostra, organizzata in collaborazione con l’Ufficio del Presidente dell’Ucraina e con il Ministero della Cultura e della Politica dell’Informazione dell’Ucraina, è finalizzato a sostenere il lavoro degli artisti ucraini contemporanei anche con l’aiuto di artisti internazionali. Con due capitoli, la mostra racconta la storia della resilienza culturale del paese: in mostra opere di Yevgenia Belorusets, Nikita Kadan, Lesia Khomenko, Maria Priymachenko, Tetyana Yablonska, Stefan Medytsky, Boris Mikhailov tra gli ucraini, mentre tra gli artisti internazionali figurano Marina Abramović, Olafur Eliasson, JR, Damien Hirst, Takashi Murakami.
In un salone stracolmo per l’inaugurazione, è stato proiettato sul megaschermo il messaggio di Zelens’kyj, dedicato al potere dell’arte, ascoltato nel silenzio più assoluto dai convenuti. Riportiamo di seguito la traduzione integrale.
“Signore e signori, forse non c’è stato un solo anno sul pianeta terra nel quale una nazione non abbia combattuto per la sua libertà. Ma ci sono stati molti anni in cui la maggior parte delle persone non si è accorta di queste lotte per la libertà. Questo è ciò che spera la tirannia. Il nostro popolo è riuscito a far concentrare l’attenzione sulla lotta per la libertà dell’Ucraina, dopo che la Russia ci ha attaccati il 24 febbraio. Ma questo non è che la metà del lavoro, perché occorre che le persone ci supportino per davvero: con armi, economicamente, con decisioni politiche, con un costante flusso di informazioni. E voi dovete combattere per questo supporto anche se la libertà di una dozzina di altre nazioni in Europa e in Asia dipendesse ugualmente dalla vostra difesa della libertà. Questo è ciò che nutre la speranza dei tiranni: alcune nazioni, che vivono tranquille, non sono pronte a supportare immediatamente altre nazioni libere minacciate dalla tirannia, per sostenere il loro impegno e la loro lotta. Questo solleva questioni. Questioni molto importanti”.
“Se l’intero mondo democratico è stato costruito sull’idea di libertà, allora perché spesso ci si sente soli quando si difende la libertà? Se la libertà un valore universale, allora perché altre nazioni, che lottano per la libertà, non ottengono mai un supporto? Cos’è che separa noi dagli altri nei momenti cruciali? I politici non risponderanno. Non ci sono esperti che lo possono spiegare. Le risposte non si troveranno neanche sui media, perché si tratta di qualcosa che va al di là delle parole. Non si può esprimere a parole il sentimento di una bambina che sta scrivendo una lettera alla madre morta a Mariupol per i bombardamenti russi la settimana prima. I sentimenti dei soldati ucraini, che sono giunti a Bucha dopo che gli occupanti russi sono stati allontanati, e hanno visto centinaia di corpi di persone uccise e gettate per terra, non si possono mostrare nei notiziari televisivi. I sentimenti dei medici che nelle strade di Kharkiv stavano salvando persone ferite dai bombardamenti russi e si sono ritrovati loro stessi sotto bombardamenti ancora più pesanti: non c’è piattaforma al mondo che li possa esprimere. Il sentimento di chi ha perso la casa, che viene ora provato da milioni di uomini e donne ucraine, milioni di sfollati interni, non può essere rappresentato da una relazione economica”.
“Non esiste una tirannia che non provi a limitare l’arte, perché possono vedere il potere dell’arte. L’arte può dire cose che non possono essere condivise in altri modi. È l’arte che trasmette i sentimenti. Se siete liberi, come potete capire altre persone che combattono per la loro libertà? Se vivete in un paese in pace, come potete capire coloro che possono solo sognare la pace, e aiutarli? Come potete ringraziare coloro che combattono sulla loro terra anche per la vostra libertà? Ognuna di queste domande riguarda l’arte. Voglio ringraziare tutti coloro che sono stati coinvolti in questo progetto per la Biennale di Venezia. Sono sicuro che la mostra consentirà alle persone di provare cosa significhi per l’Ucraina difendere la libertà, di provare il legame che unisce tutti i popoli liberi sulla terra e l’Ucraina, di provare che ognuno di voi può sostenere la lotta per la libertà, la sola e unica libertà per tutti”.
“Sostenete la nostra lotta con la vostra arte. Ma sosteneteci anche con le vostre parole e la vostra influenza. Grazie per la vostra attenzione per i nostri artisti. Gloria all’Ucraina”.
Zelens'kyj interviene alla Biennale di Venezia. “L'arte aiuta a capire i sentimenti” |