Lo storico dell’arte Vittorio Sgarbi lancia attraverso i suoi canali due novità: un “Club della Capra” e un progetto legato agli NFT. Per quanto riguarda il club, si tratterà di un’associazione che riunirà le... capre di tutta Italia e che comporterà, per chi aderirà al progetto, una serie di vantaggi: ogni socio avrà una propria capra, che lo identificherà, e avrà una card, una “Card Capra” che gli consentirà di andare in alcuni musei con uno sconto all’entrata (più un elenco di musei “rari e introvabili” dove si avrà diritto a un’accoglienza speciale) e poi agevolazioni e accessi preferenziali per gli spettacoli di Vittorio Sgarbi.
“Non c’è dubbio che ho fatto un miracolo”, ha detto Sgarbi in un video diffuso sulle sue pagine social, “sono l’unico uomo che ha generato la capra. Ho qualche figlio, ma ho anche moltissime capre, e quando dico capra a qualcuno nessuno si offende, perché è come una parola d’ordine, qualcosa che ci unisce in una comunità, una società, un’associazione, un gregge, un allevamento. E allora l’allevamento di capre che mi circonda è fatto di una quantità di esseri umani che hanno un quoziente intellettuale di gran lunga inferiore alle capre del mio allevamento, che abbiamo aperto vicino a Roma. Queste capre aspettano solo che ne adottiate una. Io sono il re delle capre”.
Inoltre, Vittorio Sgarbi è il promotore, assieme ad un partner tecnologico italiano, di un progetto di NFT legati all’arte e dunque al collezionismo. Lo storico e critico d’arte ha infatti selezionato alcuni artisti italiani con l’obiettivo di promuoverne le opere (solo pezzi unici) in questa nuova frontiera digitale. Le opere d’arte saranno disponibili al pubblico sotto forma di NFT, con l’obiettivo di creare un connubio tra arte e tecnologia. Chiunque potrà possedere un’opera d’arte sotto forma di pezzo unico digitale, con una nuova tecnologia che, già diffusa in tutto il mondo, diventerà, secondo Sgarbi, uno strumento per la tutela e valorizzazione del patrimonio artistico italiano.
Gli NFT, “Non Fungible Token”, sono certificati digitali realizzati con la tecnologia blockchain che attestano la proprietà di un bene e che ne garantisce unicità e autenticità. Gli NFT permettono quindi ai collezionisti e agli investitori di possedere un asset digitale unico, non replicabile e certificato: uno strumento a tutela dei creativi a difesa del loro diritto d’autore, e degli acquirenti che ottengono così un’opera unica e certificata.
Per questo progetto Vittorio Sgarbi si è affidato alla società Apeiron Technologies, amministrata da Francesco Biacchi e Alessandro Tentoni con i soci Eros Alfani e Andrea Costella. L’azienda nasce per offrire consulenza e soluzioni innovative legate alla tecnologia blockchain, con partner e progetti di eccellenza. “Questa Tecnologia”, dice Sgarbi, “smaterializza l’opera d’arte così come l’abbiamo intesa fino ad oggi, e la rende davvero eterna. La tecnologia è fatta di rivoluzioni: questa degli NFT per l’arte sembra esserlo davvero. E ora chiunque, non solo i più facoltosi, può diventare proprietario di un capolavoro unico”.
Vittorio Sgarbi lancia il Club della Capra e un progetto legato agli NFT |