A Volterra, per i prossimi tre anni, non si potranno aprire bar, ristoranti o in generale attività in cui sia prevista la somministrazione di alimenti e bevande. Il Comune intende in questo modo risolvere un problema, quello della proliferazione di punti ristoro, che affligge molte città turistiche e che rischia di abbassare la qualità della proposta gastronomica volterrana. “Siamo soddisfatti”, spiega in una nota l’assessore al turismo, Gianni Baruffa, “perché crediamo che servano paletti e regole, altrimenti ogni città turistica e non, rischia di diventare un ristorante a cielo aperto. Grazie anche al segretario comunale e all’ufficio Suap per aver preparato la delibera in poche ore, da portare nella prima giunta utile”.
Gli fa eco il sindaco Marco Buselli: “Il provvedimento ci è sembrato subito lo strumento migliore. E nel giro di poche ore avevamo già la bozza di delibera pronta. Abbiamo provato in vari modi durante questi anni ad agevolare, disincentivare, arginare, ma abbiamo visto che il mercato legato alla ristorazione e alla somministrazione rischia a Volterra di fare gli stessi errori compiuti nel campo dell’alabastro. Il mercato non è in grado di regolarsi da solo. Perdita di qualità, prodotti tipici che non sono tali, improvvisazione imprenditoriale, dilagare di attività, tutti che fanno tutto. Una volta bloccate le nuove aperture, si dovrà ragionare della qualità di quelle esistenti e premiare chi davvero porta avanti principi sani e coerenti con la logica di dare valore alle produzioni di qualità del territorio”.
Volterra segue dunque l’esempio di Lucca, il primo comune toscano ad adottare un provvedimento identico (anche nella città delle mura è stato infatti da poco imposto lo stop triennale all’apertura di nuovi bar e ristoranti nel centro storico).
Foto: Volterra, piazza dei Priori. Ph. Credit Jean-Christophe Benoist
Volterra, per tre anni divieto d'apertura di nuovi bar e ristoranti nel centro storico |