Waleed Asaad, archeologo figlio di Khaled Asaad, l’ex direttore dell’area archeologica di Palmira brutalmente assassinato dall’Isis nel 2015 per essersi rifiutato di indicare il luogo in cui erano stati nascosti alcuni reperti, è intervenuto nei giorni scorsi alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum, assieme ai fratelli Fayrouz e Omar.
Asaad ha fatto sapere che l’Isis uccise deliberatamente il padre Khaled con l’obiettivo di colpire l’opinione pubblica mondiale: “La scelta di colpire nostro padre, una personalità riconosciuta per il suo spessore scientifico e umano, è stata dettata da una volontà precisa di scioccare l’opinione mondiale e creare la sensazione del terrore nella comunità siriana”. La sorella Fayrouz, anch’ella archeologa, ha invece parlato dell’eventualità di ricostruire il sito di Palmira, facendo intendere che l’operazione potrebbe andare in porto, ma per alcuni monumenti andati totalmente distrutti la situazione sembra molto complicata.
I tre fratelli (anche Omar è archeologo) hanno poi presenziato alla cerimonia di consegna dell’International Archaeological Discovery Award (intitolato proprio a Khaled Asaad), il riconoscimento che premia la principale scoperta archeologica dell’anno, che per il 2017 è andato al tedesco Peter Pfälzner, che ha diretto la missione che ha rinvenuto un grande sito dell’età del bronzo nel nord dell’Iraq. Lo studioso tedesco si è detto particolarmente onorato del premio anche in virtù del fatto di aver lavorato in Siria per 30 anni, molti dei quali assieme a Khaled Asaad.
Parla Waleed Asaad: “Nostro padre ucciso dall'Isis per scioccare il mondo” |